Superbonus 110%: Draghi non ci sta! Ultime notizie

Draghi non ci sta con tutte queste frodi! E' in arrivo un disastro fiscale per tutti i richiedenti del Superbonus 110! Ecco le ultime notizie!

Disastro fiscale in arrivo per il Superbonus 110!

Con gli ultimi accertamenti dell’Agenzia delle Entrate già molti cantieri e lavori risultano irregolari per l’accesso al principale bonus Casa del governo Draghi. E il problema è che si parla di un’indagine che riguarda ben 91 cantieri su 100, cioè la quasi totalità delle attività edilizie in corso.

Per saperne di più ti consiglio il video dell’Ingegnere Marcello Contu, disponibile anche nel suo canale Youtube.

Questo potrebbe essere una sciagura, perché già con solo 800 milioni di euro di lavori irregolari il Governo Draghi ha disposto un decreto anti-frode estremamente controverso. 

Mentre con questa ultima indagine la situazione potrà solo peggiorare.

Superbonus 110%: ecco cosa sta succedendo

Siamo rimasti qualche mese fa con la conferma per le unifamiliari della scadenza al 30 giugno 2022 per tutti coloro che non riescono a raggiungere una S.A.L. al 30% entro tale data.

Qualora si raggiunga tale quota, si potrà avere diritto ad una proroga  del Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2022, ma solo per tutti i lavori condotti tra il 1 luglio 2022 e il 31 dicembre 2022.

Questa possibilità in più alle unifamiliari è stata concessa non tanto per via delle alte richieste da parte dei proprietari dei cosiddetti “villini”, quanto per l’esigenza da parte della maggioranza del Governo Draghi di garantire questo bonus anche a chi non abita in condomini, ex IACP (ovvero Istituti Autonomi di Case Popolari) o in edifici di proprietà di enti e cooperative sociali.

Anche perché questi ultimi hanno scadenze decisamente migliori. Possono protrarre i propri lavori fino al 2023 inoltrato, specie se garantiscono una S.A.L. del 60% entro il 30 giugno del 2023.

Semmai il problema sta nella resistenza di questo bonus alle problematiche che stanno sorgendo negli ultimi mesi, specie sul piano fiscale e penale.

Superbonus 110%: truffe e decreto anti-frode! Ecco le ultime notizie

Siamo rimasti a novembre 2021 con un’indagine dell’Agenzia delle Entrate, in cui è emerso ben 800 milioni di euro di lavori irregolari, anche se su un totale di 19 miliardi di euro di investimenti complessivi.

Se da un punto di vista matematico si parla meramente del 4,2% dei lavori complessivi, praticamente un neo, a livello istituzionale è stato sufficiente a far scattare la necessità di un decreto anti-frode ad hoc.

Con questo decreto sarà obbligatoria la presentazione del visto di conformità e dell’asseverazione tecnica per ottenere l’accesso al bonus.

Altrimenti l’Agenzia delle Entrate si riserva il diritto di interrompere le comunicazioni in merito al bonus fino a trenta giorni, in modo da avviare un accertamento sulla situazione dell’immobile.

Con questo decreto non sono mancate le polemiche, specie da parte di molte associazioni che hanno espresso pieno dissenso sull’utilità di questo decreto a fini fiscali, e più sul fatto che creerà problemi per le aziende edili in fatto di burocrazia.

In realtà la situazione non ha portato a interruzioni. Visto che da novembre 2021 ad oggi non ci sono state delle riduzioni sulle attività edilizie, è anche vero che è emerso qualcosa di interessante sulle attività edilizie di questo paese.

Di recente è emerso che, su 100 cantieri, ben 91 di questi sono irregolari. Cioè, dal 4,2% si è passati al 91%. Inoltre, tra gennaio 2022 e febbraio 2022, i miliardi di euro risultanti da lavori irregolari sono passati da 4 a 5, su un totale di 30 miliardi previsti.

Cioè, dal 4,2% si è passati al 16-17% Infatti il Governo ha già pronto una bella stretta in merito.

Superbonus 110%: Draghi non ci sta! La proposta del comitato

A seguito degli ultimi accertamenti fiscali, di recente s’è espresso il comitato tecnico riunito in merito al Decreto Sostegni TER, quello che sta garantendo tra agevolazioni e detrazioni varie la ripartenza al settore turistico e alberghiero dopo le chiusure di gennaio 2022.

Il comitato ha richiesto ulteriori limitazioni all’accesso di alcune opzioni alternative alla detrazione fiscale, in primis alla cessione del credito, una delle opzioni più richieste al momento.

La proposta è quella di limitare la cessione del credito ad una sola richiesta, anche rispetto all’accumulo di bonus edilizi compatibili col Superbonus 110%.

Quanto è stato proposto ha il fine di ridurre quanto più possibile le frodi ai danni dello Stato, così da evitare che a fine anno si raggiunga cifre spaventose in fatto di lavori irregolari o fraudolenti.

Ovviamente il rischio che possa ripercuotersi sull’intero impianto finanziario del Superbonus è stato preso in considerazione dal comitato.

