Stop alla cessione del credito per i bonus edilizi!

Nuova stretta del Governo, con l'arrivo del D.L. Sostegni ter, stop a cessione del credito e sconto in fattura per i bonus edilizi, ora diventa difficile.

Stop alla cessione del credito per i bonus edilizi e non solo, questa è l’ultima novità introdotta ed approvata nel nuovo decreto Sostegni che gelerà il sangue di molti privati ed aziende che avevano deciso di investire nei vari Superbonus 110%, bonus facciate, ecobonus, ecc..

Questa stretta rischia di fare molto male e di bloccare il mercato dell’edilizia.

La stretta messa in atto dal Governo riguarderà tutti quei bonus per i quali erano previsti sia la cessione del credito che lo sconto in fattura.

Alla luce di questo quali sono le problematiche che potrebbero manifestarsi?

Se è vero che questa nuova norma limiterà in modo importante i tentativi di riciclaggio e frodi eliminando il pericolo delle “fatture gonfiate”, è anche vero che molti cittadini che stanno usufruendo dei vari bonus attraverso le modalità di finanziamento più convenienti, verranno messi in difficoltà poichè dovranno ritrattare gli accordi presi con le imprese con il rischio di bloccare i cantieri rallentando il mercato dell’edilizia.

La stretta oltre che per la cessione del credito è valida anche per l’altra modalità di finanziamento, lo sconto in fattura che è bene ricordare prevede la cessione all’impresa di parte delle spese previste sui lavori in modo tale da vedersi ridurre il costo dell’intervento agevolato.

Dal quel momento in poi, ossia da quando lo sconto si trasforma in credito d’imposta per l’impresa, scatta il nuovo vincolo di una sola cessione.

Andiamo dunque a conoscere meglio la bozza del nuovo decreto diffusa dall’ANSA, approvato dal Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2022.

Per chi fosse interessato al tema bonus casa di seguito l’ultimo video pubblicato sul canale del geometra Danilo Torresi.

Stretta per la cessione del credito e lo sconto in fattura: nuove regole per i bonus fiscali     

L’ultima speranza è rappresentata dalla versione ufficiale del Decreto Sostegni ter che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, ma è praticamente certo lo stop alla cessione del credito nonchè allo sconto in fattura, questo infatti è quanto riportato nella bozza del documento.

L’articolo che di fatto introduce la novità è il numero 26

“Misure di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche, che sopprime la facoltà di ulteriore cessione del credito in seguito alla prima”.

In pratica i crediti fiscali sarebbero cedibili un sola volta, un solo passaggio dal cliente in poi se egli/ella cede alla banca e la banca non potrà più cedere il credito acquisito. 

Se invece cede all’artigiano, al rivenditore ecc questi potrà cedere il credito alla banca, che a sua volta non potrà cedere più il credito, avremo dunque due passaggi.

Insomma una vera e propria mazzata, che limita le probabilità di poter usufruire delle due modalità di finanziamento più convenienti.

I bonus interessati a questa nuova misura sono:

  • tutti quelli legati alle ristrutturazioni edilizie come il Superbonus 110%, bonus facciate, ecobonus;
  • tax credit affitti
  • bonus sanificazione dei luoghi di lavoro o per l’acquisto di Dpi.

In pratica per quei crediti oggetto di cessione in data 7 febbraio 2022, potranno essere ceduti a banche ed istituti finanziari per un’ altra solo volta.

Se tale regole non dovesse essere rispettata il contratto è da considerarsi nullo.

Cos’è e come funziona la cessione del credito

La cessione del credito è la modalità per usufruire delle agevolazioni previste da molti dei bonus approvati dal Governo che di fatto permette al beneficiario del bonus di non dover anticipare all’impresa l’importo della spesa prevista per i lavori.

Godono di questa formula misure come il Superbonus 110% per la riqualificazione energetica dell’edificio oggetto dei lavori e praticamente tutti i bonus edilizi legati alla casa.

