Siamo ancora in tempo?

Il nostro tempo è sempre più attanagliato da una crisi irreversibile, oggetto di studio della teoria della stagnazione secolare, di cui sono studioso ed esponente.

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Il nostro tempo è sempre più attanagliato da una crisi irreversibile, oggetto di studio della teoria della stagnazione secolare, di cui sono studioso ed esponente. L'egemonia del sistema occidentale sul pianeta è storicamente nella sua fase terminale. In Europa, da un punto di vista strettamente economico, calo demografico e invecchiamento della popolazione indeboliscono la domanda aggregata e abbattono le stime prospettiche di PIL ma anche di fatturato e utile futuro delle multinazionali americane e di tutte le aziende presenti. La crisi economica intravista nel 2000 ed esplosa nel 2007 è stata arginata, ma solo temporaneamente, dalla politica monetaria ultra-espansiva delle Banche centrali, con tassi a zero e continua espansione della massa monetaria oltre ogni limite ragionevole. Queste misure draconiane sono state poste in essere per facilitare il ricorso al debito e sostenere consumi e investimenti. Hanno prodotto quasi 11 anni di crescita economica e di rialzo sui mercati azionari. Fino al verificarsi di forti input negativi tutto ciò sarà sufficiente a mantenere un trend rialzista sui mercati azionari e un sentiment complessivamente positivo sul quadro generale. Questo input negativo sembra sul punto di materializzarsi. Sui mercati dunque potrebbe aprirsi presto una finestra temporale critica, anche perché i valori azionari, al netto della politica monetaria, sono troppo alti rispetto ai ritmi di crescita ipotizzati per i prossimi 50 anni.

La crisi economica è in realtà solo il punto di arrivo, un effetto, la componente rilevante ma non centrale di una crisi ben più ampia, più profonda e più pericolosa: il crollo del sistema dei valori e delle regole seguito al venir meno delle religioni occidentali nel loro ruolo di sostegno dell'intero apparato culturale, economico e sociale. Già dalla fine del XIX secolo la scienza ha eliminato dio e annientato le religioni: lo ha fatto quando ha dimostrato che la vita, la materia, lo spazio e il tempo potevano spiegarsi meglio senza dio piuttosto che con dio. Il conseguente crollo progressivo della credibilità delle religioni come riferimento basilare del vivere ha scardinato irreversibilmente tutti gli equilibri su cui era basata la civiltà occidentale e da cui essa traeva la sua essenza e la sua forza.