Anche perché lo stesso Bonus 110 sta garantendo, da loro stessa ammissione per il Sole24Ore:

“le maggiori entrate a titolo di Iva, Irpef/Ires e Irap, che sono state ipotizzate come ascrivibili all’effetto correlato alla spesa indotta (ossia i maggiori investimenti nel settore)”

Quindi, in soldoni, limitare la cessione del credito potrebbe ridurre la deriva fraudolenta che si sta formando, specie dopo il varo del Decreto Anti-frode, ma può ridurre a sua volta ulteriori finanziamenti, nonché entrate erariali che si ripercuoterebbero su tutto il sistema fiscale.

In pratica siamo davanti ad un vicolo cieco, col rischio di un disastro fiscale per lo Stato.

Superbonus 110%: disastro fiscale o pene più severe?

In alternativa a questa limitazione della cessione del credito, il Movimento Cinque Stelle è più propenso per una misura più conciliante a livello fiscale, ma severa a livello penale.

Ovvero in una recrudescenza delle sanzioni, con pene più severe in caso di comportamenti illeciti e uso indebito del credito, anche se, per garantire comunque il bonus così com’è, la maggioranza del Governo Draghi vuole valutare con alcune analisi tecniche e qualitative la migliore soluzione per questa situazione incresciosa.

Perché da una parte abbiamo un sistema sanzionatorio che già prevede pene pecuniarie che vanno da 10.329 euro se inosservanza delle norme, oppure dai 5.164 euro fino a 51.645 euro se continui i lavori nonostante la sospensione, o lottizzi dei terreni a scopo edilizio.

E dall’altra abbiamo una proposta che metterebbe a rischio l’intera filiera edilizia, nonché, nel lungo periodo, l’intero mercato immobiliare, specie con la proposta dell’Unione Europea di impedire vendite o affitti di immobili con classi energetiche inferiori a D.

Oppure ci sarebbe un’ulteriore alternativa, anzi una terza proposta, sempre riguardante la natura di questa cessione del credito.

Superbonus 110%: cessione del credito sì, ma a nuove condizioni!

La terza proposta relativa al Superbonus 110 riguarda la conferma della cessione del credito multipla, cioè di richiederlo anche per più immobili anche se per lo stesso bonus.

Ma con la differenza di provvedere il prima possibile ad un decreto correttivo immediato, senza attendere di sessanta giorni di conversione.

In questo potenziale decreto correttivo si propone una cessione del credito a tre stadi, così da non cancellare del tutto le pratiche commerciali ormai in atto e consolidate soprattutto tra le imprese più piccole e i loro fornitori.

E il tutto sempre quanto disposto dall’articolo 105 del Testo Unico Bancario per quanto riguarda la norma sulla cessione multipla tra banche e intermediari.

Oltre a ciò si richiede una gestione del periodo di transizione più elastica rispetto a quella stabilita dall’Agenzia delle Entrate.

Il punto è quello di cercare di ridurre il rischio di frodi ai danni dello Stato senza che, intervenendo troppo drasticamente, non commettano danni allo Stato peggiori di quanti ne potrebbe produrre l’attuale situazione. 

Il disastro fiscale sarebbe nel momento in cui una parte estremamente considerevole dei cantieri, alla fine dei lavori e in attesa della conferma delle detrazioni, si ritrovino con un diniego da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Sarebbe davvero un’apocalisse, specie per chi ha garantito con la cessione del credito, oltre a chi ha sostenuto la conformità dell’immobile e degli interventi condotti.

Superbonus 110%: sanzioni in arrivo in caso di abusi e difformità!

Nel caso in cui accada il peggio, se sei beneficiario del Superbonus 110% ma non hai regolarizzato eventuali abusi, non solo perdi l’accesso al bonus, ma ti toccherà provvedere al pagamento delle sanzioni

E non solo. Se nel peggiore dei casi, alla fine di tutto l’iter burocratico e degli interventi edilizi, e quindi all’accertamento di quanto dichiarato dal tecnico professionista incaricato per l’asseverazione tecnica e il visto di conformità, l’Agenzia delle Entrate dimostra che quanto dichiarato non corrisponde all’attuale situazione da loro accertata, scoppia l’apocalisse. 

Anche se ci vorranno almeno otto anni per stabilire i controlli su ogni cantiere (o meno, viste le nuove n orme anti-frode disposte), in caso di dichiarazione mendace si rischia dai 2.000 ai 15.000 euro di multa.

Puoi rifartela sul professionista, che ha certificato il falso, ma significherebbe finire in tribunale con un soggetto che avrà già una polizza assicurativa per la responsabilità civile, del valore minimo di 500.000 euro

Pertanto lui è già di per sé protetto, ma tu come richiedente no, visto che, nel caso in cui l’azienda edile, nelle trafile della cessione del credito, dichiari il fallimento, le spese di tutti gli interventi ricadranno sul richiedente.

Ed è una possibilità non così irrealistica, anche perché, come stanno nascendo 64 cantieri al giorno, secondo quanto denunciato da Milena Gabanelli nel suo reportage sul Corsera, altrettante possono chiudere se la situazione si fa scottante. 

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate