Superbonus 110%: Draghi stravolge tutto! Ecco cosa cambia!

Il Superbonus 110% è ancora una volta oggetto di modifiche. Il più consistente bonus tra quelli edilizi ritorna nel mirino del Governo Draghi. Nuovi edifici potranno fruire del beneficio, mentre un nuovo documento renderà l’agevolazione più accessibile. Vediamo cosa cambia e come funzionerà dal 2022.

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Superbonus 110% ancora una volta oggetto di cambiamenti. Da qualche mese a questa parte due misure contributive volute dal Governo italiano sono nel mirino dell’opinione pubblica e delle forza politiche di maggioranza ed opposizione: il Reddito di Cittadinanza e il Superbonus 110%.

Due sussidi diversi, lo precisiamo, ma accomunati da un insolito destino che li vede protagonisti di infuocate polemiche ed accessi dibattiti. D’altra parte, non poteva essere diversamente.

Attorno al Reddito di Cittadinanza gravitano tutte le problematiche connesse all’attribuzione delle risorse economiche ai nuclei familiari, mentre il Superbonus è nell’occhio del ciclone per la farraginosa documentazione richiesta per accedere al beneficio e per essere rivolto ad una cerchia ristretta di beneficiari.

Tralasciando per il momento il Reddito di Cittadinanza non trattato in questa guida (chi volesse avere informazioni sull’incremento della ricarica di ottobre 2021 può leggere l’articolo QUI) concentriamo la nostra attenzione nel capire quali ultimi cambiamenti sono stati apportati al Superbonus 110% dalla cabina di regia del Governo Draghi e come mai si è optato per la proroga del contributo lasciando, invece, il destino degli altri bonus casa appeso ad un filo.

Recentemente il contributo è stato interessato da una serie di azioni volte a modificarne la forma ma non la sostanza. I più ferrati in tema di ristrutturazioni edilizie sapranno certamente che il Superbonus 110% non è vincolato dal rispetto di soglie ISEE o dal rispetto di requisiti patrimoniali

In altre parole, la misura è accessibile a tutti senza particolari limitazioni.

Tanto dovrebbe bastare a rendere l’agevolazione facilmente accessibile. E invece il maggiore problema del Superbonus 110% è proprio la complessità di richiesta.

In tal ottica, il Governo Draghi ha messo in atto una serie di interventi utili a rendere l’agevolazione quanto più flessibile possibile per consentire alle famiglie italiane, ma anche ai professionisti del settore ristrutturazione, l’accesso celere al Superbonus 110% senza intoppi.

Maggiori informazioni sulle ultime novità riguardanti il Superbonus 110% le trovate nel video YouTube dell'ingegnere Marcello Contu.

Il tempo a disposizione per cambiare cosa non va c’è tutto. Recentemente la Nadef approvata dal Consiglio dei Ministri ha messo nero su bianco la proroga del Superbonus 110% al 2023, nonostante il Governo si è guardato bene nel mantenere un certo riserbo sull’argomento.

Molto probabilmente l’ufficializzazione del rinnovo al 2023 del Superbonus 110% avverrà con la Legge di Bilancio 2022, prevista entro la fine di dicembre 2021, anche se le prime indiscrezioni potrebbero trapelare a breve. La bozza della Manovra di Bilancio, infatti, dovrebbe essere presentata a giorni.

Superbonus 110%: perché si è deciso per la proroga?

In più occasioni il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ribadito di essere favorevole ad una proroga del Superbonus 110%, nonostante sia nota la sua avversione all’introduzione di contributi che vanno a pesare in maniera importante sulle casse dello Stato. 

A cosa è dovuto questo cambiamento di rotta? Diverse sono le ragioni che hanno spinto il premier ad accordarsi alla schiera di quanti sono concordi ad un rinnovo della misura.

Mentre altri bonus ristrutturazione casa, Bonus Facciate 90% compreso, sono lasciati al loro destino (probabilmente si estingueranno il 31 dicembre 2021 come da scadenza) il futuro del Superbonus 110% è già scritto.

