Reddito di Emergenza: quarta rata a Novembre!

La misura del Reddito di Emergenza scade ufficialmente il 31 Dicembre 2021, ma con la nuova Legge di Bilancio, relativa all’anno 2022, potrebbe riconfermarsi anche per il prossimo anno. In attesa di sapere cosa succederà a partire dal prossimo Gennaio, vediamo nel dettaglio in cosa consiste il Reddito di Emergenza, a chi spetta e quando arriveranno i pagamenti dell’ultima rata del 2021.

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Con ben due mesi di ritardo, finalmente l’Istituto Nazionale della Previdenza sociale, ovvero l’Inps comunica l’arrivo della quarta ed ultima rata del Reddito di Emergenza (Rem). 

Si tratta della rata relativa la mese di Settembre, che attendono i percettori del Reddito di Emergenza ormai da settimane. 

Il pagamento della quarta rata del Reddito di Emergenza è prevista entro la fine della prossima settimana.

L’anno 2021 si conclude con questa ultima rata, ovvero la quarta rata emessa a favore dei nuclei familiari in grave crisi economica.

La misura del Reddito di Emergenza scade ufficialmente il 31 Dicembre 2021, ma con la nuova Legge di Bilancio, relativa all’anno 2022, potrebbe riconfermarsi anche per il prossimo anno. 

Il Governo Draghi è a lavoro, in queste ultime settimane del 2021, per definire ed ultimare il documento ufficiale della Legge di Bilancio 2022, che chiarirà ogni nostro dubbio. 

In attesa di sapere cosa succederà a partire dal prossimo Gennaio, vediamo nel dettaglio in cosa consiste il Reddito di Emergenza, a chi spetta e quando arriveranno i pagamenti dell’ultima rata del 2021.

Reddito di Emergenza, come funziona?

Con il Decreto Rilancio è stata messa a punto dal Governo la misura straordinaria denominata Reddito di Emergenza, ovvero un reddito extra garantito alle famiglie italiane più in difficoltà, in questo momento storico di crisi sociale ed economica provocata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19

Con diversi decreti legge del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono state messe a disposizione un ventaglio di misure di sussidio economico per contrastare la povertà della popolazione e la precarietà lavorativa attuale. 

E’ in corso, infatti, la pandemia globale causata dal nuovo virus infettivo Covid-19, che ha visto i primi casi nel nostro Paese a fine Gennaio dello scorso anno (2020) e che ancora ad oggi non sembra vedere una fine definitiva. 

Il Governo Italiano, fin dai primi mesi, ha attuato delle manovre “straordinarie” per limitare i contagi, introducendo misure di contenimento e adottando uno Stato di Emergenza a livello nazionale.

Lo Stato di Emergenza, ad oggi, ha una data di scadenza ferma al 31 Dicembre 2021, insieme al quale vedranno fine anche alcune delle misure, emanate dal Governo per garantire interventi mirati a favore delle famiglie e dei lavoratori più colpiti dalla crisi. 

Tra queste, rischia il suo mancato rinnovo per il prossimo anno anche la misura del Reddito di Emergenza rinnovato per il 2021 con il Decreto Sostegni bis.

La misura del Reddito di Emergenza consiste in un assegno economico riconosciuto ai nuclei familiari che versano in uno stato di grave difficoltà economica e che rientrano nei requisiti previsti dalla legge. 

L’assegno, gestito ed erogato dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza sociale), corrisponde ad una cifra che va da un minimo di 400,00 euro ad un massimo di 800,00 euro, per un totale di massimo quattro mensilità

Per beneficiare del Reddito di Emergenza è necessario non godere di altre forme di aiuto economico da parte del Governo. Infatti, per esempio, chi percepisce il Reddito di cittadinanza non può accedere al Reddito di Emergenza

Reddito di Emergenza, a chi spetta?

Vediamo nel dettaglio a chi è rivolto il Reddito di Emergenza e quali sono i requisiti necessari al diritto del beneficio. 

Per prima cosa, per poter beneficiare del Reddito di Emergenza è necessario aver una residenza nel territorio italiano.

Stabilita la residenza in Italia, bisogna tener conto della situazione economica del nucleo familiare in cui è presente il richiedente, ovvero considerando il reddito familiare complessivo, il patrimonio mobiliare ed immobiliare della famiglia, il modello Isee e lo stato lavorativo nel momento della domanda.

Nel dettaglio: 

  • Il reddito complessivo familiare deve necessariamente essere inferiore all’assegno messo a disposizione con il beneficio del Rem. 

  • Il patrimonio mobiliare dell’intero nucleo familiare deve non superare i 10.000,00 euro fino ad un massimo di 20.000,00 nel caso specifico di famiglie con più componenti che prevede un aumento di 5.000,00 euro per ogni componente successivo al primo. 

  • Il patrimonio mobiliare di una famiglia con a carico un disabile grave o non autosufficiente, aumenta fino ad un massimo che raggiunge la soglia dei 25.000,00 euro

  • Per richiedere il Reddito di Emergenza è necessario presentare un modello Isee familiare che non superi i 15.000,00 euro.

  • Nel caso in cui nel nucleo familiare richiedente fosse presente un ex-percettore di NASpI o DIS-COL, il limite del valore indicativo della situazione economica familiare non deve superare i 30.000,00 euro

Inoltre, il beneficiario del Rem non deve percepire una retribuzione lorda lavorativa che superi l’importo del sussidio

L’Inps, valuta e stabilisce la cifra spettante in base al numero di componenti del nucleo familiare in cui si trova il richiedente e tiene conto di tutte le entrate percepite da ogni componente, come per esempio pensioni o sussidi. 

