Superbonus 110%: solo gli ISEE bassi ammessi alla proroga!

Ancora novità sul Superbonus 110%, dopo la proroga al 31 dicembre 2023 che esclude gli edifici unifamiliari, si fa strada l’ipotesi di un cambiamento sostanziale. Cioè l’agevolazione potrebbe essere rinnovata anche per le villette, ma ammettendo al beneficio solo i proprietari che non superano un determinato limite di reddito ISEE. Vediamo le ultimissime!

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Non ci sono dubbi sul fatto che nella prossima manovra di bilancio il Superbonus 110% sarà uno dei temi più caldi.

Arrivano nuove indiscrezioni e questa volta del tutto inaspettate, secondo le quali al fine di trovare una mediazione al problema della proroga per il 2023, che ora esclude gli edifici unifamiliari, una delle ipotesi sotto analisi sarebbe quella di attuare un prolungamento della misura per le villette, ma stabilendo un tetto limite ISEE per i proprietari.

La situazione proroga al Superbonus 110% è una storia quanto mai complessa, ma anche piena di colpi di scena. Prima dell’estate, subito dopo l’approvazione del DL Sostegni bis il premier Draghi aveva pubblicamente annunciato che il governo stava pianificando un rinnovo fino al 31 dicembre 2023 che avrebbe dovuto estendere l'agevolazione per tutti gli edifici, cioè condomini, IACP ed edifici unifamiliari.

Stessa cosa che sembrava confermata, prima dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e poi dalla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef).

L’approvazione in Consiglio dei Ministri del Documento Programmatico di Bilancio (Dpb), cioè il testo preparatorio alla Legge di Bilancio 2022, stravolge però la situazione e in occasione giunge la notizia che il Superbonus 110% sarà prorogato fino al 2024, ma da tale proroga sono esclusi gli edifici unifamiliari.

A quanto pare le casse dello Stato al momento non sono sufficienti ad estendere a tutti la proroga dell’agevolazione, tuttavia per trovare una mediazione si sta valutando l’ipotesi di ammettere alla proroga le villette, ma creando per loro un Superbonus 110% su base ISEE, dove avranno accesso al finanziamento per le ristrutturazioni solo i proprietari di edifici unifamiliari che non superano certo limite di reddito.

Superbonus 110% aperto nel 2023 solo ai proprietari di edifici unifamiliari con ISEE basso

La partita Superbonus 110% è comunque ben lontana dall’essere conclusa, questo perché la vera sede decisionale sarà la Legge di Bilancio 2022, attesa in bozza nei prossimi giorni e pronta per la fine di dicembre.

Il Documento Programmatico di Bilancio non è infatti come erroneamente è stato definito “la bozza della Legge di Bilancio”, ma un documento piuttosto breve che la precede e che i Paesi Membri inviano alla Commissione Europea a cui spetta di dare parere favorevole o contrario.

Dopo di ciò si passerà alla costruzione del testo vero e proprio della manovra di bilancio, improntata sulle direzioni del Dpb, con cui sarà presa la decisione finale in merito al Superbonus 110%.

In occasione dell’approvazione del Dpb, cioè quando è venuta fuori la possibilità di una proroga che escludesse le villette sono stati in molti i rappresentanti parlamentari che hanno preso le distanze da questa decisione, annunciando che la discussione sarebbe ripresa in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2022.

Il leader del Carroccio Matteo Salvini si è detto preoccupato perché la proroga così concepita, cioè senza gli edifici unifamiliari, rischia di mettere i piccoli Comuni in una posizione di svantaggio rispetto alle città, poiché in essi in in genere la concentrazione di villette è più alta che nei centri cittadini.

Sullo stesso versante l’ex premier Giuseppe Conte ora leader del Movimento 5 Stelle ha dichiarato le intenzioni di riaprire in parlamento la discussione sulla proroga al Superbonus 110%. Stefano Patuanelli, alla guida del Ministero per le Politiche Agricole, che appartiene allo stesso schieramento, ha confermato le intenzioni di spingere perché agli edifici unifamiliari sia concesso di usare il l'agevolazione almeno fino al 31 dicembre 2022, cioè concedendogli sei mesi extra rispetto alla scadenza attuale prevista che è ora prevista per il 30 giugno 2022.

Tuttavia, si fa strada una nuova proposta sostenuta peraltro dell’Associazione Nazioneale Costruttori Edili (ANCE), cioè quella di allineare la scadenza del Superbonus 100% per le villette a quella degli altri edifici, ma stabilendo solo per queste un requisito aggiuntivo di reddito.

In questo scenario potrebbero partecipare al Superbonus 110% fino alla fine del 2023 solo i proprietari di edifici unifamiliari il cui ISEE si attesti entro un certo limite da stabilirsi.

Superbonus 80% al via per le strutture ricettive grazie al PNRR 

Se per gli edifici unifamiliari il Superbonus 110% si restringe, nasce però anche una nuova versione dedicata a categorie catastali non ammesse all’agevolazione classica.

Il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha annunciato la creazione, con un decreto che dovrebbe essere scritto ed approvato a breve, di un Superbonus 80% aperto alle strutture ricettive e finanziato con i soldi del Recovery Fund. 

Dovrebbe funzionare in modo esattamente identico rispetto all’agevolazione classica e permettere così la riqualificazione energetica delle strutture ricettive, ma solo con un finanziamento all’80%, che potrebbe essere innalzato al 90% per l’imprenditoria femminile.

