Perché lo spread non c’entra nulla coi mutui? Ecco la verità

Lo spread non ha alcun tipo di rapporto coi mutui e prestiti a breve o medio periodo. In quest'articolo ti spiego che in realtà l'influenza viene dalla BCE.

Hai un mutuo e lavori con grande impegno per poter sfamare la tua famiglia. Ogni giorno vai a lavoro e cerchi di gestire al meglio le tue entrate e i risparmi che hai accumulato in banca, ma allo stesso tempo sei anche preoccupato.

Il fatto che tu abbia preso sulle spalle un debito a lungo termine è certamente qualcosa che è quasi costantemente presente nei tuoi pensieri e non vedi l’ora di togliertelo di dosso.

Così un bel giorno ti sei seduto sul divano per poter distrarre la tua mente e oltre a sentire le solite e frustranti notizie sulla situazione della pandemia, hai sentito alla televisione una parola che ti spaventa: SPREAD.

Per anni hai sentito parlare di questo spread e hai sempre avuto il timore che i tuoi risparmi potessero subire qualche danno oppure hai avuto il timore che il tasso del tuo mutuo possa aumentare.

Questo sarebbe significato che avresti dovuto pagare più soldi del dovuto alla banca e ovviamente l’idea ti fa rabbrividire. 

Senti politici ed esperti di finanza che litigano tra loro e in tutto il caos che vedi mentre guardi i dibattiti non solo non riesci a seguire il filo dei discorsi, ma la tua mente si annebbia ancora di più nei dubbi che continuamente ti assalgono.

Questo fantomatico spread è diventata una sorta di parola proibita, ma la realtà è un po’ diversa rispetto a ciò che finora hai pensato. 

Tutta la paura che finora ti ha assalito si può disciogliere e finalmente puoi rasserenarti e continuare tranquillamente la tua vita.

Adesso ti dico una cosa che ti sembrerà strana: lo spread non c’entra assolutamente niente coi tassi d’interesse delle banche e non ha alcuna influenza sui tuoi risparmi e sui tuoi debiti.

In quest’articolo ti spiegherò innanzitutto le cose principali che devi sapere sullo spread e successivamente ti spiegherò il motivo per cui lo spread non ha nessun tipo di rapporto con i tuoi debiti.

Esiste però un altro tipo di spread che interessa i mutui. So già che in questo momento ti sta venendo il mal di testa perché ti senti spaesato.

Per questo, prima di proseguire con la lettura ti consiglio di guardare il video YouTube del canale Roberto Pesce, nel quale capirai benissimo sia lo spread dei titoli di stato, sia lo spread bancario. Nei paragrafi successivi andrò ad arricchire l’intero discorso con più dettagli, ma la sostanza è la stessa.

Nel prossimo paragrafo ti descriverò lo spread ma se vuoi avere direttamente una risposta ai tuoi dubbi, puoi passare direttamente al paragrafo in cui parlo dell’inesistente relazione tra spread e mutui.

Sembra che sulla scia della crisi dei mercati finanziari occidentali si stia delineando non solo una geopolitica e una geoeconomia dello spread, ma anche una sorta di georeligione del differenziale fra interessi sui titoli di Stato tedeschi e dei Paesi cattolici

Massimo Franco

Spread dei titoli di stato: tutto quello che devi sapere

Adesso che hai visto il video hai le idee più chiare. La parola spread, in inglese, ha letteralmente due significati: il primo è “diffondere“, mentre il secondo è “differenziale“.

Nel caso dello spread dei titoli di stato la definizione corretta è la seguente:

Lo spread è la differenza di rendimento tra i titoli di stato italiani, i BTP e i titoli di stato tedeschi, i Bund

A questo punto so che ti stai chiedendo cosa siano i titoli di stato. In pratica sono dei documenti che lo stato emette per poter richiedere un investimento.

A questo punto devo parlarti di un importantissimo argomento legato a questo discorso, che è quello del debito pubblico.

Uno stato ha sostanzialmente tre modalità attraverso le quali può generare denaro. La prima consiste nell’aumento delle imposte che i cittadini devono pagare.

Il discorso delle imposte è abbastanza delicato e il rischio più grande che si può incorrere è quello di creare un fortissimo malcontento tra la gente e questo naturalmente non metterebbe il Governo e il Parlamento in una buona posizione.

La seconda strategie consiste nello stampare denaro (esatto, proprio come nella famosa serie di Netflix “La Casa de Papel”).

Al momento in Europa questo non è possibile (per gli stati che fanno parte dell’Unione, intendo dire) perché l’organo istituzionale che può stampare denaro è la Banca Centrale Europea.

Supponiamo però che l’Italia non sia appartenente all’organizzazione, sia completamente indipendente e decida di stampare banconote. Quale potrebbe essere il rischio?

Tu giustamente penseresti una cosa come: “Magari venissero stampati più soldi, saremmo tutti ricchi e non dovremmo più lavorare”.

euro

Purtroppo non è così. La produzione di denaro influisce su un fenomeno economico che colpisce tutti i Paesi del mondo, a prescindere dalla ricchezza o meno. Si chiama inflazione ed è la discesa progressiva del valore di una moneta.

Così rimane un’ultima possibilità allo stato per poter ottenere denaro ed è la sottoscrizione di un prestito, il cui termine tecnico più opportuno è obbligazione.

Obbligazione significa che il debitore si impegna a restituire il denaro al creditore, riconoscendo anche una piccola percentuale d’interesse.

Le obbligazioni che uno stato prende a suo carico si chiamano, appunto, titoli di stato, come ti ho spiegato prima e come avrai sicuramente capito dal video.