La misura di sostegno economico del Reddito di Emergenza non è cumulabile con altre forme di reddito o di aiuto da parte del Governo, come il Reddito di Cittadinanza oppure la Pensione di Cittadinanza o altre misure simili stanziate al momento di Stato di Emergenza. 

Reddito di Emergenza, quando cominceranno i pagamenti dell’ultima rata?

Le rate del Reddito di Emergenza sono state divise in 4 momenti, all’appello manca ormai solo l’ultima rata per quanto riguarda il 2021. 

Si tratta della rata che fa riferimento al mese di Settembre ma che, a distanza di due mesi, non è ancora stata emessa da parte dell’Inps a favore dei suoi beneficiari. 

In questo mese di Novembre l’ente preposto ha comunicato l’avvio ai pagamenti della quarta ed ultima rata del Reddito di Emergenza.

Accedendo alla piattaforma ufficiale dell’Inps, attraverso il proprio Spid e le proprie credenziali, cliccando a sinistra e scegliere dal menù la voce “Gestione domanda - Liste domande ed esiti”, è possibile verificare lo stato di pagamento della rata e la data corrispondente. 

Come sappiamo e come è avvenuto per le precedenti rate del Rem emesse dall’Inps, l’ente non comunica delle date certe a priori e spesso non si tratta di una data uguale per tutti i percettori. 

E’ corretto, quindi, non annunciare false date precise per i pagamenti del Reddito di Emergenza della quarta rata (o di rate precedenti nel caso in cui queste non sono state ricevute ad oggi).

Indicativamente entro la fine di questo mese di Novembre dovrebbero sbloccarsi i finanziamenti del Rem e dovrebbero ripartire i pagamenti della quarta rate e delle rate antecedenti a quella di Settembre ancora non corrisposte.  

Reddito di Emergenza, anche nel 2022?

Arrivati a questo punto dell’anno è giusto fare delle considerazioni ed avanzare delle aspettative per l’anno che verrà, ma cosa sappiamo di certo per quanto riguarda il Reddito di Emergenza e la sua proroga?

Quello che sappiamo è che il Bonus temporaneo del Reddito di Emergenza è una misura straordinaria a favore delle famiglie più disagiate ed è strettamente correlata allo Stato di Emergenza attivo nel nostro Paese. Lo Stato di Emergenza, tranne proroghe, vede la sua scadenza il 31 Dicembre 2021

Quindi, se la misura del Reddito di Emergenza finisce quando scade lo Stato di emergenza del Paese non possiamo aspettarci una proroga per il 2022 dell’assegno di sussidio. 

E’ pur vero che ancora non abbiamo ufficialità sullo Stato di emergenza e sulle eventuali proroghe a partire da Gennaio 2022. 

Le proroghe, per lo Stato di emergenza nazionale, vengono decise a seconda dei dati epidemiologici  attuali e previsti per i mesi futuri. 

Con l’uscita della nuova Legge di Bilancio 2022 vedremo chiariti moltissimi dubbi e capiremo con qualche sicurezza in più se il Reddito di Emergenza verrà preso in considerazione per una quinta rata o per la riconferma e attuazione anche nell’arco del prossimo anno. 

Reddito di Cittadinanza, cosa succederà a partire da Gennaio 2022?

Qualche notizia sul Reddito di Cittadinanza è apparsa nel documento di bozza del Disegno Legge di Bilancio 2022, emesso il 28 Ottobre scorso. 

Possiamo tranquillamente ufficializzare con anticipo la conferma della proroga della misura del Reddito di Cittadinanza, per l’anno 2022, con un incremento delle risorse. 

Il Reddito di Cittadinanza a partire da Gennaio 2022 vedrà qualche modifica di attuazione e prevederà delle misure di controllo finalizzate a limitare gli abusi ed a rifiutare sul nascere richieste da parte dei “furbetti” dello Stato.

Il Governo Draghi vuole incentivare l’occupazione lavorativa, senza che la misura del Reddito di Cittadinanza vincoli e precluda in alcun modo l’accettazione di proposte di lavoro.

Saranno stanziati circa un miliardo di euro a favore della misura, per una conferma del Reddito di Cittadinanza dal 2022 all’anno 2029.

L’Inps, l’ente che gestisce il Reddito di Cittadinanza, a partire dal prossimo anno dovrà garantire dei controlli efficienti sulla verifica dei requisiti posseduti dai richiedenti, affiancato dalla Guardia di Finanza e dal Ministero degli affari esteri. 

Si ipotizzano dei controlli a campione su i vari Comuni italiani, in cui verranno verificati i dati del richiedente tramite le banche dati. 

E’ bene ricordare che ogni richiedente del Reddito di Cittadinanza deve sottoscrivere un Patto di lavoro presso centri per l’impiego ed un Patto per l'inclusione sociale.

La nuova proroga, del Reddito di Cittadinanza, prevederà una cessione del beneficio a chi declina due offerte lavorative valide o di una sola offerta di lavoro nel caso di fruizione della misura da oltre dodici mesi.  

Inoltre, il percettore del Reddito di Cittadinanza dovrà risultare disponibile nella partecipazione a progetti del proprio comune in forma gratuita, per un massimo di otto ore a settimana. 

Anche i soggetti che hanno già un lavoro a tempo pieno, ma con una paga non congrua, possono richiedere il Reddito di Cittadinanza ed in questo caso verranno esclusi dall’obbligo di partecipazione alle attività Comunali.