Sismabonus: la detrazione sale al 110%, a chi spetta?

Si sente spesso parlare del Superbonus 110% ma decisamente poco del suo subalterno rappresentato dal Sismabonus. Un incentivo economico davvero interessante, capace di far salire la detrazione dal 50% al 110% per tutti i lavori atti a mettere in sicurezza le abitazioni e gli edifici in zona ad alto rischio sismico. Scopri di più leggendo qui:

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Il tema della riqualificazione edilizia è un argomento caro a molti.

Negli ultimi mesi si è sentito molto parlare di Superbonus 110% ma l’agevolazione che più interessa la materia di sicurezza è rappresentata dal Sismabonus.

Oltre ad identificarsi come incentivo promosso dallo Stato, si configura come l’opportunità per migliorare il tessuto urbano ed efficientare la resa delle nostre abitazioni e dei fabbricati esistenti.

Si traduce altresì, in scelta sostenibile perché grazie alla riduzione della presenza di materiali inquinanti in atmosfera, rispetta pienamente i canoni di tutela dell’ambiente.

Oltre a favorire la “convivenza” tra uomo e natura, contribuisce a mettere in sicurezza da azioni sismiche ed eventi calamitosi quegli edifici che si trovano nelle zone maggiormente a rischio.

È importante comprenderlo in tutte le parti che lo compongono e vedere quali interventi rientrano nella detrazione che, dal 50% può essere elevata fino al 110%.

Sismabonus 110%: qual'é l'obiettivo e a chi è rivolto?

Il Sismabonus ( o comunemente chiamato bonus "terremoto" ) è una misura concessa dallo Stato italiano, riconosciuta dalla Legge Bilancio il 1° gennaio 2017.

Introdotto come incentivo economico volto alla riqualificazione edilizia del patrimonio immobiliare, interessa tutti quegli interventi realizzati su immobili di tipo abitativo o utilizzati per attività produttive che si trovano nelle zone sismiche 1,2 o 3.

Esistono tre tipologie di Sismabonus:

  • ordinario: aliquota al 50%
  • eco Sismabonus: aliquota dell’85%
  • super Sismabonus: aliquota al 110% fruibile da soggetti IRES e IRPEF.

Il tetto di spesa massimo è di 96.000 euro e non vi è vincolo sul numero massimo di immobili sui quali fare i lavori.

I lavori di demolizione e ricostruzione rientrano nell’ammissibilità, purché siano classificabili nella categoria della ristrutturazione e non in quella di nuova costruzione di un edificio.

L’obiettivo di tale incentivo è quello di migliorare la resistenza delle abitazioni e dei fabbricati, riducendo il rischio legato ai danni per eventi calamitosi come per esempio i terremoti.

Poiché il rischio è un valore concreto e calcolabile si considerano principalmente tre fattori:

  • la vulnerabilità
  • la pericolosità 
  • l’esposizione

Elementi che vengono sempre conteggiati nella redazione di un progetto e che spesso, rientrano anche nella categoria del Superbonus 110%. 

Per maggiori approfondimenti in materia di ristrutturazione vi lascio un articolo scritto da Alda Moleti di trend-online:

https://www.trend-online.com/risparmio/superbonus-110-proroga-2023-cila/

Chi ha diritto al Sismabonus e quanto gli spetta in detrazione?

Sebbene il cosidetto bonus "terremoto" sia un’agevolazione dalle generalità semplici, in realtà l’argomento è molto più complesso di così.

La legislazione in materia di interventi antisismici prevede infatti più di un incentivo, quindi, per riassumere, potremmo sintetizzare le detrazioni in questo modo:

  • detrazione 50%: delle spese sostenute da soggetti IRPEF. Gli interventi devono essere realizzati sulle parti strutturali di edifici o di interi edifici e se riguardano centri storici devono essere fatti basandosi su progetti unitari e non su singole unità immobiliari
  • detrazione 75/85% spalmata su 5 anni: potenziata se si garantisce uno o più salti di classe di rischio su immobili abitativi o produttivi applicabile nelle zone sismiche 1,2,3
  • detrazione 110%: elevata per edifici unifamiliari (o con 4 unità immobiliari di proprietà dello stesso soggetto) e condomini

La platea di beneficiari del bonus "terremoto" è molto ampia.

Proprio perché non si limita solo ai diretti proprietari dell’immobile, possono essere richiesto anche da soggetti secondari quali:

  • familiare convivente
  • comodatario
  • titolare di diritto reale di godimento
  • locatario
  • utilizzatore in leasing
  • proprietario di scuole, cooperative, impianti sportivi
  • proprietario di villette, condomini, case di riposo, cliniche

Anche il futuro acquirente può averne diritto ma solo per le quote di detrazione che rimangono.

Inoltre, come spiega sismabonuseco.it:

“Viene concesso anche a società che vogliono realizzare interventi su immobili abitativi o su quelli destinati alle attività produttive.”

In caso di acquisto di un’unità immobiliare direttamente dalla società di costruzione, è possibile usufruire del Sismabonus acquisti.

Un’alternativa ,questa, proposta per i soggetti IRES e IRPEF che desiderano comprare una casa in seguito all’effettuazione di interventi di demolizione e ricostruzione di edifici già esistenti anche in caso di incremento volumetrico.

