Superbonus 110%: finalmente è ufficiale! Ultime per il 2022

Il Superbonus 110% è rimasto in bilico per mesi, ma ora c'è l'ufficialità: ecco come sarà nel 2022! Tutte le ultime novità dalla manovra di bilancio 2022.

Cosa succede al Superbonus 110% nel 2022? Questa è la domanda principale che si stanno facendo moltissimi cittadini, ma dopo mesi di tentennamenti è finalmente possibile dare una risposta, quanto meno rispetto al documento ormai in via di approvazione, cioè la manovra finanziaria del 2022. Ecco cosa prevede.

La Legge di Bilancio fa sempre vittime, perché ci sono praticamente sempre misure che non vengono prorogate, polemiche legate alle scelte del Governo e molto altro. Ora, in piena ondata di contagi da variante Omicron del Covid, ovviamente è accaduto lo stesso.

La pandemia ha ovviamente una stretta correlazione con le decisioni politiche, come ormai accade da tanti mesi a questa parte, per tutta una serie di motivazioni. Questo ha generato un’incertezza ancor più pronunciata in vista degli ultimi giorni del 2021 ed in particolare dell’approvazione proprio della Legge di Bilancio.

In realtà non ci sono stati particolari colpi di testa del Governo ed il documento è stato approvato con un’ampia maggioranza, come facilmente previsto date le forze di maggioranza che sostengono questo Governo.

Cosa succede dunque alle principali misure di aiuto per i cittadini? Le novità sono tante, è inevitabile, ma proviamo a concentrarci in particolare sui bonus edilizi e, ancor più nello specifico, sul Superbonus 110%.

Cosa succede al principale aiuto per le famiglie che vogliono ristrutturare la propria abitazione? Tante voci si sono susseguite ed è tempo di capire quale si è poi realizzata ora che il 2022 è finalmente iniziato. I fronti di lavoro sono: abitazioni comprese nel bonus, percentuale di detrazione e burocrazia in generale.

Proprio su questi tre fronti sono arrivate delle novità in vista del 2022 e le vediamo nel corso di questo articolo di approfondimento. Per le notizie ufficiali, ricordiamo di far sempre riferimento al portale dell’Agenzia delle Entrate nella sezione dedicata al bonus.

Se fossi interessato o interessata ad approfondire questo genere di tematiche, ti suggeriamo il canale YouTubeRedazione The Wam” che pubblica ogni giorno un nuovo video in cui approfondisce tutto ciò che riguarda bonus, sussidi e lavoro. In questo video in particolare si parla di novità previste dalla Legge di Bilancio:

Superbonus 110%: cos’è e come funziona

Il Superbonus non è altro che un aiuto per i cittadini che vogliono ristrutturare la propria abitazione, un aiuto molto sostanzioso che permette di recuperare interamente le spese sostenute per effettuare i lavori, a patto che siano in piena regola con documentazione ed iter previsto.

Per chiunque avesse dimestichezza con il bonus, suggeriamo di proseguire oltre nella lettura ed andare direttamente al prossimo paragrafo. Per chi invece non fosse a conoscenza del suo funzionamento, proviamo a dare una definizione generale, in modo da comprendere tutte le novità in arrivo.

In sostanza, questo bonus è l’unico che permette di recuperare una cifra così considerevole, mentre gli altri danno diritto ad un recupero solo parziale delle spese. L’obiettivo è però simile: aiutare gli italiani a rendere più moderne e sicure le proprie abitazioni, diminuire l’impatto ambientale e contemporaneamente spingere un settore chiave.

Il settore chiave è naturalmente quello dell’edilizia, settore che negli ultimi anni ha conosciuto una crisi importante che, ovviamente, non può che essere peggiorata con la pandemia. Alla luce di ciò, il Governo Conte Bis approvò per il 2020 il Superbonus 110%, una misura tutt’ora fondamentale.

Il funzionamento della misura è in detrazione d’imposta, proprio come gli altri bonus edilizi, ma da alcuni mesi c’è anche la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito. Due opzioni decisamente più immediate e liquide rispetto alla normale detrazione Irpef, come vedremo in seguito.

In ogni caso, il Superbonus è stato protagonista di una proroga molto sofferta da parte del Governo Draghi, con voci che si sono susseguite giorno dopo giorno, tra conferme e smentite. Proviamo dunque a capire qual è la decisione ufficiale circa la proroga del Superbonus al 110%.

Superbonus 110%: ecco la decisione di Draghi!

La decisione del Governo Draghi sul Superbonus 110% si è decisamente fatta attendere, in quanto nel corso della fine del 2021 le carte in tavola sono cambiate diverse volte. Cambi di strategia e di visione che non hanno fatto bene al bonus stesso ed alla sua credibilità, con una totale confusione a regnare sovrana.

Se infatti fino a qualche mese fa il Superbonus sembrava davvero intoccabile, la situazione è cambiata nel corso di novembre, quando il Governo ha cominciato a valutare concretamente che strategia adottare e, soprattutto, quanti fondi stanziare per questa misura.

L’approvazione dell’Europa sembrava aver messo il Superbonus in cassaforte, dato che persegue obiettivi pienamente condivisi dall’Unione, ma come Draghi ben sa questo non basta. Gli obiettivi sono interessanti ed anche condivisi, è vero, ma ciò che conta è l’effettiva capacità di perseguirli.