La ragione va ricercata negli impegni presi dall’Italia con il PNRR nei confronti dell’Unione Europea. Il documento inviato a Bruxelles contiene un resoconto degli obiettivi che l’Italia intende realizzare nel medio e lungo periodo.

Tra questi spicca il miglioramento dell’efficientamento energetico di almeno il 50% degli edifici presenti sul territorio della penisola, entro il 2025.

Ciò implicare la messa a punto di lavori di ristrutturazioni degli immobili molto costosi, realizzabili solo attraverso il Superbonus 110%. L’agevolazione, infatti, è l’unica in grado di coprire il totale delle spese (110%) necessarie per la realizzazione dei lavori a costo zero.

Ecco perché la priorità è tutta per il Superbonus 110% e non per il Bonus Facciate. Quest’ultimo comunque non va trascurato. È il secondo bonus casa per ordine di importanza poiché permette di portare in detrazione il 90% delle spese sostenute per i lavori.

Tuttavia, il Bonus Facciate non permette di conseguire il miglioramento energetico degli edifici, per questo motivo viene messo da parte.

Il Bonus Facciate 90%, per chi non lo sapesse, copre le spese sostenute per interventi interessanti le facciate perimetrati degli immobili, visibili dalla strada. Non ha, quindi, nulla a che vedere con il Superbonus 110% e con gli interventi di miglioramento energetico degli edifici.

Superbonus 110% 2022: quali sono le scadenze previste

La scadenza del Superbonus 110%, per il momento e in attesa dell’ufficializzazione della proroga come disposto dalla Nadef, è fissata al 30 giugno 2022.

Discorso a parte per i condomini che vedono spirare l’agevolazione un paio di mesi dopo, il 31 dicembre 2022.

Una scadenza, quindi, più vicina di quanto si possa immaginare, a causa del continuo rimandare della proroga a data da destinarsi.

In verità, il rinnovo del Superbonus 110% sarebbe dovuto arrivare già con il Decreto Sostegni bis entrato recentemente in vigore, le cose però sono andate diversamente.

La mancanza di fondi ha contribuito a posticiparne il rinnovo nel tempo. 

Quelle poche risorse disponibili erano da destinare a misure più urgenti in grado di ammortizzare la crisi economica causata dall’emergenza epidemiologico da Covid-19, non certamente al Superbonus 110%.

Anche se in ritardo, ci pensa la Nadef a chiudere definitamente il capitolo rinnovo: il Superbonus 110% è prorogato almeno fino al 2023, addirittura anche al 2024.

Per il 2024 occorre ancora attendere. Non è ancora chiaro se la proroga verrà estesa direttamente fino al 2024, oppure seguendo un percorso articolato in due tappe: il primo rinnovo al 2023, per il 2024 poi si vedrà.

Insomma, la proroga arriverà sicuramente, rimane solo da capire quale orizzonte temporale coprirà.

Superbonus 110%: come cambia dal 2022?

Come prima cosa va detto che tutte le novità appena trattate sulla proroga del 110% entreranno in vigore a partire dal 2022, dunque saranno effettive sin dal primo gennaio del prossimo anno e non da subito. Altri ritocchi alla normativa del Superbonus 110% verranno applicati a breve.

Ai lettori consigliamo di fare affidamento sempre a fonti ufficiali quando si tratta di contributi, sostegni, bonus, come il sito internet ufficiale dell’INPS e quello dell’Agenzia delle Entrate. In rete, infatti, circolano svariate notizie molte delle quali non sono attendibili e fondate.

Anche la pagina internet ufficiale del Governo o dei vari Ministeri può essere tenuta sott’occhio, l’importante e non cadere vittime di fake news messe in rete da testate giornalistiche o notiziari certamente poco affidabili.

Ma ritorniamo a noi: quali sono le principali novità riguardanti il Superbonus 110%?

