Una notizia che potrebbe consoliderare ulteriormente il rally in atto del prezzo del Bitcoin, ormai da settimane stabilmente sopra quota 60mila dollari americani e pronto a "minacciare" la resistenza in area 7mila.
Cifra ad oggi mai toccata, essendo il valore della "regina delle criptovalute" giunto poco sopra i 66mila dollari per poi rimbalzare.
Parliamo infatti della decisione della più importante banca di Spagna, Santander, di lanciare un ETF che abbia come sottostante proprio il Bitcoin. Il che seguirebbe così altre importanti decisioni in seno alla cosiddetta economia "mainstream".
Come, per esempio, la decisione di affiancare il Bitcoin alla valuta avente corso legale in alcuni paesi dell'America centrale (soprattutto El Salvador) o in Nigeria (mentre alcune superpotenza come Cina e Russia ne parlano dal 2017). O, ancora il largo utilizzo della blockchain nella vita pubblica in un paese sempre tecnologicamente all'avanguardia come Singapore.
Altri titoli sono stati lanciati negli Usa, a dimostrazione che il riconoscimento del Bitcoin nell'economia reale si sta intensificando. E forse, c'entra anche il vecchio motto: se il nemico è più forte di te, fattelo amico.
Sicuramente il Covid-19 ha dato una spinta decisiva a questo processo. Visto che si sta sempre più abbandonando il contante in luogo delle valute digitali.
Ma torniamo alla decisione della banca Santander di lanciare un ETF Bitcoin.
Banca Santander lancia ETF Bitcoin
A riportare la notizia è Bitcoin.com. Il colosso bancario spagnolo Santander sta dando gli ultimi ritocchi a un prodotto ETF Bitcoin in Spagna.
Secondo quanto riferito, ciò posiziona la società come l'unico istituto finanziario interessato ad offrire questo tipo di prodotto ai propri clienti in terra iberica. Il Chief executive di Santander, Ana Botín, ha dichiarato che l'istituto ha da tempo un team che lavora specificamente su questa offerta.
Ecco le sue parole, sempre riprese da Bitcoin.com:
I nostri clienti vogliono acquistare bitcoin, ma siamo stati piuttosto lenti ad adottarlo a causa di problemi normativi. Ora stiamo per offrire ETF cripto
Il fatto è che la maggior parte dei gestori patrimoniali in Spagna è ancora riluttante a investire i propri fondi in investimenti basati su criptovalute, almeno a livello nazionale.
In realtà, la spagnola BBVA offre già servizi di trading di bitcoin ai suoi utenti. Ma all'estero, specificamente in Svizzera. Ciò grazie all'ecosistema di criptovalute avanzato e alle chiare normative offerte dal paese. Ma la regolamentazione delle criptovalute in Spagna è una questione completamente diversa.
Botín potrebbe essersi riferito al lavoro che stanno facendo sull'ETF all'interno della banca, perché nessun prodotto di questo tipo è stato registrato presso la CNMV, l'istituzione che sovrintende al mercato dei titoli nel paese. Botín non ha nemmeno offerto alcun tipo di timeline per quanto riguarda la disponibilità di questo prodotto.
Il primo ETF di criptovaluta approvato negli Stati Uniti ha tutto sommato soddisfatto la domanda da parte delle istituzioni che erano in attesa di un prodotto più tradizionale e regolamentato per investire in criptovalute.
Tuttavia, il veicolo approvato era un ETF futures bitcoin, che rendeva la sua gestione costosa e toglieva parte del suo fascino ai piccoli investitori. Gli investitori locali in Spagna concordano sul fatto che se un prodotto simile viene approvato, dovrebbe essere un ETF bitcoin spot per ridurre al minimo i costi di gestione.
Anche così, alcuni ritengono che l'importanza e la portata di un prodotto così importante per investire in bitcoin non debba essere trascurata, in quanto potrebbe dare a Santander un vantaggio quando si tratta di offerte di portafoglio.
Spagna, per ora ETF Bitcoin di Santander caso isolato
A quanto pare, però, in Spagna il caso ETF Bitcoin offerto da Santander sembra un caso isolato. Almeno per quanto riguarda il futuro immediato.
Come rammenta sempre Bitcoin.com, infatti, altre importanti banche non sembrano voler fare seguito a Santander. Si pensi a CaixaBank, Sabadell e Bankinter. Le quali hanno già fatto sapere, certe che i fari si sarebbero spostati verso di esse, di essere ancora in attesa di ulteriori regolamentazioni in questo campo.
Probabilmente, si tratta anche di una tattica e magari vogliono capire prima come il mercato risponderà al lancio di un ETF Bitcoin.
ETF Bitcoin di Santander Spain in contrasto con quanto fatto da Santander UK
Chi pensa che tra Santander e Bitcoin ci sia una love story però si sbaglia. Infatti, di recente i clienti di Santander UK non possono più inviare fondi a Binance.
Come ha riferito Theblockcrypto, la mossa ha in realtà fatto seguito a quanto fatto da Barclays, che poco prima aveva vietato i pagamenti con carta di debito o di credito su Binance.
In realtà, lo scorso mese di giugno ha messo a dura prova l'Exchange Binance, che ricordiamo essere il più importante al mondo per volume di criptovalute scambiate.
Infatti, anche il regolatore finanziario polacco ha messo in guardia contro l'utilizzo dell'exchange, citando la dichiarazione della FCA.
