Superbonus 110% confermato! Addio ISEE! Ma nuova proroga!

Il Superbonus 110% ora non richiederà più l'ISEE se sei possessore di una villetta o casa unifamiliare. Ma dovrai stare attento, perché arriverà una nuova proroga, visto che dovrai presentare lo Stato di Avanzamento lavori. Vediamo insieme di cosa si tratta!

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Superbonus 110%: ora è senza ISEE!

Con la conferma della Manovra di Bilancio, il Superbonus 110% diventerà sempre più una realtà per i possessori di villette o case unifamiliari. Anche perché on si dovrà presentare l'ISEE, in particolare quello per il 2022, visto che è stato tolto dalla Legge di Bilancio, col bene placito del Movimento Cinque Stelle.

Anche su questo aspetto il Geometra Danilo Torresi ha voluto fare un approfondimento sul suo video Youtube.

A sua volta è stata decisa anche la possibilità di usufruire di questo bonus edilizio anche da parte di chi ha più di una casa, e quindi di utilizzarlo anche per la seconda dimora intestata. Potrebbe essere utile, visto che, se dovesse passare la proposta europea, si rischierà di non poter più né vendere e affittare una casa se sotto una certa classe energetica.

Inoltre, altra spina nel fianco in questa situazione, è prevista una nuova proroga, che scatterà soltanto se si arriverà al 30% nella SAL, cioè nello Stato di Avanzamento Lavori. E' un documento che ti spiegherò meglio nel corso di questo articolo, assieme alle ultime novità per proroghe e scadenze.

E anche al costo che dovrai comunque mantenere per evitare l'esito negativo da parte dell'Agenzia delle Entrate

Superbonus 110%: addio ISEE per le villette! Ecco come

Abbiamo visto negli ultimi mesi il Governo Draghi sfaldarsi a causa della richiesta di introdurre l'attestazione ISEE come vincolo per la proroga di giugno 2022.

Questo vincolo sarebbe diventato pericoloso, perché avrebbe privato a tutti coloro che detengono più di 25.000 euro la possibilità di concludere i lavori entro tempi brevi.

Se avessero mantenuto questo vincolo, o avrebbero cominciato ad accelerare gli interventi, a rischio di imprecisioni ed errori, o avrebbero dovuto interrompere tutte le attività prima del tempo, col rischio di non poter ottenere detrazioni o crediti per ricoprire le spese.

In entrambi i casi, se fossero usciti fuori al primo controllo dell'Agenzia delle Entrate delle irregolarità, il bonus sarebbe stato sospeso, e il richiedente avrebbe dovuto pagare tutte le spese.

Su questo aspetto abbiamo fatto un approfondimento, proprio nell'eventualità di un esito nefasto.

Ma ora, con l'approvazione del Superbonus 110% senza il vincolo ISEE, tutti i proprietari di villette o case unifamiliari potranno beneficiare della proroga solo presentando una SAL al 30%.

Per certi versi è meglio dell'ISEE, ma dipende da molti fattori. In particolare le spese che già hai provveduto a disporre, o almeno l'azienda edile incaricata.

Superbonus 110%: ecco a quanto ammonta la SAL per la proroga

Per SAL si intende Stato di Avanzamento Lavori, e riguarda la progressione di un'attività edilizia entro due tempi diversi. Nel caso del Superbonus 110% l'Agenzia delle Entrate richiede almeno due SAL per l'accesso a proroghe o per il mantenimento del diritto al bonus:

  • una di almeno 30 punti percentuali;
  • una di almeno 60 punti percentuali.

Chiariamo questo punto. La prima può essere almeno di 30 punti, ovvero che puoi arrivare a 33 o 35 che sia, l'importante è che si raggiunga il limite minimo. Diversamente, per la seconda SAL, devi arrivare complessivamente entro i 60 punti percentuali, quindi dovrai partire dalla percentuale precedente e "recuperare" i punti in mancanza, ma sempre con una minima di 30 punti.

Fortunatamente per la proroga di giugno 2022 non sarà necessario presentare una SAL al 60%, come però era richiesto fino a pochi mesi fa.

Attualmente si richiede solo metà SAL, cioè quella della prima fase, da 30 punti percentuali

Più raggiungibile, relativamente parlando. Anche perché non è così facile raggiungere un certo livello in così poco tempo. Inoltre nella SAL puoi mettere insieme nell'ammontare complessivo le spese riferite all’intero intervento e non all’importo massimo di spesa ammesso alla detrazione.

E' l'ennesimo documento che si aggiunge alla lunga lista di documenti che già sono richiesti.

Superbonus 110: ecco la nuova proroga in arrivo!

Con l'introduzione della SAL al 30%, per le villette e le case unifamiliari sarà solo necessario raggiungere quella quota per ottenere il passaggio della scadenza dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022.

Ovviamente, tutti i lavori successivi dovranno riferirsi al periodo temporale 1 luglio 2022 e 31 dicembre 2022, per poter ottenere il Superbonus 110%.

E' una situazione che purtroppo non aiuta a prescindere tutti i proprietari di case private, se non facenti parte di un complesso residenziale e condominiale.

Diversamente, per condomini, ex Istituti Autonomi di Case popolari e cooperative sociali le proroghe sono già state disposte fino al 2024.

In particolare, dovranno presentare la SAL (stavolta al 60%) non a giugno o dicembre 2022, ma a giugno 2023.