La notizia che ha fatto tirare un sospiro di sollievo, sia ai professionisti del settore edile, sia ai normali cittadini, riguarda l’introduzione di un nuovo documento da presentare per accedere al Superbonus 110%: la CILAS.

Un modulo di 9 pagine adottato in sostituzione del vecchio stato legittimo dell’immobile. Una mossa questa che taglia in maniera importante l’eccessiva burocrazia fino a questo momento avuta.

Per i lavori trainati, nello specifico per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, sarà sufficiente la semplice presenza di almeno un soggetto di età superiore ai 65 anni

Altra novità riguarda i lavori trainanti: sarà possibile installare panelli solari integrati e non riflettenti nella zona A dei centri storici

Chi invece ha contratto un mutuo agevolato servendosi dei Bonus prima casa avrà più tempo per trasferire la residenza presso la nuova abitazione, non più 18 mesi ma 30. Ciò è possibile soltanto se l’immobile è stato interessato da lavori di ristrutturazione coperti dal Superbonus 110%.

Per tutte le informazioni riguardanti i lavori trainati e trainanti si consiglia di consultare il sito web dell’Agenzia delle Entrate, accedendo alla sezione dedicata al Superbonus 110%.

Superbonus 110%: come funziona la detrazione?

Come tutti gli altri Bonus ristrutturazione, il Superbonus 110% si sostanzia in una detrazione d’imposta. Quest’ultima consente di recuperare totalmente la spesa sostenuta per realizzare i lavori grazie a quote di rimborso decennali o quinquennali, di pari importo.

La detrazione stabilita per il Superbonus 110% può essere intesa, quindi, come una specie di “sconto” da calcolare sull’ammontare IRPEF da pagare. Naturalmente i costi vanno prima sostenuti per poter essere successivamente rimborsati.

Per quanto riguarda la modalità di pagamento delle spese è necessario fare una precisazione.

Per essere ammesse a detrazione, le spese dovranno essere pagate esclusivamente con strumenti tracciabili di pagamento (carte di credito, bancomat, carte di debito, bonifico postale o bancario). 

È completamente bandito l’uso del contante. Il soggetto che paga le spese deve essere lo stesso che richiede la detrazione delle stesse in dichiarazione dei redditi. Inoltre, tutti i documenti da cui si può desumere l’avvenuto pagamento delle spese devono essere conservati per almeno 10 anni.

Tuttavia, la detrazione IRPEF non è l’unica chance a cui si può fare ricorso per fruire del Superbonus 110%. Lo stesso si potrà richiedere come sconto in fattura o cessione del credito.

Con lo sconto in fattura la ditta incaricata dei lavori applica direttamente lo sconto al proprietario dell’immobile che richiede la realizzazione dei lavori. La somma da questo anticipata verrà poi restituita in un secondo momento dall’Agenzia delle Entrate.

Con la cessione del credito, invece, si potrà cedere il credito vantato ad una banca, in questo caso però andranno pagati gli interessi.

Superbonus 110% 2022: pro e contro del bonus ristrutturazione

Che il Superbonus 110% sia sempre stato al centro del dibattito pubblico e politico lo sapevamo già. Nonostante alcuni vincoli legati alla sua complessità è comunque una misura di fondamentale rilevanza.

Proprio l’eccessiva burocrazia ha spinto numerose famiglie a non ricorre al Superbonus 110% per non incappare in gravi errori o pagare a caro prezzo obblighi non rispettati per semplici disattenzioni.

Per tale motivo, l’intento del Governo Draghi è di rendere la misura accessibile a tutti, allargando il bacino dei beneficiari ed eliminando la burocrazia che fino a questo momento l’ha accompagnata.

D’altra parte, l’importanza del Superbonus 110% è palese a tutti. Tirando le somme, ci sono più pro che contro, anche se il principale difetto rimane quello di non poter essere richiesto da quota parte delle famiglie che si trovano nella condizione economica di non poter anticipare le spese per i lavori.

Nella maggioranza dei casi, infatti, le imprese si dimostrano contrarie a praticare lo sconto in fattura.