Un settore sempreverde e in costante crescita, le scommesse online non conoscono crisi e dal 2006, anno della legalizzazione del gioco digitale in Italia, questo mercato non ha mai subito battute d'arresto e arretramenti. Un balzello importante per l'incremento del volume delle giocate raccolte dal'Adm (l'agenzia delle dogane e dei monopoli) è stata senz'altro la facilitazione della conversione al .it di tutte quelle aziende specializzate nel gambling che operavano dal .com sottraendosi così alla richiesta di licenza e alle tasse da pagare riservate a quei bookmakers che operano su domini nazionali. Fondamentale fu il decreto legge numero 223/2006, meglio noto come Decreto Bersani che sotto la spinta dei principi di libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi promulgati dall'Unione Europea sancì l'apertura a tutti gli operatori considerati “stranieri” riducendo le imposte sulle scommesse a quota fissa e favorendo la concessione di licenze per gli operatori del mercato online disposti a rientrare nei ranghi di “mamma AAMS”. Ciò non solo ha consentito di portare maggiori tutele ai consumatori riportandoli nel circuito legale ma anche potenziato il volume di gioco in Italia. Soltanto nel 2017 lo Stato ha trattenuto dagli operatori legali oltre 320 milioni di euro mentre la concessioni di nuove licenze ha garantito un controllo più capillare del mercato tutelando i minori, contrastando le frodi e soprattutto la ludopatia attraverso la creazione dell'anagrafe centralizzata dei Conti di Gioco o ACG che dal 2017 analizza con i big data tutte le transazioni sui siti di scommesse nazionali impostando limiti sul gioco mensile e aiutando a limitare le perdite dei giocatori con blocchi all'accesso dei conti temporanei o perpetui.

Lo straordinario incremento del settore è dovuto anche alla maggiore fruibilità dell'offerta e alla cosiddetta alfabetizzazione tecnologica della popolazione che attraverso smartphone e tablet ormai ha molta più facilità d'accesso ai portali di scommesse. Di fatto gli smartphones hanno preso il posto delle sale scommesse, sempre più vuote e meno frequentate, mentre le dritte per le giocate non passano più attraverso il giocatore più navigato o l'esperto che conosce la dritta “in bisca” ma si alimentano tramite gruppi Facebook, Telegram e altre piattaforme Social che stanno sfruttando questi formidabili aggregatori per veicolare i loro prodotti rivolti al mercato del gambling. In qualche maniera la scelta del laptop o del PC in passato aveva limitato la fruizione dei servizi di gambling online mentre l'estrema portabilità di tablet e smartphones consente oggi di restare connessi 24 ore su 24 garantendo allo scommettitore di poter consultare il suo sito preferito o magari di giocare una mano di poker anche seduto su un mezzo pubblico o sorseggiando un caffè al bar. Rilevanti nella scelta degli utenti non solo le mutate abitudini dei fruitori dei servizi, sempre più alfabetizzati a livello tecnologico, ma anche i rating di payout che risultano estremamente più elevati nell'online rispetto a quelli offerti dalla rete fisica, i consumatori preferirebbero infatti le piattaforme di gioco diffuse in internet in quanto potenzialmente s'incassa di più rispetto alle classiche ricevitorie o alle sale da gioco convenzionali.

Un mercato dunque ormai indissolubilmente legato ad internet , si pensi che soltanto nel 2019 circa il 67% degli accessi alle piattaforme che si occupano di giochi online ha avuto luogo tramite telefono cellulare e anche l'offerta è in continua espansione, come dimostra la proposta di sempre nuovi e sempre migliori casino online che hanno investito energia e fondi per creare soluzioni avanzate di plug-and-play. In un recente studio condotto dal Politecnico di Milano è possibile scoprire che solo nel 2017 gli italiani hanno speso più di 1,4 miliardi di euro in questo particolare settore. L'online vale ormai quasi l'8% del mercato delle scommesse italiano e mentre ancora circa il 66% vi accede tramite desktop, ovvero da computer o laptop portatili, la curva di crescita negli ultimi anni della raccolta tramite smartphone induce a pensare che presto, semplificando volgarmente, le scommesse da cellulare supereranno quelle da computer (nel 2017 la spesa generata da Smartphone e Tablet superava i 320 milioni di euro). Un recente studio dell'Università Luiss Guido Carli in collaborazione con la Deloitte Financial Advisory S.r.l. pubblicato nel 2019 ha stimato che ad incidere principalmente sull'alimentazione del mercato delle scommesse in futuro saranno il gioco tramite piattaforma Social e le app di gambling mentre nuovi scenari potrebbero aprirsi con la diffusione delle criptovalute digitali e la realtà aumentata o virtuale. Qualcosa tuttavia non cambia, l'identikit del giocatore resta sempre lo stesso. Maschio (nell'82% dei casi anche se rispetto al passato si assiste ad un progressivo coinvolgimento del “gentil sesso” portato ad interagire soprattutto con prodotti come bingo e slot), tra i 25 e i 44 anni (nel 53% dei casi) residente nelle regioni del centro e sud Italia (nel 70% dei casi) con picchi rilevanti in Campania e nel Lazio. Nel 2018 al fine di contrastare il gioco minorile e la ludopatia Con il decreto-legge n. 87, convertito in legge n. 96 il 9 agosto del 2018 (provvedimento del governo Conte I), si è deciso di vietare la pubblicità di giochi e scommesse e le sponsorizzazioni dei marchi del settore anche in forma indiretta. Il divieto, entrato in vigore dal 1° gennaio del 2019 salva esclusivamente lotterie nazionali ad estrazione differita e le tombole o lotterie locali organizzate per beneficenza e senza scopo di lucro. Al di là degli innegabili impatti sociali che il business delle scommesse può avere sulla popolazione, l'Italia resta un mercato di rifermento per il gambling a livello globale non solo per la gestione delle normative ma anche per l'appetibilità economica sostenuta dai volumi di gioco in costante crescita.