Così avranno la proroga a dicembre 2023, un anno più tardi rispetto alle dimore private.

Motivo di questa predilezione ai condomini? Semplice, perché il grosso dei lavori lo sta facendo l'edilizia pubblica o relativa ai grandi stabilimenti.

Superbonus 110%: ecco perché ormai conviene

Il Superbonus 110% è una serie di agevolazioni fiscali ed economiche che vanno ad aiutare i vari lavori relativi all'efficientamento energetico della propria dimora.

Ovverosia al miglioramento delle classi energetiche del proprio edificio, con un aumento di due classi o con il raggiungimento della classe A.

Nata a seguito del Recovery Fund, e quindi di una serie di stanziamenti a favore di politiche green, il bonus 110% permetterà anche di evitare, dal 2026, qualora la proposta diventasse realtà, di ritrovarsi con una casa invendibile e inaffittabile.

Perché dal 2026 tutte le dimore che avranno una classe energetica inferiore a D non potranno più essere vendute o affittate senza che possano essere ristrutturate per farsì che la classe energetica sia superiore a D.

In pratica chi le dovesse comprare dovrà accollarsi i costi per l'efficientamento energetico, il che sarebbe delirante per qualsiasi acquirente. Toccherà abbassare il valore delle case? Probabile.

Ma questo creerà un danno al mercato immobiliare italiano senza precedenti, visto che il deprezzamento delle case danneggerà anche il settore edilizio, già in crisi a causa dell'aumento delle risorse e dei materiali edili.

Semmai una buona prospettiva ce l'hanno i condomini, visti i lunghi tempi che la proroga gli concede. Ma non è un caso se i condomini o i complessi residenziali godono di questi vantaggi.

Superbonus 110%: ecco perché conviene più ai condomini

La convenienza per i condomini è dettata anche dalla loro importanza strategica dell'edilizia pubblica. 

In Italia più dell'60% della popolazione vive in un appartamento condominiale, e di queste l'80% ne è proprietaria, una cifra assurda rispetto alla media europea.

Il superbonus 110% infatti prevedrà il grosso del finanziamento nelle attività di rinnovo e ristrutturazione proprio per i complessi residenziali, anche perché potranno contare di maggiori garanzie, essendo i lavori limitati alle sole aree comuni dei complessi, e non a ulteriori sezioni interne, come potrebbe essere un muro interno ad uno degli appartamenti.

La convenienza sta anche nel peso fiscale che lo Stato si ritroverà davanti, visto che:

  • per condomini da due a otto unità immobiliari sarà possibile spendere solo 40.000 euro per interventi di isolamento termico, o 30.000 se più di 8 unità;
  • per gli impianti di climatizzazione sono 15.000 euro in caso di condomini con più di 8 unità, 20.000 se meno.

E' più contenuto, e forse più controllato, anche se, moltiplicato per tutti i condomini richiedenti, diventerebbe una grossa spesa, visto che si parla di almeno un milione di condomini in Italia.

E già c'è odore di furbetti, a prescindere da condomini o villette.

Superbonus 110%: attenti ai controlli per le proroghe!

E' inevitabile dal 2022 un aumento dei controlli fiscali, visto che già da diversi mesi sono spuntate delle belle notizie in fatto di furbetti o truffe.

A momenti sembra che il superbonus 110% sia diventato il Reddito di Cittadinanza della situazione!

Solo a dicembre, ben 800 milioni di euro di lavori sono stati segnalati come irregolari, per via del fatto che le fatture e gli scontrini erano di lavori mai eseguiti, o mai conclusi completamente.

Anche se si parla di 800 milioni su 19 miliardi, quindi a malapena il 4%, è bastato al Governo Draghi per far partire la richiesta di un decreto anti-frode.

Ovvero di uno strumento di accertamento fiscale che provvederà, entro 30 giorni, alla conferma o meno del bonus, con l'interruzione di ogni comunicazione relativa.

Questo strumento è visto come controverso, specie perché metterebbe sotto pressione tutto il sistema edilizio nazionale, col terrore di avere un accertamento fiscale all'improvviso e, anche se involontariamente, risponderne legalmente per via di incongruenze.

Purtroppo il Governo Draghi sta avendo le prime parcelle di questo superbonus: già 12 miliardi di investimenti previsti, e probabilmente entro il 2036 arriverà alla soglia record di quasi 31 miliardi.

Una cifra mostruosa, e tutta relativa al fatto che ci sono i fondi europei a finanziare questa impresa, altrimenti impossibile per le casse dello Stato.

Superbonus 110%: ecco come richiederlo

Per la richiesta del Superbonus 110% è necessario provvedere alla formulazione e alla compilazione di tutti i documenti necessari per la regolarizzazione del proprio edificio, anche al netto di eventuali abusi edilizi.

Inoltre si dovrà presentare la richiesta presso l'Agenzia delle Entrate, seguendo ovviamente le varie richieste del caso, specie per poter accedere alle proroghe, a seconda che tu sia proprietario di una villetta o abitante in un condominio.

Se provvedi a richiederlo come detrazione fiscale, potrai beneficiare di una quota annuale in parti eguali, nell'ordine di 5 massimo 10 anni.

Altrimenti, se non vuoi spendere nulla, potrai richiederlo come sconto in fattura e cessione del credito, lasciando che se ne occupi l'azienda edile. Anche se, va detto, questo passaggio non è dei più felici e semplici

Se vuoi sapere il perché, ti suggerisco questo approfondimento in merito.