Riforma catasto: Draghi a caccia di immobili fantasma

Draghi vuole la riforma del catasto per accontentare l'Europa, ma non intende far pagare "né più né meno". Da anni si discute di aggiornare le rendite catastali. Resta però un nodo da sciogliere: come coniugare la riforma con l'invarianza delle imposte da pagare promessa dal presidente del Consiglio?

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Draghi vuole la riforma del catasto per accontentare l'Europa, ma non intende far pagare "né più né meno". Da anni si discute di aggiornare le rendite catastali. Resta però un nodo da sciogliere: come coniugare la riforma con l'invarianza delle imposte da pagare promessa dal presidente del Consiglio?

Riforma catasto e Nota di aggiornamento al Def

Per il momento non c'è traccia della riforma del catasto (nè di quella fiscale) nel Nadef 2021, il testo approvato dal Consiglio dei ministri il 29 settembre per aggiornare le direttive del DEF e che di fatto anticipa le novità che saranno inserite nella Legge di Bilancio 2022.

La sottosegretaria all'Economia, Maria Cecilia Guerra, ha poi specificato a proposito della riforma del catasto che "le resistenze politiche sono fortissime. Sicuramente ci sarà ma con tempi molto molto molto lenti".

Questo perchè è prima necessaria l'approvazione di una "legge delega" con i principi della riforma fiscale, propedeutica alla messa a punto di decreti dedicati, come quello per la revisione del catasto.

La riforma potrebbe dunque prendere forma dopo il 2022: Draghi ha infatti parlato di un processo di revisione delle rendite che richiederà un lavoro di diversi anni.

Draghi e l'operazione trasparenza

Draghi ha più volte annunciato una "operazione trasparenza" con riferimento alla riforma catasto: l'obiettivo è quello di continuare a non tassare la prima casa e di mantenere lo stesso livello di tassazione attuale. 

Oggi le tasse sugli immobili vengono calcolate moltiplicando la rendita catastale per 160 (un moltiplicatore convenzionale). Sono in tanti a domandarsi come sia possibile non pagare nè più nè meno se rendite e moltiplicatore verranno ritoccati. 

Quando Draghi parla di "operazione trasparenza" si riferisce al fatto che la riforma ha come obiettivo principale l'emersione degli immobili fantasma, quegli immobili non censiti su cui non viene pagata alcuna tassa.

Svelato dunque l'arcano: Draghi intende comunque aumentare le entrate fiscali, senza gravare sui proprietari di immobili che già pagano regolarmente le tasse, ma andando a stanare quelli che non hanno mai dichiarato il proprio patrimonio edilizio.

"Siamo favorevoli a una riforma del catasto che lo aggiorni e lo renda più funzionale, digitalizzando", ha sottolineato Draghi.

Cosa prevede la riforma del catasto: le ipotesi

La riforma del catasto non è ancora stata approvata ma già si fanno delle ipotesi su cosa potrebbe variare in futuro.

  • La valutazione degli immobili ai fini fiscali non sarà più espressa in termini di vani catastali ma attraverso i metri quadrati
  • Gli immobili saranno suddivisi tra ordinari e specialisti
  • Verranno catalogati nuovi immobili ora sconosciuti al fisco
  • Probabilmente le rendite catastali verranno calcolate in base ai valori di mercato o agganciandole al suo andamento (in modo automatico)
  • Potrebbero essere tassate maggiormente le seconde case, specie quelle sfitte

I dubbi:

  • La rivalutazione degli estimi catastali potrebbe tuttavia modificare (e aumentare) la platea dei contribuenti non esenti, per esempio ricomprendendo nel gruppo di residenze di lusso immobili che attualmente non lo sono.
  • Ricordiamo infatti che le regole attuali prevedono l'esenzione dell'IMU e imposte ridotte sulle abitazioni non di lusso.

Non resta che aspettare augurandoci che non ci sia lo stesso effetto-paralisi ottenuto dopo gli interventi di Monti nel 2011. 

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(Claudia Cervi)