La normativa in vigore prevede infatti la possibilità di cedere il credito nella sua interezza visto che:

  • lo sconto in fattura, che potrà essere anche di una parte rispetto al totale,  dipende da una decisione dell’impresa;
  • la detrazione potrebbe essere un problema per gli incapienti.

Ma quale è il meccanismo che regola la cessione del credito?

In pratica il beneficiario del bonus potrà decidere di cedere la detrazione prevista ad un soggetto terzo che potrà essere rappresentato dall’impresa responsabile dei lavori o ad un istituto bancario.

In questo modo il beneficio fiscale si trasforma:

da detrazione diventa credito d’imposta, utilizzabile in compensazione e usufruibile sempre in 5 anni che a sua volta potrà essere ceduto a terzi dai soggetti che lo hanno acquistato.

Questo però solo fino all’attuazione del prossimo Decreto Sostegni ter che come abbiamo già visto nel paragrafo precedente cancella quest’ultima possibilità e quindi non rendendo più possibile una seconda cessione del credito.

Linea dura contro gli evasori dopo il decreto anti-frode arriva il Sostegni ter 

Andando a fare alcune considerazioni sull’ articolo 26 del nuovo Decreto Sostegni ter appare chiara la volontà del Governo nel voler contrastare con decisione tutti i tentativi di frode e di evasione che girano introno ai bonus.

Quest’ultimo decreto va a rafforzare quanto già previsto dal decreto-legge n. 157 dell’11 novembre 2021, “Decreto anti-frodi”, in tema di misure a contrasto di frodi nei bonus edilizi e non, attraverso il rafforzamento dei controlli fiscali oltre che alla presentazione, per coloro che avessero voluto beneficiare di cessione del credito e sconto in fattura, di una documentazione più dettagliata.

Allo stesso tempo è stato potenziato il ruolo ed il lavoro dell’Agenzia delle Entrate, il braccio operativo delle misure appena riportate.

I due nuovi documenti richiesti dal D.L. Antifrode sono:

  • il visto di conformità;
  • certificato di asseverazione o perizia tecnica asseverata.

Quest’ultimo documento in pratica consiste in una perizia nella quale il tecnico attesta sotto la sua responsabilità civile e penale che tutti i dati riportati nel documento sono veri.

Quanto previsto nel D.L. Antifrode è applicabile al Superbonus 110% così come per tutti gli altri bonus edilizi.

Superbonus e bonus edilizi: investimenti per più di 3 miliardi di euro            

Nonostante certe misure rischiano di essere decisamente impopolari, ritengo siano necessarie per contrastare frodi ed evasioni in modo tale da garantire quanta più longevità possibile a tutti quei bonus edilizi protagonisti ad oggi della ripresa economica del paese.

I numeri dell’ultimo rapporto pubblicato dallENEA ci dipingono un quadro in cui ad oggi sono ben 395mila i lavori effettuati dalle imprese atti alla riqualificazione del parco immobili italiano con 3,5 miliardi di euro investiti. 

Altro dato interessate è che il totale degli investimenti porterà ad un risparmio energetico, dovuto alla riqualificazione degli edifici, di circa 1.250 GWh/anno. 

A disposizione anche i numeri di uno dei bonus più longevi in assoluto, il bonus ristrutturazione 50%, al 2019 gli interventi effettuati tramite questa agevolazione sono stati circa 600 mila che ha portato ad un risparmio di 840 GWh/anno.

In ultimo è bene riportare qualche dato anche sul re di tute le agevolazioni, il Superbonus 110%, è sempre l’ENEA a diffondere i numeri del 2021 che possono essere consultati cliccando qui:

  • 16 i miliardi messi in detrazione a carico dello Stato.

Insomma contributi onerosi per le casse dello Stato, ma che hanno rimesso in moto la locomotiva dell’edilizia, trainante in questo periodo di crescita economica post Covid-19.

Visto il giro di soldi di una certa entità lo Stato non può assolutamente permettersi frodi ed evasioni ecco perchè è arrivata quest’ultima stretta su cessione del credito e sconto in fattura. 

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