Superbonus 110, scadenza 30 settembre: spunta la novità. Cosa fare senza il 30%

Chi paga le spese del superbonus 110, se non si raggiunge il SAL 30% entro fine settembre? Purtroppo la conta è retroattiva al 30 giugno ma spunta una novità.

Chi è in lista d’attesa per ricevere il credito fiscale entro il 31 dicembre, per il Superbonus 110, ha ora una data di scadenza imminente da rispettare. Infatti, il 30 settembre prossimo è l’ultimo giorno a disposizione per raggiungere il SAL del 30%, per ciò che riguarda le villette unifamiliari.

Tale scadenza infatti riguarda solo le cosiddette singole unità immobiliari “indipendenti e autonome”, più precisamente con impianti indipendenti e con accesso autonomo all’esterno.

Resta da chiarire quali sono i lavori ammessi nel computo del 30% e cosa fare nel caso in cui non si riesca a raggiungere la soglia del 30%, nel SAL ovvero lo stato di avanzamento dei lavori.

Concludiamo con tutte le novità che ora è plausibile aspettarsi, con l’insediamento del nuovo Governo.

Superbonus 110 ultime notizie unifamiliari: per chi è la scadenza 30 settembre

La proroga al 30 settembre, ottenuta lo scorso mese di luglio, riguarda dunque tutti i proprietari di villette unifamiliari ma non solo.

In via più generica, risultano interessati anche coloro che vivono in edifici plurifamiliari, purché l’abitazione abbia ad esempio accesso da un giardino privato o, al limite anche dal cortile esterno in comune, ma a patto che gli impianti risultino autonomi e indipendenti.

Si tratta di famiglie, in alcuni casi anche monoparentali, che hanno avuto la possibilità di beneficiare di migliaia e migliaia di euro di lavori, nonché vantaggi ancora più preziosi. 

Infatti, non solo si ottiene lo sgravio sulle bollette a vita ma l’immobile stesso guadagna un valore patrimoniale molto più elevato, nonché spendibile sul mercato e monetizzabile.

Come dimostrare il 30% dei lavori del Superbonus 110

È lAgenzia delle Entrate a chiarire ciò che rientra nella soglia del 30% in scadenza al 30 settembre e che quindi apre le porte a ulteriori mesi di proroga, così da ultimare i lavori del Superbonus 110 entro il 31 dicembre, mantenendo il diritto al credito fiscale concesso.

Nel calcolo, così come si legge nella nota ufficiale, si potrà fare riferimento a tutte le lavorazioni previste dalla ristrutturazione e non solo a quelle oggetto di agevolazione.

Ciò sta a significare che, per giustificare il 30% dello stato di avanzamento, è possibile includere anche lavori che contemplano solo una detrazione fiscale al 50%, come previsto ad esempio nel caso del cambio degli infissi oppure della realizzazione di un impianto per la climatizzazione, installando condizionatori d’aria.

Come dimostrare dunque di aver raggiunto tale soglia e quindi di poter proseguire i lavori, con l’agevolazione statale? Non è più possibile fornire un’autocerficazione.

Infatti la certificazione deve essere a cura del direttore dei lavori, il quale è tenuto ad attestare, nero su bianco, quali sono gli interventi eseguiti in favore di quell’immobile.

Tale certificato va allegato a tutta la documentazione comprovante e relativa ad ogni singolo lavoro eseguito e va conservata e mantenuta a disposizione, in caso di controlli da parte degli organi competenti.

Tale documentazione ha una definizione tecnica specifica ovvero idonea documentazione probatoria. Ne fanno parte, a titolo esemplificativo:

  • libretto delle misure
  • stato di avanzamento del singolo intervento
  • rilievo fotografico attestante i lavori
  • bolle
  • fatture.

A ogni modo, come già specificato, si tratta di un esempio di possibile elenco ma il direttore dei lavori può includere, in tale documentazione, quanto più materiale possibile che provi la bontà di quanto sta certificando.

Quali sono le ultime novità sul Superbonus 110: ecco cosa fare ora

Il Governo appena eletto apporterà delle ulteriori modifiche, a quelle che sono le attuali misure previste dal Superbonus 110.

Già in precedenza, il maxi bonus edilizio era stato preso di mira da Giorgia Meloni che sul tema aveva avanzato le sue considerazioni.

Si tratta senza dubbio di una misura degna di nota, dal momento che si propone di efficientare gli edifici, dal punto di vista energetico, in piena linea non solo con gli obiettivi della transizione ecologica bensì, oggi più che mai, preziosi per arginare la dipendenza dalle forniture di energia estera.

La grave pecca del Movimento 5 Stelle, promotore della misura, è stata però quella di non prevedere alcun tipo di controllo. Misura per cui le frodi, ai danni dello Stato e delle tasche dei contribuenti, sono state all’ordine del giorno e alle quali già Draghi aveva provato a porre un freno.

Per tutti coloro che non riescono a dimostrare di aver raggiunto il 30% dei lavori entro il 30 settembre, allora si conteggeranno le agevolazioni fiscali soltanto fino al 30 giugno scorso.

Il conteggio delle spese già sostenute (ma non rimborsabili) sarà dunque retroattivo, per ciò che riguarda gli ultimi tre mesi di luglio, agosto e settembre.

Al massimo, si potrà usufruire dei bonus edilizi ancora in vigore, in maniera tale da poter scaricare il maggior numero possibile di spese affrontate per l’efficienza energetica della propria casa.

Il principale aiuto a oggi disponibile è l’Ecobonus ma anche il bonus facciate, per chi sta realizzando il cappotto termico per l’edificio.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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