Spese superflue da evitare sempre e come (provare a) vivere con 10 euro al giorno

Risparmiare non è rinunciare ma eliminare lo spreco. Ecco come riconoscere le spese superflue, inutili e quindi da evitare sempre.

Eliminare le spese superflue significa evitare di spendere soldi per oggetti o servizi che in realtà sono inutili per noi. La difficoltà di gestione sta tutta lì però: come riconoscere che una spesa è superflua, è causa di spreco di denaro e quindi va evitata?

A seguire, in questo articolo, trovi qualche consiglio per analizzare spese e budget e individuare facilmente i buchi neri che attirano soldi come calamite ma che in realtà potrebbero più proficuamente finire in un salvadanaio.

Ecco i consigli da seguire passo a passo.

Come riuscire a tagliare le spese superflue

Il primo passo per individuare subito le spese superflue da evitare è quello di annotare ogni singolo euro speso su un taccuino.

In realtà, esistono anche delle App che possono agevolare il compito, così da avere un resoconto giornaliero preciso delle proprie spese.

Dall’uscita al mattino con tappa al bar per un espresso, alla pausa pranzo e poi ancora al supermercato e alla farmacia, prima di rientrare a casa a fine giornata, segnare nero su bianco le spese effettuate durante la giornata, permette di individuare quelle che in realtà si sarebbero potute evitare.

L’attenzione deve essere massima soprattutto sulle spese da pochi euro, che sono quelle che si affrontano con leggerezza ma che appunto sono in grado di farci spendere decine di euro al mese senza che ce ne rendiamo conto.

Un esempio? Al mattino, prima di accompagnare i figli a scuola, passiamo dalla cartoleria perché manca un quaderno oppure una gomma, la matita o la colla ecc…

Acquistare singolarmente questi pezzi comporta una spesa mensile di gran lunga superiore rispetto invece agli acquisti “in blocco”.

Per questo motivo, è preferibile fare scorta di pacchi di quaderni e di cancelleria (ad esempio nei negozi di importazione a basso costo), così da avere a portata di mano il rifornimento giornaliero (o quasi) per l’astuccio.

Come suddividere le spese per risparmiare

La regola generale che gli esperti di finanza personale tengono a mente, per l’ottimizzazione e la gestione delle risorse, è quella del 50-30-20.

Una buona base da cui partire, per capire qual è il budget giusto da destinare a ogni tipologia di spesa e arrivare a fine mese senza problemi.

Ipotizziamo un’entrata mensile di 1.000€. Il 50% di tale somma corrisponde a 500€, che va destinata ai beni di prima necessità come la spesa e le bollette.

Il 30% dello stipendio è invece quello da spendere per il tempo libero della famiglia, incluso ad esempio lo sport oppure lo svago domenicale. Si tratta, nel caso di questo esempio che stiamo riportando, di 300€, da cui sottrarre il costo della palestra e magari da suddividere per quattro, così da avere un’idea di quanto si può spendere al massimo ogni settimana per questa voce del budget.

A questo proposito, ecco come fare per risparmiare senza troppe rinunce, con qualche consiglio per sentirsi più ricco con lo stesso budget di spesa a disposizione.

Infine, il 20% dell’introito mensile va destinato al proprio futuro. Quindi, 200€ al mese dovrebbero rappresentare i risparmi della famiglia. Chi ha debiti invece, dovrà destinare tale somma al loro pagamento mensile (anche estinguere un debito significa pensare al futuro!).

Grazie a questa formula, si ha anche un’idea della misura in cui ci si dovrebbe indebitare, per non correre il rischio di andare in affanno e farsi mancare l’essenziale.

Come ridurre le spese di casa

Senza dubbio, la gestione dell’economia domestica, soprattutto quando il budget è piuttosto limitato, impone una grande attenzione, come se fosse un lavoro con tanto di responsabilità a cui dare conto.

Ecco quindi che la spesa va ottimizzata il più possibile.

Risparmiare non significa rinunciare a tutto sempre. Risparmiare però impone di eliminare totalmente gli sprechi.

In casa dunque, il primo obiettivo da raggiungere è di tagliare il più possibile i costi delle bollette. Niente spreco di elettricità (grazie alle lampadine a LED e alle luci che vanno sempre spente, se non utilizzate, e grazie all’uso consapevole degli elettrodomestici) né di acqua, visto che per una doccia sono sufficienti 3-5 minuti al massimo.

L’acquisto di oggetti e prodotti a basso costo d’importazione estera va limitato solo all’usa e getta. Spendere bene è una garanzia di qualità ma anche di durata, lo sapevano bene le nostre nonne.

Meglio un capo di abbigliamento di buona manifattura che non dieci da pochi spiccioli ma che sono praticamente da buttare al primo lavaggio.

Come vivere con 10 euro al giorno

Sembra una provocazione, ma in realtà sono in tanti a domandarsi se sia davvero possibile spendere soltanto questa cifra giornalmente, per condurre un’esistenza dignitosa.

In realtà, ci sarebbe da sottolineare che in molti Paesi questo già rientra nella “normalità”.

È evidente che invece In Italia il costo della vita è ben più elevato, quindi il budget di 10 euro al giorno (ovvero 300 euro mensili), non è sufficiente a garantire l’autonomia.

Se invece si ha già una piccola casa di proprietà e si vive da soli, allora si può provare a vivere con 10 euro al giorno, evitando il gas metano però e utilizzando solo elettricità.

Innanzitutto, bisogna liberarsi della macchina. Spostarsi solo a piedi o con la bicicletta (al massimo prendere un mezzo pubblico in caso di maltempo), permette di evitare una delle spese più pesanti da affrontare mese dopo mese (dopo quelle per la casa e le bollette).

Con 10 euro al giorno, è possibile sopravvivere facendo la spesa solo nei discount, preparando tutto in casa (anche il pane), privilegiando i legumi come fonte di proteine, le uova, il tonno o lo sgombro in scatola e scegliendo solo i prodotti in offerta e gli acquisti di abiti usati ad esempio su Vinted.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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