Small caps in Germania

La Germania, nonostante la tragedia in corso in Eurozone, continua ad espandersi seppur con una dinamica “decimale”. Le small caps tedesche saranno in grado di sovraperformare in un anno che potrebbe rivelarsi nuovamente amaro?

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La seconda gamba della recessione, il double dip, ha iniziato a colpire la zona euro a partire dalla seconda metà del 2011 nella periferia, ma non solo, visto che anche l’Olanda ha visto una contrazione del PIL negli ultimi 2 trimestri.Nel caso della Germania le previsioni per l’anno corrente si sono ridotte ad un incremento dello 0.3% del PIL, mentre il prossimo anno dovrebbe espandersi dell’1.5%, facendo meglio della Francia (+0.2% nel 2012, +1% nel 2013).Ricordiamo come per l’Italia e la Spagna le attese sono per due anni di recessione come pure per il resto della periferia.E’ interessante notare come nella locomotiva tedesca stia avvenendo un ribilanciamento a livello macro economico con un progresso rilevato anche a livello dei consumi privati che finora avevano mostrato una dinamica piuttosto piatta.I tassi di interesse molto bassi, negativi se si passa a quelli reali che tengono conto dell’inflazione, stanno consentendo alla Germania di mantenere l’espansione anche in un momento molto negativo.Occorre sottolineare come non si stia assistendo, come in altre zone di eurozone, al credit crunch ovvero ad una contrazione della disponibilità di credito offerto dagli intermediari.Potrebbe essere interessante investire in aziende tedesche a capitalizzazione contenuta, le cosiddette smallcaps, che potrebbero avvantaggiarsi della ampia disponibilità di liquidità.L’indice SDAX rappresenta questo universo di piccole società quotate con all’interno un insieme di player tendenzialmente sconosciuti agli investitori retail.L’eccezione è costituita da Air Berlin, il vettore tedesco low cost, che in passato presentava una capitalizzazione ben più elevata.