Santander UK, l'unità britannica del colosso bancario spagnolo, è solo l'ultimo istituto finanziario a bloccare i pagamenti all'exchange di criptovalute Binance. Qesto è per esempio il tweet che ha pubblicato la pagina di supporto di Santander UK:
Traducento il passaggio più importante:
Mantenere i nostri clienti al sicuro è una priorità assoluta, quindi abbiamo deciso di impedire i pagamenti a Binance a seguito dell'avvertimento della FCA [Financial Conduct Authority] ai consumatori"
Santander UK ha aggiunto di aver visto "un grande aumento" di clienti nel Regno Unito che sono diventati vittime di frodi crittografiche negli ultimi mesi. Secondo la FCA, circa 2,3 milioni di persone, o più del 4% degli adulti nel Regno Unito, detengono criptovalute.
Alla fine del mese scorso, la FCA ha bandito Binance Markets Limited (BML), l'entità britannica di Binance, affermando che l'azienda non è autorizzata a operare nel paese.
Il ban, tuttavia, non ha coinvolto Binance.com, la principale piattaforma di scambio di criptovalute. Quindi non è chiaro il motivo per cui le banche si siano mosse per bloccare i pagamenti degli utenti su Binance.com in seguito all'avvertimento della FCA.
Un portavoce di Binance ha dichiarato a TheBlockcrypto:
Siamo delusi dal fatto che Santander sembri aver intrapreso un'azione unilaterale basata su quella che sembra essere una comprensione imprecisa degli eventi
Aggiungendo poi:
Ribadiamo il fatto che l'avviso di FCA non riguardava affatto i depositi degli utenti su Binance.com
Come detto, Santander UK ha seguito quanto fatto da Barclays, che ha vietato i pagamenti con carta di debito o di credito a Binance fino a nuovo avviso. Ma la sezione britannica della banca spagnola sta solo mettendo a punto quanto sta decidendo il regolatore locale, la FCA, in merito a Binance.
Binance ha dovuto affrontare altre repressioni da parte dei regolatori di tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Giappone, Thailandia e Isole Cayman. Ricordiamo anche che l'autorità di vigilanza sui mercati italiani, la Consob, ha varato una stretta contro Binance lo scorso luglio.
Chi è Banco Santander, la banca spagnola che ha lanciato ETF Bitcoin
Guardando all'influenza internazionale e alla storia del Banco Santander (BI SANT) (LSE: BNC) (NYSE: STD), si capisce la portata della notizia di un suo lancio di ETF Bitcoin.
Parliamo infatti di un gruppo di istituti di credito operativi prevalentemente in Europa e nel continente americano.
Sebbene alcuni di essi operino esplicitamente sotto il marchio del Banco Santander, come Santander Consumer Bank in Germania, essendo filiali dirette, altre banche sono frutto di acquisti di istituti di credito preesitenti. Si pensi proprio al caso della succitata Santander UK in Gran Bretagna, frutto dell'acquisto della banca inglese Abbey National PLC. Avvenuto nel 2010.
Il Banco de Santander fu fondato nel 1857 per decreto della regina Isabella II di Spagna, con lo scopo di incentivare gli scambi del porto di Santander con l'America del Sud. Fino al 1874 fu banco di emissione.
Nel 1991 le banche spagnole Banco Central e Banco Hispanoamericano si fusero per dar vita al Banco Central Hispano. Quest'ultimo fu a sua volta acquisito dal Banco Santander nel 1999 per formare il Banco Santander Central Hispano. Meglio noto con l'acronimo BSCH.
BSCH fu subito la più grande spagnola. Il Banco Santander riprenderà il suo nome originale nel 2007.
Dieci anni dopo ha rilevato il Banco Popular.
Nel settebre 2018 era stato nominato come CEO del Banco Santander proprio un italiano: Andrea Orcel, romano da tempo stabilitosi a Londra e dal 2012 alla guida dell'investment banking della svizzera UBS.
A metà gennaio 2019, tuttavia, c'è stato un passo indietro dei vertici bancari: è saltata la nomina di Orcel (resta così in carica Alvarez) perché considerate "inaccettabili" le richieste economiche presentate per il mancato pagamento da parte degli svizzeri di Ubs del bonus relativo ai sette anni di incarico del banchiere italiano (si è parlato di 40-50 milioni di euro).
Proprio in questi giorni, la società di pagamenti brasiliana Getnet Brasil, controllata da Banco Santander SA (SAN.MC), ha fatto il suo debutto alla borsa di San Paolo lunedì scorso, con un valore di mercato di 7,3 miliardi di reais (1,32 miliardi di dollari).
Con una quota di mercato del 16% in Brasile, ha registrato un fatturato di 1,3 miliardi di reais nel primo semestre dell'anno e un utile netto di 188 milioni di reai.
Attualmente Getnet opera, oltre che in Brasile, anche in Messico, Argentina, Cile e Uruguay.
ETF Bitcoin di Santander fa seguito al primo ETF Bitcoin negli Usa
La notizia dell'ETF Bitcoin lanciato da Santander arriva a circa un mese di distanza dal lancio del primo ETF Bitcoin negli Stati Uniti.
Ed è stato anche un grande successo. Come ha riportato Il Corriere della sera, infatti il «Bitcoin Strategy Etf» (Bito) è il primo replicante legato al bitcoin che è approdato a Wall Street.
Il debutto si è consumato martedì 19 ottobre e l’Etf lanciato dal colosso finanziario ProShares ha chiuso la giornata di contrattazioni in rialzo del 4,85% a 41,94 dollari (con un prezzo di partenza di 40 dollari).