Superbonus 110: caos per unifamiliari! Addio proroga!

Di nuovo caso per le unifamiliari: ora toccherà dire addio alla proroga per il Superbonus 110! Ecco perché

Caos per il Superbonus 110%!

E’ in arrivo una batosta per tutti i richiedenti del principale bonus Casa degli ultimi anni: la proposta della proroga non è passata.

Eravamo rimasti tempo fa con alcuni partiti della maggioranza del governo Draghi che volevano richiedere un’ulteriore dilazione per la scadenza delle unifamiliari, prevista attualmente al 30 giugno 2022, salvo presentazione della SAL al 30%.

L’idea era quella di dare maggior tempo a tutti per provvedere alle scartoffie burocratiche e amministrative, ulteriormente aggravate con gli ultimi decreti e con l’introduzione delle nuove norme anti-frode.

Purtroppo il Governo stesso ha deciso di non intervenire sulle scadenze originarie, per evitare che troppi malintenzionati possano sfruttare l’opportunità per ottenere crediti e sconti come già accaduto recentemente.

In effetti ritrovarsi con una frode da quasi 5 miliardi di euro per lavori irregolari e fatture false non è il massimo, constatando che questi lavori saranno necessari in futuro per evitare problemi con l’Unione Europea.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video del Geometra Danilo Torresi, disponibile su Youtube e sul suo canale.

A questo si aggiunge anche le ultime novità in fatto di scadenze per i condomini e per gli edifici IACP, in particolare per la categoria dei condomini minimi.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo cosa succederà adesso con il fallimento della proposta della proroga.

Come funziona il Superbonus 110 nel 2022?

Il superbonus 110 è uno strumento di ammortizzazione fiscale disposto dal Governo Conte II col Decreto Rilancio del 2020, in cui venivano finanziati er i prossimi anni una serie di bonus Casa, utili per sostenere tutti i lavori e gli interventi di efficientamento energetico.

Attualmente il Superbonus 110 funziona tramite una serie di opzioni che puoi richiedere in alternativa alla semplice detrazione fiscale, cioè attraverso la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Per la cessione del credito dovrai provvedere come richiedente all’apertura di un finanziamento presso un istituto bancario o una compagnia finanziaria, così da garantire con il finanziamento in questione tutte le spese edilizie per i lavori. L’istituto provvederà poi a richiedere all’Agenzia delle Entrate il credito ceduto, e a prendersi una parte del 10% in avanzo.

Mentre per lo sconto in fattura, in accordo con l’azienda edile che ti fa gli interventi di efficientamento energetico, verrà aperto un finanziamento con cui l’azienda provvederà a pagarsi per proprio conto i lavori per il tuo immobile. In partica è come la cessione del credito, ma sarà lei a prendersi l’incarico.

E questi saranno accreditati solo se i lavori previsti dal bonus 110 saranno in linea con quelli previsti dal MISE (acronimo per Ministero per lo Sviluppo Economico) e con i prezzari MiTE.

Quali sono i lavori che rientrano nel Superbonus 110?

Il superbonus 110 permette una serie di lavori che siano in linea con quanto disposto sia dal Decreto Rilancio del 2020 sia dalle linee guida del MISE, oltre che dal prezzario MITE.

I principali lavori sono infatti:

  • isolamento termico delle pareti esterne,
  • sostituzione della centrale termica;
  • installazione dell’impianto fotovoltaico;
  • installazione del relativo sistema di accumulo;
  • interventi antisismici.

Tutti questi lavori prevedono inoltre il mantenimento di un limite di spesa, che, con le modifiche apportate a causa dell’iperinflazione sulle materie prime, sono arrivate alle seguenti stime previsionali:

  • 60.000 euro per l’isolamento delle pareti,
  • 36.000 euro per la sostituzione,
  • 57.600 euro per l’installazione dell’impianto,
  • 57.600 euro per l’installazione del sistema di accumulo,
  • 115.800 euro per gli interventi antisismici.

