Sconto benzina proroga, ancora 0,30 euro in meno per fare rifornimento. Nuovo prezzo novembre

Un nuovo decreto annuncia la proroga per lo sconto benzina, e in genere su tutto il carburante, applicato ormai da qualche mese dal Governo per contrastare l’aumento dei prezzi della materia prima. Lo sconto di 0,30€ si applica sia su benzina che diesel ed è previsto uno sgravio anche per il gas metano. Ecco la proroga e i nuovi prezzi a novembre.

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È di ieri il decreto che annuncia la proroga per lo sconto benzina, e in genere su tutto il carburante, applicato ormai da qualche mese dal Governo per contrastare l’aumento dei prezzi della materia prima.

Lo sconto di 0,30€ si applica sia su benzina che diesel ed è previsto uno sgravio anche per il gas metano.

L’ultima proroga era fissata al 17 ottobre e poi al 31, come abbiamo già avuto modo di riportare nell’articolo dedicato al bonus benzina del mese scorso.

Ora il Governo mette in campo nuove risorse e stabilisce che lo sconto benzina proroga la misura fino al 18 novembre prossimo, con importi al ribasso sia per le accise che per l’Iva.

Ecco le novità.

Sconto benzina, proroga al 18 novembre: confermato il taglio alle accise di 0,30€

Si procede dunque a suon di proroghe, per cercare di arginare il caro carburanti che ha investito il nostro Paese e non solo a causa del conflitto bellico in corso tra Russia e Ucraina.

Dalla scorsa estate dunque il Governo monitora il caro prezzi per benzina e diesel e valuta progressivamente l’opportunità o meno di prorogare l’agevolazione.

Al momento dunque si giunge al 18 novembre, ottenendo tale risultando tramite un taglio di 0,30€ sulle accise, vale a dire quelle tasse in più che si pagano sul carburante, che nulla hanno a che vedere con il costo della materia prima.

Vedremo infatti, nell’ultimo paragrafo di questo articolo, in cosa consistono le accise e come si determina realmente il prezzo finale della benzina e del diesel che acquistiamo presso la stazione di servizio, al momento del rifornimento di carburante.

Per compensare l’impennata dei prezzi del petrolio e del metano, l’unica soluzione dunque è quella di “compensare” tale rincaro tagliando i costi legati al pagamento delle tasse da pagare sul carburante, tra le più assurde attualmente ancora in vigore in Italia.

Come avere il nuovo sconto carburante: 0,30€ in meno per benzina e diesel

Si tratta di un provvedimento governativo, quindi adottato su scala nazionale e dunque che scatta in automatico, applicato direttamente su quello che è il prezzo di acquisto di carburante per il consumatore finale.

In quest'ottica dunque, lo sconto carburante del valore di 0,30€ al litro di benzina e diesel è previsto per tutti coloro che fanno rifornimento di carburante, presso una qualsiasi pompa di benzina presente sul territorio nazionale.

Da non confondere dunque con il bonus carburante che invece spetta solo a specifiche categorie di lavoratori, nella fattispecie di coloro che sono alle dipendenze di aziende private. Un contributo del valore di 200€ che però non scatta di diritto, in questo caso, ma è in forma di fringe benefit aziendale, pertanto concesso a discrezione del datore di lavoro.

Nel caso del nuovo sconto benzina prorogato al 18 novembre invece, il beneficio è automatico e per tutti.

Lo sconto totale continuerà a essere di circa 30,5 centesimi al litro per benzina e diesel, considerando anche il risparmio sull’Iva, mentre per il metano sarà di circa 10,4 centesimi.

Il provvedimento rientra tra le misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti, in considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici.

Ricordiamo inoltre che anche l’Iva è agevolata e beneficia di tale proroga. Infatti, per quanto riguarda l’autotrazione, l’imposta sul valore aggiunto applicata al gas naturale resta al 5%.

Lo scenario poco rassicurante è che, nel corso del mese di novembre, il prezzo del carburante potrebbe salire nuovamente a 2€ a litro.

Sconto benzina, proroga anche per diesel e metano: ecco com’è composto il prezzo dei carburanti

Se dunque il prezzo della materia prima vola alle stelle, e il Governo decide di effettuare dei tagli sulle accise per compensare i rincari, allora significa che paghiamo ben altro, oltre al carburante nudo e crudo.

Ebbene le cose stanno esattamente così.

Il prezzo finale che paghiamo per rifornire l’auto di carburante (che ha sfiorato spesso i 2€ al litro, lo ricordiamo) è formato da un costo di base della materia prima a cui però vanno ad aggiungersi altre voci di spesa.

Ecco l’elenco nello specifico:

  • trasporto
  • guadagno dei rivenditori
  • oscillazioni del mercato, ad esempio inerenti alle quantità di prodotto da estrarre
  • accise
  • iva, che per assurdo non si calcola sul prezzo della materia prima, ma su quello complessivo quindi che include già tutti gli altri costi e le tasse.

Verrebbe da dare per scontato che sia il rincaro dei rivenditori a giocare il ruolo da leone, nella formazione del prezzo al consumo, e invece non è così. Sono le accise a comporre gran parte del prezzo, ancora più assurdo se si pensa che si tratta di tasse obsolete e insensate.

Giusto per avere un’idea generale di quali siano queste “famose” accise, ebbene si tratta di tasse entrate in vigore per finanziare ad esempio guerre del passato (come quella dell’Abissinia, nientemeno risalente al 1935, che si è conclusa ma la tassa è ancora in vigore!).

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