Rimborso asilo nido per 730, INPS e Covid: ecco come richiederlo

Rimborso asilo nido disponibile per il tuo 730, per il bonus INPS o in caso di sospensione, anche da Covid: ecco tutti i documenti per richiederlo!

Abbiamo già visto come la stessa retta dell’asilo nido possa diventare un salasso per tutte le famiglie italiane, anche nel caso di ISEE basso.

Per fortuna puoi richiedere il rimborso per l’asilo nido in quattro modi: come detrazione fiscale per il tuo Modello 730, come bonus INPS, o come rimborso in caso di mancata frequenza, o in caso di sospensione da Covid.

Ma attenzione! E’ possibile richiedere il rimborso dell’asilo nido soltanto se hai provveduto a compilare e consegnare tutti i moduli e i documenti necessari. 

E questo può dipendere a seconda che tu lo richieda come detrazione fiscale in sede di Modello 730, o nel caso tu voglia richiedere il bonus nido INPS, o nel caso sia sopravvenuta una sospensione da Covid o per altri motivi.

Vediamo insieme cosa devi compilare e consegnare per ottenere il rimborso per l’asilo nido.

Rimborso asilo nido: come richiederlo per il 730

Per richiedere il rimborso per l’asilo nido in caso tu debba compilare il modello 730, bisognerà provvedere alla consegna di tutti i documenti che attestano le spese relative alla retta dell’asilo nido.

Avrai tempo fino al 30 settembre 2022 per provvedere al Modello 730.

In questo caso, i documenti necessari sono:

  • fattura, 
  • bollettino postale o bancario, 
  • ricevuta o quietanza di pagamento (solo di tipologia “tracciabile”). 

Ricordiamo che non è assolutamente possibile ottenere la detrazione in caso di pagamenti effettuati in contanti e senza fattura.

Lo Stato garantisce per tutte queste spese una detraibilità a fini IRPEF del 19%, ma solo per tutte le spese non superiore a 632 euro per ogni figlio a carico.

Tale franchigia può essere ripartita tra i genitori, ma solo se ognuno ha sostenuto una o più spese.

Si potrà richiedere il rimborso anche nel caso di spese relative allesezioni primavera“, cioè quelle che accolgono i bambini intorno ai 24 mesi, equiparabili all’asilo nido secondo la Circolare 7/E/2021.

Attenzione, però. In caso di documenti di spesa intestati al figlio o al coniuge, bisogna annotare la percentuale di spesa imputabile a ognuno.

Se i pagamenti sono stati effettuati in maniera tracciabile, dovrebbero essere già registrate nel tuo modello precompilato, dipsonibile nel tuo Cassetto Fiscale. Qualora ci fossero delle irregolarità, ti consiglio di prendere appuntamento presso il CAF o patronato locale.

Rimborso asilo nido: come richiederlo per il bonus INPS

Se vuoi richiedere il rimborso per l’asilo come titolare del bonus INPS (meglio noto come “bonus nido“) dovrai presentare un’altra documentazione. 

E in fretta! Il rimborso per l’asilo nido col bonus INPS è possibile entro il 1° luglio 2022.

Per ottenere il bonus asilo nido, dovrai inviare via online, sul sito dell’INPS, dei seguenti moduli e documenti:

  • ricevuta o quietanza di pagamento,
  • fattura quietanzata,
  • bollettino bancario o postale.

Nel caso delle fatture, dovranno essere disponibili i seguenti dati:

  • denonimazione/PIVA dell’asilo,
  • codice fiscale (del minore),
  • nominativo del genitore pagante,
  • mese di riferimento della retta pagata,
  • estremi/quietanza di pagamento (o trattenuta in busta paga se per nidi aziendali).

Ricordiamo che il rimborso per l’asilo nido è possibile solo per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, così come previsto anche per il Modello 730.

E che non si possono richiedere contemporaneamente rimborso fiscale e bonus nido INPS: in sede di Modelo 730 dovrai autocertificare il fatto di non aver usufruito nel 2021 del bonus nido INPS.

Potrai utilizzarlo nel 2022, e richiedere il rimborso fiscale quest’anno, se non hai usufruito nel 2021 del bonus nido. Ma il prossimo anno non potrai accedere alla detrazione fiscale.

Rimborso asilo nido: come richiederlo in caso di riduzione o sospensione dei servizi

Puoi richiedere il rimborso per l’asilo nido nel caso in cui i tuoi figli non abbiano avuto modo di frequentare assiduamente le attività del nido.

In questo caso, il genitore dovrà fare riferimento al proprio comune di residenza, e alle disposizioni previste in fatto di rimborso per l’asilo nido in caso di riduzione o sospensione delle attività.

Avevamo già visto nell’articolo sul calcolo della retta d’asilo come sia già possibile avere una riduzione dei costi, tra ISEE e orario di frequenza ridotto.

Facendo riferimento agli esempi del comune di Milano e di Roma, già visti nell’articolo sopracitato, si può avere un rimborso per l’asilo nido del 50% in caso di:

  • mancata frequenza,
  • frequenza pari o inferiore a cinque giorni,
  • minori in affido. 

Il rimborso per l’asilo nido sale al 70% in caso di due figli minori iscritti che non sono riusciti a frequentare l’asilo nido. Mentre dal terzo minore in avanti, la spesa per l’asilo nido sarà limitata ad un contributo fisso di 52 euro.

Nel caso in cui la sospensione sia dovuta a motivi emergenziali, come ai tempi del Covid, bisognerà provvedere con un’apposita modulistica.

Rimborso asilo nido: come richiederlo in caso di sospensione da Covid

Nel caso in cui l’asilo nido che frequenta tuo figlio sia rimasto chiuso per via di un focolaio Covid, è possibile anche nel 2022 richiedere il rimborso per l’asilo nido in caso di sospensione da Covid.

Attualmente una delle poche amministrazione ad aver disposto questo rimborso emergenziale è quella del Comune di Rimini, con una riduzione del 25% sulle rette di nidi e scuole d’infanzia comunali, nel caso in cui sono state soggette ad un provvedimento di chiusura causa Covid.

Purtroppo non sembra sia più possibile richiedere l’altro rimborso, sempre in caso di focolaio Covid presso l’asilo nido frequentato dal minore.

Secondo quanto disposto dal decreto-legge n°18 del 17 marzo 2020, e dal Messaggio n. 1447 del 01/04/2020, nel caso in cui hai dovuto provvedere alle attività di assistenza e sorveglianza del minore, potevi richiedere il rimborso per l’asilo nido se consegnavi questo modulo con i rispettivi dati:

  • generalità, 
  • recapiti e qualità (padre, madre, tutore, ecc.) del richiedente
  • nominativo e codice fiscale del minore.

Uso l’imperfetto perché questo valeva per il 2020, quando per diversi mesi tutta l’Italia era rimasta chiusa, tra lock down e zone rosse. Evento che, fortunatamente oggi è sempre più raro, anche grazie al successo della campagna vaccinale.

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