SPID e CIE, quali sono le differenze e i limiti e quale conviene scegliere

Quali sono le differenze tra SPID e CIE e quando conviene scegliere l’una o l’altra.

SPID e CIE sono le due identità digitali utilizzate dai cittadini italiani per comunicare con la Pubblica Amministrazione.

Con la notizia circolata in questi giorni di un possibile addio allo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) in favore dell’utilizzo della sola CIE (Carta d’Identità Elettronica), molti sono i cittadini che vogliono capire fino in fondo le differenze, ma anche quando sia più conveniente ottenere l’una o l’altra.

In effetti, si tratta di sistemi che, pur condividendo gli stessi obiettivi, dimostrano differenze notevoli in termini di modalità di utilizzo, di richiesta e di costo.

Andiamo ad analizzare sia SPID che CIE per farci un’idea anche di quelli che possono essere i limiti, legati alle due identità digitali, e che renderebbero complessa la decisione di dare l’addio definitivo al Sistema Pubblico d’Identità Digitale.

SPID e CIE, le differenze nei numeri: cosa hanno scelto gli italiani

Una delle prime cose da analizzare se si vuol parlare di differenze tra SPID e CIE è da ricercare proprio nei numeri: in sostanza, molti si chiedono quanti italiani abbiano optato per possedere un’identità digitale SPID e quanti, invece, abbiano richiesto la CIE.

Da questo punto di vista, la differenza è davvero minima. Gli italiani hanno mostrato una leggera “preferenza” per lo SPID: a richiederlo sono stati più di 33 milioni di cittadini, mentre a richiedere la CIE sono stati 31 milioni.

Come abbiamo detto, si tratta di una lieve differenza, probabilmente dettata dal fatto che negli ultimi anni si sono susseguiti bonus e prestazioni che, per poter essere richieste, necessitavano, per l’accesso a siti come INPS o Agenzia delle Entrate, dell’identità digitale SPID.

Quali sono le differenze tra SPID e CIE per farne richiesta

Trattandosi di due sistemi distinti, differenze vi sono anche per quanto riguarda le modalità di richiesta.

La CIE, infatti, non è altro che una carta d’identità, ma elettronica. Proprio come la carta d’identità cartacea, questa va richiesta al proprio Comune di residenza o dimora a partire da 180 giorni prima della scadenza o in seguito a furto e smarrimento della vecchia carta d’identità.

Diverso è il discorso per richiedere lo SPID, per il quale è necessario scegliere tra gli identity provider abilitati (tra questi, PosteId, Sielte, Infocert e molti altri) e rivolgersi a questi ultimi per completare il processo di registrazione.

Una delle differenze maggiori che riguarda le modalità di richiesta di SPID e CIE è che SPID può essere richiesto anche online, effettuando il riconoscimento via webcam.

Per richiedere la CIE è, invece, necessario recarsi al Comune, benché sia comunque possibile, qualora il Comune di residenza abbia attivato il servizio, prenotare online l’appuntamento per il rilascio della Carta d’Identità Digitale.

Differenze tra SPID e CIE in termini di costi

Non è facile determinare quale, tra SPID e CIE, sia la più conveniente in termine di costi.

Questo perché se la CIE ha un “costo fisso” di 16,79 euro per il rilascio (al quale si possono aggiungere, se previsti, anche costi di segreteria e diritti fissi), il costo di SPID dipende molto dall’identity provider al quale si sceglie di rivolgersi.

Solo poco tempo fa, alcuni di questi davano la possibilità di richiedere SPID del tutto gratuitamente, tendenza che è andata man mano a diminuire nel tempo. Tuttavia, ci sono ancora gestori d’identità che permettono di ottenere alcuni servizi gratuitamente (per esempio, per chi sceglie la modalità di identificazione tramite webcam).

Differenze e limiti tra SPID e CIE

Negli ultimi giorni, il sottosegretario Alessio Butti ha dichiarato l’intenzione, da parte del governo, di spegnere SPID e adottare un’unica identità digitale, ovviamente la CIE.

Non è ancora possibile sapere quale sarà la scelta definitiva del governo, ma se davvero si è intenzionati a perseguire la via dell’addio a SPID potrebbero sorgere non pochi problemi.

Ostacoli che lo stesso sottosegretario ha messo in luce e che riguardano i limiti della CIE. Butti ha evidenziato, in particolare, i lunghi tempi di rilascio della Carta d’Identità Elettronica, nonché la necessità di doversi recare fisicamente al Comune per ottenerla, e il costo.

Un altro fattore da considerare, nell’eventualità di un addio a SPID, è anche il fatto che, nonostante l’intento sia proprio quello di facilitare la comunicazione tra i cittadini e la PA, molti sono gli anziani che, per necessità, hanno effettuato richiesta per ottenere il Sistema Pubblico di Identità Digitale (e che non hanno ancora ottenuto la CIE).

Con molte probabilità, questa categoria mal digerirebbe l’idea di dover cominciare un nuovo percorso di richiesta, ma non solo.

Limiti, infatti, ci sono anche per le modalità di utilizzo: per utilizzare la CIE è necessario essere in possesso di un lettore smart card o di uno smartphone dotato di interfaccia NFC.

Insomma, prima di prendere qualsiasi decisione in merito allo SPID, il governo dovrà prima risolvere le criticità attuali della CIE e, solo in un secondo momento, ragionare su come adottare un’unica identità digitale.

Leggi anche: SPID PosteID: ecco come attivarlo gratis

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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