In pratica si parla del 20% in più rispetto a quanto disposto a fine gennaio 2022, quando ancora i prezzi erano rimasti uguali a quelli degli anni precedenti. Se fossero rimasti uguali anche adesso molte aziende edilizie si sarebbero trovate a bloccare i propri cantieri per impossibilità di provvedere a spese non più garantite dal bonus 110.

Per questo, dopo il recente aumento dei prezzi delle materie prime e dell’inflazione in generale, il prezzario stesso è stato modificato in corso d’opera, così da permettere a tutti coloro che erano in difficoltà, per via dell’aumento generalizzato, di poter rientrare nei limiti di spesa.

Ma un problema rimane comunque: quello della scadenza.

Quando scade il superbonus 110 per le case unifamiliari? Novità proroga

Eravamo rimasti con una scadenza del Superbonus 110 che si poteva ovviare nel caso in cui si presentava un SAL al 30%.

Il SAL in questione è lo Stato Avanzamento Lavori, ed è un documento che attesta il raggiungimento di una percentuale di spesa nell’insieme di tutti i lavori e interventi previsti per l’immobile.

Nel caso delle unifamiliari è stato disposto un SAL al 30% per poter procedere alla proroga fino al 31 dicembre 2022, a patto di portare a termine tutti i lavori. Di conseguenza, dal 1 luglio al 31 dicembre dovrai coprire la restante percentuale di SAL per poter avere la sicurezza di portare a casa il Bonus 110.

La decisione di utilizzare il SAL come requisito non è stata indolore, né priva di criticità. A ottobre il Governo Draghi doveva decidersi se provvedere all’introduzione del limite ISEE a 25.000, o del SAL, per tutti coloro che volevano richiedere il bonus come proprietario o affittuario di una o più unifamiliari.

Per non tagliare l’accesso a troppi richiedenti, venne deciso il SAL, solo al 30%, ma con scadenza il 30 giugno 2022

A causa dell’inflazione e della stretta dell’Agenzia delle Entrate, alcuni partiti della maggioranza di Governo, in primis il Movimento Cinque Stelle, ha richiesto un allungamento della proroga SAL non più al 30 giugno 2022 ma al 30 settembre 2022, così come la scadenza definitiva non più al 31 dicembre 2022 ma al 23 febbraio 2023.

La proposta sembrava fosse sul punto di venire approvata, ma recentemente il Senato s’è espresso a sfavore, e pertanto la situazione è rimasta la stessa per tutte le unifamiliari.

Nel caso dei condomini, il SAL sale al 60%, ma con scadenze diverse.

Quando scade il superbonus 110 per cento per i condomini?

Nel caso dei condomini il Superbonus 110, così come per gli ex IACP (acronimo per Istituti Autonomi di Case Popolari), non è prevista alcuna proroga ma il mantenimento della stessa scadenza, cioè:

  • 31 giugno 2023, in assenza di un SAL al 60%.
  • 31 dicembre 2023, con il raggiungimento a giugno del SAL al 60%.

Probabilmente è stato garantito ai condomini un tempo così maggiore per via della numerosità delle richieste. Secondo il Sole24Ore, nell’ultimo anno la percentuale delle richieste per ogni settore è di:

  • 28% da parte di proprietari di case unifamiliari;
  • 59% da parte di proprietari di condomini;
  • 13 % da parte di proprietari di ex IACP o altri.

Inoltre i condomini sono complessi residenziali con minimo otto unità abitative, pertanto i tempi di lavorazione sono decisamente più lunghi rispetto alle unifamiliari.

Va detto che, nel caso dei mini-condomini, o condominio minimo, come segnalato da edilizia.com, è possibile avere una proroga fino al 31 dicembre 2022, a patto però che il complesso non sia né inferiore a due unità, né superiore a otto unità abitative.

Sono costruzioni abitative che nascevano come unifamiliare, ma che col tempo hanno subìto una frammentazione in più unità abitative, conformi ai regolamenti catastali, anche se all’interno della stessa struttura architettonica.

Quindi è una misura tra l’unifamiliare e il condominio. E infatti per loro è stata fatta una proroga ad hoc, a differenza delle prime.

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