Quando una banca accetta di erogare un prestito, deve tutelarsi dal rischio di perdere il denaro prestato nel caso il richiedente non riuscisse a saldare il debito. A questo scopo è stato istituito un sistema per registrare le informazioni sui debitori e segnalare chi si dimostra poco affidabile nel pagamento delle rate: le centrali rischi, ossia dei grandi database che le banche consultano quando valutano una richiesta di finanziamento.
Per approfondire l’argomento, si può leggere questa guida sulle diverse centrali rischi italiane. In questo articolo tratteremo in particolare del Crif, che attualmente è il sistema di informazioni creditizie privato più utilizzato.
Segnalazione Crif: quando avviene?
Crif sta per Centrale Rischi Finanziari: è una società privata che gestisce EURISC, un database in cui confluiscono i dati forniti mensilmente dai vari istituti di credito che vi partecipano. Il Crif raccoglie tutte le informazioni sulla storia creditizia dei clienti bancari, comprese quelle positive, ad esempio se si sono sempre pagate regolarmente tutte le rate. Il problema sorge invece quando viene registrato un mancato o ritardato pagamento: ottenere un prestito dopo una segnalazione al Crif è molto difficile, anche se qualche possibilità in più ci può essere tramite un prestito con cessione del quinto.
Ma quando avviene una segnalazione al Crif? Si viene segnalati se si ritarda o si salta il pagamento di due rate consecutive. In caso di ritardo, la banca invierà al cliente una comunicazione in merito: da quel momento si può ancora evitare la segnalazione saldando la rata entro 15 giorni. Dal secondo ritardo in poi, l’istituto di credito invierà le informazioni direttamente al Crif senza necessariamente preavvisare il debitore.