Superbonus 110%, si scende al 90% e per le villette arriva il reddito. Ecco cosa cambia

Superbonus 110% in modifica. Il Governo Meloni taglia l’aliquota al 90% e fissa il limite di reddito per le villette unifamiliari nella Legge di Bilancio 2023

Superbonus 110% senza pace. Tocca al Governo Meloni lavorare alla modifica dei bonus edilizi. Trapelano le prime indiscrezioni dopo l’audizione in Parlamento del ministro dell’economia Giorgetti sulla Legge di Bilancio: riduzione dell’aliquota al 90% e limite di reddito per i proprietari di villette.  

Dal suo ingresso in scena il Superbonus 110%, misura messa in campo dal governo Conte per rilanciare l’economia, ha subito vari ritocchi. 

Mentre il governo Draghi, per questioni politiche, non ha mai messo mano definitivamente alla misura, sarà il neo governo Meloni a farlo fin da subito.

Molti i motivi alla base di queste modifiche. La prima senza ombra di dubbio è la grave truffa ai danni dello Stato che ha raggiunto la soglia dei 6 miliardi di euro. 

Certo c’è il merito che la misura ha rilanciato un settore come quello edilizio fermo ormai da anni, attraverso il rilancio e la riqualificazione di appartamenti e condomini per un totale di 70,30 miliardi di euro.

Tuttavia, la modifica al Superbonus 110% e solo una piccola parte delle attività programmate dal neo Governo Meloni. Molti Bonus ristrutturazione casa, infatti, andranno in soffitta il 31 dicembre 2022 e pare proprio che in governo di centro-destra non abbia alcuna intenzione di riconfermarli.

Tra questi, sicuramente verranno accantonati il Bonus facciate e il Bonus barriere architettoniche. Per altri invece si aspetta la riconferma ed altri ancora sono prorogati in automatico fino al 2025.

Come abbiamo già detto, all’Esecutivo toccherà sicuramente mettere mano fin da subito al Superbonus 110%, soprattutto perché la misura ha terminato i fondi e si necessita un rifinanziamento. 

Ma c’è da considerare anche il blocco definitivo della cessione del credito. A destare ancora più preoccupazione a riguardo è la notizia di qualche giorno fa del blocco dei crediti da parte di Poste Italiane, a seguito di alcune sentenze della Cassazione.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui il Governo Meloni deve correre subito ai ripari, apportando modifiche al Superbonus 110%, soprattutto in vista della Legge di Bilancio 2023.

Vediamo allora quali sono le possibili novità annunciate del neo Governo in carica.

Superbonus 110%, si scende al 90% e per le villette arriva il reddito. Ecco cosa cambia

Nell’audizione in Parlamento del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è percepito qualcosa di più sugli interventi che interesseranno la misura. 

Certamente la maggior parte dei fondi previsti saranno utilizzati per aiutare le famiglie italiane in questo momento di forte crisi economica, soprattutto contro il caro bolletta.

Numerosi gli interventi, dalle pensioni al Fringe benefit, passando dai Bonus edilizi e per il Superbonus 110%.

Ciò che trapela sugli interventi per il Superbonus 110%, sono notizie circa una riduzione già a partire da quest’anno dell’aliquota di detrazione. 

La Legge di Bilancio del 2022 ha già stabilito una progressiva riduzione della detrazione fiscale, ma solo a partire dal 2024 con un’aliquota al 70% e al 65% nel 2025, ultimo anno di vita del Superbonus 110%.

In verità, il governo Meloni vorrebbe far partire questa progressiva riduzione già dal prossimo anno. Le modifiche al vaglio del governo di centro destra sono due.

La prima, come già accennato, è la riduzione dell’aliquota di detrazione, per tutti al 90% già a partire dal 2023. La seconda ritocca i requisiti di accesso al Superbonus 110% per i lavori sulle villette unifamiliari. 

La detrazione piena spetterà soltanto se la villetta è adibita a prima casa e per accedere non si dovrà superare il limite di reddito, secondo indiscrezioni pari a 15.000 euro.

Superbonus al 90% e limiti di reddito, arriva il quoziente familiare

Ormai manca veramente poco alla discussione della nuova Legge di Bilancio 2023 e trapelano importanti modifiche e conferme. 

La modifica più importante interessa il Superbonus 110% che dovrebbe diventare Superbonus 90% già a partire dal 2023. E poi l’applicazione per la prima volta in Italia del quoziente familiare. Nel caso specifico per accedere al Superbonus 110% non si dovrebbe superare la soglia dei 15.000 euro.

Si tratta di un parametro che permetterà una tassazione più equa per le famiglie. In sostanza, il quoziente familiare dovrebbe mandare in cantina l’ISEE e dovrebbe essere preso come nuovo parametro per la concessione dei vari benefici, in questo caso come requisito di accesso al Superbonus 90%.

Ma i pareri a riguardo sono controversi.

Il quoziente familiare prevede la sommatoria di tutte le entrate familiari diviso per il numero di componenti della famiglia corretti per una scala di equivalenza. Alcuni lo ritengono un parametro più equo rispetto all’ISEE, altri invece ritengono sia discriminante soprattutto per i redditi più bassi.

Superbonus e cessione del credito, le novità allo studio del Governo

Nell’audizione in Parlamento il ministro Giorgetti ha fatto trapelare che il governo metterà mano anche al sistema della cessione del credito che fa acqua da tutte le parti. Di qualche giorno fa la notizia che anche poste italiane ha annunciato la “temporanea sospensione del servizio” di acquisto dei crediti fiscali inerenti ai bonus edilizi.

Inoltre lo stesso ministro, ha chiuso in maniera definitiva il discorso di usare i bonus come “moneta fiscale” che non potranno circolare liberamente. 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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