Esistono quattro categorie d’investitori che possono acquistare titoli di stato. Essi sono gli investitori privati (come te o come me), le aziende, le banche e altre nazioni.

Le banche sono i più importanti investitori di titoli di stato.

Esistono quattro tipologie di titoli di stato:

  • BOT (12 mesi)
  • CTZ (24 mesi)
  • CCT (7 anni)
  • BTP (3,5,10,15,30 anni)

L’unico criterio che distingue le tipologie di titoli di stato italiani non è altro che il tempo.

Dunque, il debito pubblico di uno stato è un elemento che influisce pesantemente sulla sua stabilità economica. C’è un secondo fattore che determina, appunto, il livello di equilibrio economico di una nazione.

Sto parlando del PIL, ossia il Prodotto Interno Lordo. Esso è un indicatore che comunica quanto uno stato generi ricchezza.

Ritorniamo allo spread. Ti sei chiesto come mai questo confronto viene fatto con la Germania?

Si tratta più che altro di una convenzione. Mi spiego meglio. In teoria il confronto del rendimento dei titoli di stato si può fare con qualsiasi nazione, ma la Germania è diventata un importante punto di riferimento, perché è in assoluto la nazione più stabile d’Europa.

Il rendimento dei titoli di stato dipende dal concetto di affidabilità di uno stato. Immagina di essere un investitore e devi scegliere tra l’Italia e la Germania.

Tu sai che la Germania è un paese affidabile e l’Italia ti fa sorgere dubbi, quindi opteresti naturalmente per la Germania. A questo punto cosa può fare l’Italia per poter riuscire a non farsi schiacciare dal dominio della Germania?

L’Italia può convincerti a investire su di lei proponendoti un tasso d’interesse più alto, mentre la Germania non è tenuta a farlo perché già il suo essere affidabile vale da solo l’investimento.

Ti spiego anche come si fa il calcolo. Si prende il valore percentuale del rendimento dei BTP e si sottrae il valore di rendimento dei Bund, dopodiché il risultato si moltiplica per 100.

Per esempio: il rendimento del BTP è del 2% mentre quello della Germania è del 0,5%. 

2 meno 0,5 è 1,5 e moltiplicato per 100 diventa 150.

Quali sono però le conseguenze dello spread? La risposta è molto semplice: cresce o decresce il livello di affidabilità di un paese.

Abbiamo quattro possibilità a nostra a disposizione.

Le prime due concernono la salita o la discesa del rendimento dei Bund tedeschi, mentre le altre due riguardano la salita o la discesa del rendimento dei BTP italiani.

Focalizzati adesso sulla Germania: se i Bund scendono, vuol dire che la Germania è ancora più affidabile, ma se salgono vuol dire che lo è un po’ meno.

Fai finta che il valore dei BTP italiani sia sempre lo stesso: lo spread varia in ogni caso. Il punto è che tu non devi solo capire la variazione dello spread, ma devi capire soprattutto quali sono i movimenti dei BTP, perché è l’Italia lo stato che ci interessa, non la Germania.

banca

Spread: la relazione inesistente coi mutui

Arriviamo alla risoluzione del tuo dubbio. All’inizio ti ho detto che lo spread non ha nulla a che fare col tuo mutuo o col tuo prestito a breve o medio termine e ti ho spiegato nel dettaglio tutto il sistema che riguarda i titoli di stato e lo spread.

Il motivo per cui lo spread dei titoli di stato non ha nulla a che vedere coi mutui è dovuto dal fatto che l’organo istituzionale che invece ha un ruolo fondamentale è la BCE.

Infatti, la BCE presta soldi alle banche e le banche, a loro volta, prestano soldi alle aziende e ai privati.

Se la BCE alza i tassi d’interesse, naturalmente le banche lo alzeranno di conseguenza, visto che ci devono guadagnare una commissione. Ecco spiegata la ragione per cui lo spread non c’entra nulla.

Però non è ancora abbastanza per completare il puzzle. Se ricordi bene ti ho accennato che esiste un altro tipo di spread (di questo se ne è parlato anche nel video), che è lo spread delle banche.

Ti ricordi che ti ho detto che la parola spread vuol dire differenziale? Bene, il concetto rimane sempre e comunque lo stesso e si collega a ciò che ti ho detto poco fa sulla gerarchia BCE, banche e privati. 

Il concetto è il seguente: esiste un tasso fisso che le banche devono applicare obbligatoriamente e su questo tasso la banca ci mette la sua percentuale di commissione. La differenza tra il tasso fisso obbligatorio e la commissione delle banche è lo spread bancario.

Esistono due tassi che si applicano ai mutui: tasso fisso e tasso variabile.

Per quanto riguarda il tasso fisso, nel discorso dello spread bancario, si applica il tasso IRS (Interest Rate Swap). Questo tasso è direttamente influenzato dai tassi d’interesse della BCE (come ti ho spiegato poco fa).

Per quanto riguarda invece il tasso variabile, in questo caso si applica un altro tipo di tasso, chiamato Euribor (EURo Inter Bank Offered Rate), che di fatto è sempre influenzato dalla BCE.

In fin dei conti, per riassumere il tutto, il discorso spread non ti riguarda, a meno che tu non sia in possesso o di titoli di stato italiani, o di azioni delle banche

Antun Benvestito
Antun Benvestito
Redattore, classe 2001.Sono nato a Bari, ma ho origini croate da parte di mia madre. Sono uno studente di lingue straniere presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e ho sempre nutrito un certo interesse per il lavoro online. Le lingue che al momento sono alla mia portata sono l'inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco, il russo e il croato. Sono un ex giocatore di pallanuoto e non smetterò mai di amare il mondo acquatico. Il mio motto? Alzati dal letto con determinazione e vai a dormire con soddisfazione""
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