Il rimbalzo del mercato è esagerato?

Le Borse, nonostante alcune fasi di volatilità, sembrano avere tutta l’intenzione di recuperare dai minimi di marzo. Ma ci sono alcuni elementi da considerare prima di investire.

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Con il brutale sell-off di marzo ancora presente nella memoria degli investitori e l’economia in una situazione terribile, molti potrebbero domandarsi come mai il mercato azionario stia andando così bene. E’ un recupero destinato a durare o i minimi visti nel primo trimestre del 2020 saranno toccati di nuovo?

Si tratta di buone domande, ma potrebbero non esserci risposte secche per chi va a caccia di certezze. Per chi sta pensando che questo possa essere il momento di investire ci sono tre elementi chiave da considerare.

1. I mercati sono imprevedibili nel breve termine

Questo punto può sembrare ovvio, tuttavia sembra che ai gestori non passi mai la voglia di fare previsioni. Non si tratta di qualcosa che accade solo nel mondo degli investimenti. Chiunque, ad esempio, segua lo sport in televisione sa che:

  1. Le cose imprevedibili accadono spesso.
  2. La possibilità di prevedere un risultato nel breve termine è molto limitata.
  3. Ci piace sentire e fare previsioni.

Nel breve termine si dovrebbe essere pronti a una estrema varietà di andamenti dei mercati. Tuttavia ci sorprendiamo spesso per quello che fanno le Borse. Il fatto di essere sorpresi implica una sicurezza riguardo alle nostre attese che non è giustificata. Quindi, non solo i mercati sono imprevedibili, ma noi siamo troppo fiduciosi riguardo alle capacità di previsioni nostre o di altri.

Quando si tratta di investimenti dovremmo tenere un approccio cauto riguardo l’andamento di lungo termine dei mercati. La storia ha mostrato spesso che i cali delle Borse sono seguiti da dei rimbalzi e che l’andamento generale delle azioni è verso l’alto se le società che rappresentano generano profitti e se il management continua a investire per la crescita.

Il cammino, tuttavia, non sarà sempre tranquillo. Abbiamo scoperto che, a volte, le valutazioni di mercato si allontanano dai fondamentali o dai flussi di cassa aggregati prodotti dalle società. Quando un prezzo è più basso rispetto a quello che pensiamo sia il vero valore delle azioni di solito riteniamo che si tratti di un buon investimento. Per fare questo non c’è bisogno di previsioni di breve termine accurate.

2. I mercati anticipano l’economia

Bill Miller, un famoso investitore value che è stato presidente di Legg Mason Capital Management e che poi ha fondato Miller Value Partners, ha osservato che i mercati sono in grado di anticipare l’andamento economico e non viceversa. I dati congiunturali guardano al passato, mentre le Borse hanno l’occhio al futuro. Questo spiega perché i mercati rimbalzino prima che una recessione sia finita, ma non implica che le Borse abbiano sempre ragione.

I mercati hanno ragione a pensare che l’impatto economico del Coronavirus sarà meno pesante di quanto stimato a marzo? Semplicemente, non lo sappiamo. Crediamo, tuttavia, che comprare degli asset quando hanno valutazioni interessanti di solito dia buoni risultati. Questo elemento, tra l’altro, elimina il bisogno di fare previsioni esatte. Anche se i mercati dovessero toccare nuovi minimi, poi recupereranno e gli asset acquistati a buon prezzo faranno bene a prescindere dal fatto che siano stati acquistati alle valutazioni più interessanti.

3. Il mercato è più di un indice

Il concetto di “mercato” può essere fuorviante e quello che pensiamo rispetto a un mercato può dipendere da come viene definito. Per questo è importante capire cosa c’è all’interno di un indice prima di parlarne o di investirci. Il grafico in basso illustra come la perfomance di un paniere che rappresenta l’azionario Usa, come l’S&P500, non racconti tutta la storia riguardo l’intero universo investibile. Le azioni Small cap value sono rimaste indietro rispetto alle Large cap growth da inizio anno, mentre l’S&P 500 ha fatto meglio dell’equity internazionale rappresentato dal paniere Morningstar Global Markets ex-Us.

Indici a confronto

Dati al 15 maggio 2015

Fonte: Morningstar Direct

C’è poi da considerare che l’indice S&P500, come quello di altri mercati, cambia. La composizione del paniere nel tempo si è caratterizzata per la presenza di titoli che vanno bene nella situazione attuale perché beneficiano dei consumi di chi lavora da casa o sono di aziende collegate al settore Internet, hanno bilanci solidi, hanno revenue che arrivano da diverse parti del mondo o si tratta di business difensivi per natura (cioè meno dipendenti dalla situazione economica).

Molte altre azioni sono scese e alcune anche parecchio. Insomma, mentre certe parti del mercato stanno facendo bene, ci sono segmenti in cui si prevedono andamenti negativi come le società del settore energy, le linee aeree, gli hotel e la crocieristica.

Cosa significa questo per i portafogli?

Non abbiamo una risposta alla domanda su cosa stia guidando i mercati, ma pensiamo che un investitore debba muoversi in base ai prezzi e alle opportunità che si presentano. Il mercato sta considerando una grande varietà di andamenti dell’economia in maniera più incerta del solito.

Nella massa di tutte le opinioni, l’accuratezza delle stime dipende dalla differenziazione e dalla precisione delle previsioni di ogni individuo. Non vediamo una grande varietà di opinioni. Questo, secondo noi, potrebbe dare maggiori opportunità agli investitori che vogliono diffrenziarsi dalla massa. Azzeccare il momento giusto per entrare sul mercato è impossibile. Tuttavia i rendimenti che possono dare le azioni value, quelle internazionali e del comparto energy rispetto alle valutazioni attuali sembrano interessanti per gli investitori che hanno una prospettiva di lungo periodo.

Di Daniel Needham