Superbonus 110%, Governo Meloni già a lavoro per le modifiche: queste le nuove regole

Ipotesi riforma del Superbonus 110% sul tavolo del neo governo Meloni. Nuove regole per i requisiti di accesso e nuove aliquote di detrazione al vaglio dell’esecutivo. Ecco tutti gli scenari possibili e tutte le ipotesi allo studio del governo di centro destra.

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Ipotesi riforma del Superbonus 110% sul tavolo del neo governo Meloni. Nuove regole per i requisiti di accesso e nuove aliquote di detrazione al vaglio dell’esecutivo. Nuovi scenari e ipotesi sono allo studio del governo di centro destra.

Il Superbonus 110% è tra gli incentivi più amati dagli italiani per quanto riguarda il settore immobiliare, ma anche quello che è stato più fonte di truffe.  Introdotto dal governo Conte, non è mai andato a genio al governo Draghi che non lo modificò per garantire degli equilibri politici. 

Adesso però pare sia arrivato il momento di una revisione da parte del nuovo Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni.

 Se da un lato il Superbonus ha fatto ripartire il settore degli investimenti abitativi per la riqualificazione del patrimonio abitativo per complessivi 70,3 miliardi, dall’altro lato è stato fonte di truffe ai danni dello stato per un valore di circa 6 miliardi. 

Il settore dell’edilizia negli ultimi anni, quindi ha avuto un forte rilancio grazie ai numerosi interventi voluti dalla politica italiana su numerosi bonus. 

Molti di questi contributi e agevolazioni, scadranno il 31 dicembre 2022 a meno che non siano previste proroghe nella prossima legge di bilancio. Mentre altri contributi sono stati prorogati e confermati già per il biennio 2023-2025 ed alcuni anche per il 2025. 

I bonus in scadenza il 31 dicembre 2022 e che il governo Meloni parrebbe non confermare sono il Bonus facciate, detrazione al 60% sulle spese sostenute per risistemare le facciate delle proprie abitazioni e il Bonus barriere architettoniche, detrazione del 75% sulle spese l’abbattimento di barriere architettoniche

È fuori discussione però che toccherà al nuovo esecutivo Meloni mettere mano al Superbonus 110% anche se decisioni concrete a riguardo ancora non sono state prese. Oltre alle truffe ai danni dello stato, sono stati ampiamente superati anche i fondi stanziati per la misura.

Per questo motivo urge un nuovo rifinanziamento visto anche che le banche hanno bloccato la cessione del credito.

Vediamo allora quali sono le modifiche al vaglio del governo Meloni per il superbonus 110% e le nuove regole che potrebbero arrivare da qui a breve.

Superbonus 110%, Governo Meloni già a lavoro per le modifiche: queste le nuove regole

Con la prossima legge di Bilancio il nuovo esecutivo Meloni rivoluzionerà il Superbonus 110% e soprattutto il sistema dei Bonus edilizi, anche se nei fatti il governo è già a lavoro.

Se la situazione non fosse oggetto di modifica, il testo del provvedimento prevede una diminuzione delle aliquote. Infatti, si dovrebbe passare al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, ultimo anno del Superbonus.

La prima ipotesi di modifica riguarda proprio la riduzione delle aliquote già a partire dal 2023 portandole al 60-70% per poi ridurle ancora al 40-50%.

Tra le nuove regole spicca il possibile ritocco della percentuale di detrazione del Bonus diversificato a seconda del reddito del richiedente, o per l’immobile a cui è destinato. Una percentuale più alta per la prima casa e minore per la seconda casa.

L’altra modifica riguarda la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. Mentre si prevede non vengano riconfermati ne il Bonus facciate e ne il Bonus barriere architettoniche.

Superbonus 110%, ipotesi differenza di aliquote tra prima e seconda casa e cessione del credito

Come abbiamo anticipato un’ipotesi al vaglio del Governo Meloni riguarda i requisiti di accesso al Superbonus 110% e la differenza di aliquote da applicare ai lavori effettuati per la prima o seconda casa.

Sul tavolo dell’esecutivo Meloni c’è la modifica della detrazione per i lavori sulle prime o seconde case. Le ipotesi sulle nuove regole sono molte.

Per la prima casa sarebbe prevista, già a partire dalla prossima legge di Bilancio, un’aliquota all’80% da subito per i lavori di ristrutturazione, mentre per la seconda casa l’aliquota si attesterebbe tra il 50% e il 65%. 

Altra modifica riguarderebbe la cessione del credito. Il governo di centro destra guidato dalla premier Meloni ha in mente di semplificare la cessione del credito garantendo comunque i controlli e gli accertamenti fiscali necessari. 

Superbonus 110%, ecco a chi non interessa la riduzione delle aliquote

Il Superbonus 110% dalla sua nascita ha subito sempre modifiche e miglioramenti. Se per i condomini c’è tempo fino al 2023 per richiederlo per le villette unifamiliari siamo in dirittura di arrivo. 

L’ipotesi al vaglio del governo Meloni di ridurre le aliquote del superbonus potrebbero generare conseguenze non di poco conto per il committente alle prese con lavori molto onerosi. 

L’unica nota positiva è che la riduzione delle aliquote non dovrebbe interessare chi ha iniziato i lavori.

La riduzione delle stesse, infatti, non dovrebbe intaccare quanti hanno già presentato la comunicazione di inizio dei lavori, o che hanno già affrontato delle spese oppure a chi dimostri uno stato di avanzamento dei lavori di almeno il 30%.