Quanto è importante l'asseverazione nel Sismabonus?:

La perdita della detrazione richiesta o il mancato riconoscimento della stessa si ha nei seguenti casi:

  • mancata comunicazione preventiva all’Asl o ad altri enti
  • pagamento eseguito non tracciabile o mancata esibizione delle fatture concernenti i lavori
  • violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro
  • violazione degli obblighi contributivi
  • mancato deposito dell’asseverazione della classificazione sismica

L’asseverazione tecnica del progettista è un documento fondamentale per non rischiare di perdere il diritto al Sismabonus.

Spiega edilizia.com:

“Nell’asseverazione che il tecnico abilitato dovrà redigere, si dovranno specificare gli interventi svolti nello specifico, e sarà tenuto ad assicurare che i lavori abbiano reso l’edificio più sicuro contro eventuali scosse sismiche, pur non dovendo precisare uno specifico salto di classe.”

L’asseverazione quindi, può essere fatta dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori e collaudo statico tenendo a mente la data di protocollo del titolo edilizio.

Nel caso il titolo sia stato richiesto tra febbraio 2017 e ottobre 2020 l’asseverazione dovrà essere contestuale.

Se, invece, il titolo è stato richiesto dopo ottobre 2020 allora dovrà essere presentata entro l’inizio dei lavori.

In entrambi i casi, i professionisti che la redigono devono essere iscritti agli Ordini o ai Collegi professionali di appartenenza.

Poiché con gli ultimi aggiornamenti non è più necessario attestare che gli interventi da eseguire comportino un miglioramento di almeno 2 classi di rischio dell’edificio, sono ammessi nel Sismabonus 110%:

  • il ripristino di parti ed elementi precisi dell’edificio danneggiate
  • il miglioramento della capacità di resistenza di specifiche parti o elementi
  • gli interventi di consolidamento strutturale atti ad impedire che l’edificio possa collassare

Come richiedere il sismabonus:

Ottenere il bonus "terremoto" è molto semplice.

Basta indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile e tutti i dettagli inerenti gli interventi effettuati.

Nel caso di lavori effettuati su parti comuni di edifici residenziali è sufficiente che i condomini indichino il codice fiscale del condominio poiché i dati catastali vengono già riportati nella dichiarazione dei redditi dell’amministrazione.

Come già spiegato in precedenza, è necessario che i pagamenti delle spese sostenute siano tracciabili, ovvero eseguiti tramite bonifico bancario/postale nel quale vi sia:

  • la causale del versamento
  • il codice fiscale del beneficiario
  • la partita iva o il codice fiscale del soggetto al quale si fa il bonifico

Sismabonus con sconto in fattura e cessione del credito:

Oltre alla detrazione diretta, con l’introduzione del decreto legge n°34/2019 ora è possibile anche optare per lo sconto sul corrispettivo dovuto, un contributo di pari ammontare che verrà anticipato da chi ha effettuato i lavori.

A quest'ultimo spetterà un credito d'imposta da utilizzare in compensazione in 5 quote annuali di pari importo oppure, potrà decidere di cedere il credito d’imposta ad altri suoi fornitori.

Con la detrazione del 75/85% tutti i beneficiari possono scegliere di cedere il credito a persone fisiche o ai fornitori ma non agli istituti di credito o agli intermediari finanziari.

Spiega altroconsumo.it:

“Se al posto della detrazione si decide per la cessione del credito corrispondente ad un’impresa di assicurazione con la stipula di una polizza che copre il premio assicurativo, al posto del 19% spetta per il 90%.”

Per richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito bisogna essere provvisti di:

  • visto di conformità che accerta la natura delle informazioni ( capire se sono vere o false)
  • la dichiarazione dei tecnici che attestano la corrispondenza tra i requisiti richiesti per ottenere il bonus e le spese sostenute ( rientrano in queste anche quelle per la congiunta di sistemi di monitoraggio strutturale antisismico)

Sismabonus al 110%: le ultime novità

Tra le novità che interessano l’argomento Sisma bonus ve n’é una relativa alla polizza assicurativa stipulata per quelle unità abitative e pertinenze situate in luoghi di massima pericolosità.

La detrazione aumenta, infatti, fino al 90% se, come spiega edilportale.com:

“è stipulata o rinnovata dal 1 luglio 2020 e contestualmente alla cessione a un’impresa assicurativa del credito d’imposta relativo agli interventi antisismici per i quali si può usufruire del Superbonus del 110%.”

Non potrà in alcun modo essere ceduta e l’impresa di assicurazione potrà solo acquisire il credito che le corrisponde ma non quello del premio assicurativo.

Possibile ottenere il Sismabonus anche senza classificazione sismica?:

Cosa succede se non vi è alcuna classificazione sismica?

Ha senso richiedere il Sismabonus?

La risposta non è né un sì né un no.

Partendo dal fatto che tale incentivo è stato creato per sensibilizzare i cittadini riguardo i rischi sismici, è riuscito anche ad aiutare a comprendere come apportare i miglioramenti necessari nella propria abitazione.

Ancor più che in termini pratici, il Sismabonus senza classificazione sismica ha concesso la messa in opera di un maggior numero di interventi mirati per un’edilizia più consistente.

Viceversa, l’eliminazione dell’obbligatorietà di tale certificazione ha causato scompiglio sia tra i cittadini che tra gli esperti.

Senza redigere un documento così dettagliato si rischia di perdere dati utili alla creazione di un archivio che possa identificare la vulnerabilità sismica del suolo in cui si intende costruire.

Non bisogna tralasciare niente perché non è assolutamente vero che “fatto è meglio di perfetto”.

In questa circostanza, soprattutto quando c'é in ballo la sicurezza dei cittadini, è indispensabile agire con cautela e nel pieno rispetto delle leggi.

Prevenzione prima di tutto.