Come vedremo più nello specifico nel prossimo paragrafo, questo è un punto di vista molto complesso e discutibile.

Detto ciò, la proroga del Superbonus è arrivata e possiamo vedere lati positivi e negativi. Il primo aspetto importante è che la misura è prorogata per tutti al 31 dicembre 2022 e questa è certamente una buona notizia.

Per i titolari di abitazioni unifamiliari, però, è necessario che almeno il 30% dei lavori siano pagati entro il 30 giugno 2022, cioè tra sei mesi esatti. Una scadenza non troppo lontana che complica i piani di tante famiglie interessate, ma che è certamente migliore dello scenario caldeggiato in precedenza, con un possibile inserimento di un tetto ISEE a 25.000 o 40.000 euro. Niente tetto, ma SAL al 30 giugno 2022.

Per quanto riguarda invece condomini e IACP la situazione è certamente migliore: proroga non solo per tutto il 2022, ma fino al 31 dicembre 2023. Dal 2024 la percentuale di detrazione cala però al 70% e poi al 65% nel 2025. Un calo importante, ma graduale e comunque ad oggi piuttosto lontano.

Superbonus 110%: tutte le contraddizioni del Superbonus

Come preannunciato, il Superbonus è una misura che crea divisioni e discussioni fin dalla sua approvazione, ma soprattutto ha un mondo alle spalle che superficialmente è impossibile cogliere subito.

Se infatti da un lato è apprezzato anche a livello comunitario per i nobili obiettivi che persegue, dall’altro ha una serie di difetti e, soprattutto, comporta una serie di rischi che non possono essere trascurati. Gli obiettivi che persegue devono essere messi sullo stesso piatto della bilancia dei rischi che comporta, come sempre accade.

In particolare, ricordiamo anche che questa misura costa molto allo Stato, comportando una spesa di diversi miliardi l’anno. La spesa è suddivisa su cinque anni, è vero, ma resta comunque un costo che non può essere considerato in pianta stabile nella Legge di Bilancio.

Detto in maniera semplice, il Superbonus non può durare in eterno.

Oltre al costo, esso comporta un danno collaterale ben più decisivo sul mercato: ha fatto schizzare alle stelle il costo delle materie prime e l’asseverazione dei costi potrebbe non bastare. Il costo è infatti confermato da uno studio che certifica che la spesa è coerente con i prezzi di mercato, come è ragionevole fare.

Senza tale controllo, molti sarebbero i cittadini pronti purtroppo a gonfiare le spese per suddividere la torta (cioè naturalmente la detrazione) con chi ha svolto i lavori, in modo che tutti ci guadagnino di più. Un bel trucco all’italiana che, purtroppo, sembra essere stato piuttosto popolare.

Un altro aspetto è la spinta alla domanda, decisamente artificiale, che ora non riesce neanche ad essere interamente soddisfatta. Un boost insostenibile che ha mandato in tilt il settore ed ha comportato tempi di attesa sempre più lunghi. 

In ultimo, il decreto antifrode è intervenuto proprio per bloccare le frodi, con situazioni in cui i lavori non sono neanche mai esistiti e qualche cittadino ha provato ad approfittarne compiendo una vera e propria truffa ai danni dello Stato.

Superbonus 110%: burocrazia e burocrazia

Un aspetto che ha creato molti problemi per il Superbonus è l’infinita serie di documenti da presentare per poter ottenere l’idoneità e, quindi, la detrazione.

Su questo fronte sono però stati fatti numerosi passi avanti negli ultimi mesi, in particolare con la CILAS, cioè la CILA Superbonus. Una documentazione semplificata che riassume in “solo” otto pagine tutte le informazioni da fornire per ottenere la detrazione in cinque anni.

Il decreto antifrode ha però complicato ancora una volta le carte in tavola, rendendo necessaria una nuova serie di passaggi per l’asseverazione dei lavori. Insomma, si tira da un lato e dell’altro a comunque vada il Superbonus rischia di essere problematico.

In ultimo, ricordiamo che tutti i pagamenti vanno effettuati con metodi di pagamento tracciabili e che, come anticipato, è necessario effettuare ulteriori verifiche per usufruire delle due modalità alternative alla normale detrazione d’imposta in cinque anni.

Superbonus 110%: tra presente e futuro

Che ne sarà del Superbonus? Il Governo Draghi è scettico circa questa misura, proprio per tutti i problemi già elencati in precedenza e per le contraddizioni di cui è stato protagonista.

Probabilmente ora la partita è rimandata al 2023, quando il Governo si ritroverà a scegliere il destino della misura, che però è attualmente bloccata. Ovviamente, bisognerà anche vedere se il premier sarà ancora Mario Draghi…

La via scelta da Draghi, come già detto, è stata quindi quella della gradualità ed è sicuramente un approccio ragionevole, anche se i costi continuano ad essere un boccono amaro da mandare giù. I calcoli preliminari parlano di una spesa per il solo 2022 pari a 14 miliardi di euro, una cifra veramente importante.

Nel frattempo continuano ad arrivare i soldi dall’Europa per proseguire con il PNRR e sarà interessante vedere l’approccio della politica a questi bonus nel prossimo futuro.

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