Superbonus 110% al 2023 con requisiti più semplici per gli aventi diritto

Se dunque la situazione scadenza del Superbonus è ancora da definire, parallelamente quest’anno sono entrate in vigore alcune modifiche che almeno rendono più semplice per gli aventi diritto l’accesso all’agevolazione.

Ad esempio, si è intervenuti direttamente sulla parte della normativa che regola i lavori trainanti per le riqualificazioni energetiche, cioè il cappotto termico stabilendo che esso sia in deroga con la distanza tra gli edifici. 

Poi si passa ai lavori trainati e da ora è possibile l’installazione di pannelli solari non riflettenti ed integrati sugli edifici situati nei centri storici e in Zona A. Anche l’abbattimento delle barriere architettoniche può ora essere realizzato con un finanziamento completo anche se non ci sono persone disabili che abitano nella struttura, ma sarà sufficiente almeno un inquilino sopra i 65 anni.

Un nuovo vantaggio entra in scena per i neo-proprietari che hanno acquistato un'abitazione che allo stesso tempo viene ristrutturata con il Superbonus 110% e per la quale scelgono di sfruttare anche le agevolazioni prima casa. In queste condizioni non ci sono più 18 mesi di tempo per cambiare la residenza, ma il periodo viene esteso a 30 mesi.

Arriva poi la CILAS, cioè un modello semplificato che rende ora inutile la certificazione dello stato legittimo dell’immobile e facilità di molto la documentazione di richiesta.

Poi, sono ora ammessi all'agevolazione gli edifici che svolgono servizi di tipo assistenziale o prestazioni sociosanitarie (categorie catastali B/1, B/2 e D/4), ma solo se il CdA non percepisce compensi per la sua attività.

Vi consigliamo un nuovo video YouTube del Geometra Danilo Torresi che spiega con voce esperta  il posizionamento dei pannelli fotovoltaici con il Superbonus 110%:

 

Il bonus facciate sparisce il 31 dicembre 2021! Lavori ammessi dal bonus casa

Se le villette al momento, salvo futuri cambiamenti, non sono ammesse alla proroga del Superbonus 110%, ancora più deludente è stata la decisione del Consiglio dei Ministri in sede di approvazione del Dpb in merito al bonus facciate.

Per questo infatti è stata prevista la cancellazione dopo la sua fine ufficiale e cioè il 31 dicembre 2021.

Nel 2022 quindi il bonus facciate non ci sarà più e con esso la possibilità di effettuare le ristrutturazioni delle pareti esterne di un edificio con un finanziamento del 90% e senza limiti di spesa.

Il bonus facciate infatti, quantunque sia un incentivo importante per il settore dell’edilizia, gioca comunque una parte relativa rispetto al Superbonus 110%.

Poiché questo ammettendo le riqualificazioni energetiche è fondamentale per la realizzazione degli obiettivi a lungo termine del PNRR proprio in materia dell’efficientamento energetico degli edifici italiani.

In ogni caso a sostituire il bonus facciate nel 2022 ci sarà il bonus casa, che ammette tutti i tipi di ristrutturazioni, con uno sconto al 50%, ma entro il massimale di spesa pari a 96.000 euro.

Il bonus casa è stato infatti rinnovato in veste piena nel 2022, anno in cui sarà utilizzabile sia con detrazione Irpef in dieci anni, che con sconto in fattura e cessione del credito. 

Per la vastità delle spese ammesse il bonus casa potrà essere usato anche per gli interventi sugli intonaci esterni di un edificio, cioè coprirà l’anno prossimo i lavori prima sotto la tutela dei bonus facciate.

Due agevolazioni fortunate: bonus verde e bonus mobili 2022

Veniamo ad altri due incentivi ristrutturazione fortunati cioè prorogati per il 2022 in forma piena, ovvero il bonus mobili e il bonus verde.

Il bonus mobili a quanto pare tornerà nel 2022 e continuerà ad offrire una detrazione Irpef pari al 50% dei costi per arredare casa e comprare elettrodomestici, ammettendo una spesa massima detraibile di 16.000 euro ed un importo massimo di bonus applicabile di 8.000 euro a beneficiario. Ovviamente, proprio come ora, non ci sarà la possibilità di usare sconto in fattura e cessione del credito.

Il bonus mobili manterrà invariati nel 2022 anche il suo unico requisito di accesso legato alle ristrutturazioni edilizie, cioè coprirà ogni spesa relativa all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, ma solo se questi vanno a collocarsi in un’immobile appena ristrutturato.

Quella che non cambierà sarà la sua parziale compatibilità con il Superbonus 110%. Questo perché le ristrutturazioni legate alla riqualificazione energetica siano essere realizzate con l’Ecobonus al 65% o con il Superbonus 110%, non sbloccano mai il bonus mobili.

Mentre se si utilizza il Superbonus 110% per l’adeguamento sismico dell'edificio (sismabonus), allora essendo questo tecnicamente un’operazione di recupero del patrimonio edilizio, allora si sblocca anche il bonus mobili.

Altro fortunato bonus che vedrà il 2022, sarà il bonus verde, cioè la detrazione del 36%, ma di importo massimo pari a 1.800 euro, poiché ammette un massimo di spesa detraibile pari a 5.000 euro, che copre i costi di rinnovamento delle aree scoperte di un edificio unifamiliare o condominiale.