Ancora Superbonus 110: lo sblocco è retroattivo. Ecco come procedere ora

Si sblocca il Superbonus 110 con la nuova approvazione del Decreto Aiuti. Novità sulle cessioni, retroattività della misura e soluzioni per procedere.

Il Governo vuole salvare la maggioranza, e si apre a nuove concessioni sul Superbonus. Alla luce del testa a testa tra Draghi e Conte del Movimento 5 Stelle, i toni sono cordiali ma l’intesa non c’è. Ma pur di non far saltare tutto, Draghi si dice disposto a nuove aperture, purché non si tratti di aut-aut e imposizioni.

Il maxi bonus edilizio tanto voluto dai pentastellati ha prosciugato le casse statali e Draghi aveva detto stop. Ora lo spettro della fiducia aleggia, dunque il premier si dice disposto a trovare soluzioni, magari con un provvedimento ad hoc che arriverà nelle prossime settimane.

Gli aspetti che non funzionano sono diversi, motivo per cui è necessario intervenire ancora.

Arriva lo sblocco delle cessioni dunque e il via libera alla retroattività del provvedimento. 

Ecco le novità.

Il decreto Aiuti sblocca il Superbonus 110: novità per le cessioni del credito

I termini per concludere i lavori, per quanto riguarda le villette unifamiliari (dal momento che si tratta della scadenza più imminente) restano immutati, dunque non è prevista alcuna proroga.

Il premier però si dice disposto a sbloccare la cessione dei crediti, rimasti incagliati nelle criticità del Decreto Aiuti e ora nuovamente disponibili per far spazio a nuova capienza fiscale in banca.

Si stabilisce che il numero massimo delle cessioni possibili è quattro ma che, da questo momento in poi, il loro giro d’azione possa essere più ampio.

In sostanza, si stabilisce che proprio l’ultima cessione, appannaggio delle banche, si possa indirizzare a qualsiasi tipologia di partita Iva, che sia diversa da quella del consumatore finale.

Quindi a tutti i titolari di attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale, che operano in questo ambito.

L’altra novità, stabilita da parte del Governo nelle ultime ore, riguarda il fatto che il provvedimento è retroattivo e ciò consente quindi, fin da subito, di sbloccare appunto i crediti rimasti invece fermi per ultimare lavori già iniziati.

Superbonus 110: nuove aperture al Governo ma non ci sono proroghe

Oltre allo sblocco delle cessioni con nuove aperture ad altri titolari di partita Iva, il Movimento 5 Stelle chiedeva un ulteriore passo avanti, con un altro sblocco che però avrebbe richiesto uno stanziamento di 3 miliardi di euro.

Ma su questo fronte, Draghi è stato irremovibile e ha detto no alla proroga.

Non ci sarà dunque alcuna proroga delle scadenze già previste, che restano le seguenti:

fino al 31 dicembre 2025, nelle seguenti misure

110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, 70% per le spese sostenute nel 2024, 65% per le spese sostenute nel 2025.

Hanno la possibilità di usufruirne sia i condomini che le persone fisiche, per ciò che concerne interventi su edifici composti da due a 4 unità immobiliari distintamente accatastate.

entro il 31 dicembre 2022, il Superbonus mantiene la detrazione al 110% per tutti i lavori eseguiti su villette unifamiliari. La condizione da rispettare in maniera tassativa, è però che entro il 30 settembre, sia possibile dimostrare uno stato di avanzamento di almeno il 30% su quanto preventivato nel complesso.

si arriva al 31 dicembre 2023, sempre potendo contare su una detrazione del 110%, per ciò che concerne gli interventi con finalità sociali, come ad esempio quelli gestiti dagli Iacp (L’Istituto autonomo delle case popolari).

D’altronde, lo stop imposto da Draghi su nuovi fondi eventualmente da stanziare, arriva all’indomani della resa dei conti. Per il Superbonus 110, le risorse già stanziate (e già terminate al 31 maggio) ammontano alla ragguardevole cifra di 33,3 miliardi di euro fino al 2026.

Superbonus 110 ultime notizie: cosa fare ora per terminare i lavori

Come devono comportarsi dunque gli onesti cittadini alle prese con i lavori del Superbonus 110, alla luce di tutte queste novità?

Ecco i casi principali che prendiamo in esame.

Se hai avviato i lavori in favore del tuo immobili, avendo già ricevuto l’autorizzazione da parte dell’Enea, allora tutto procede normalmente e non dovrebbe esserci alcuna sorpresa.

Mettiamo invece il caso in cui tu abbia firmato il contratto con l’impresa incaricata dei lavori. Se però sei ancora in attesa della concessione del credito da parte della banca, il consiglio è quello di non intraprendere i lavori. Meglio mettere in stand by la procedura e attendere le prossime novità, dal punto di vista normativo. In questo caso, devi comunicare all’impresa che, vista la situazione, non vuoi intraprendere i lavori. Oppure si può semplicemente risolvere il contratto di comune accordo.

C’è poi il caso di chi invece ha già avviato i lavori. Ebbene, se la cessione del credito da parte della banca, ancora manca, è bene verificare i seguenti aspetti. Se infatti è la ditta che (come è plausibile, in assenza di fondi dalla banca, per l’appunto) ha anticipato i fondi, allora può decidere di bloccare il cantiere. 

E cosa ne è, in questo caso, della famiglia con villetta unifamiliare o del condominio, che si ritrovano con i lavori iniziati? Ebbene, possono ricevere un risarcimento, solo se hanno stipulato, a monte, una polizza assicurativa in tal senso. Altrimenti sperare nello sblocco della cessione del credito, da parte della banca.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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