Superbonus 110%: proroga SAL per unifamiliari dopo giugno!

In merito alla proroga per il Superbonus 110% è possibile come ipotesi per le unifamiliari una nuova scadenza SAL dopo giugno 2022!

Superbonus 110% di nuovo in crisi!

Sembra non ci sia fine alle problematiche relative al Bonus 110%, ormai caposaldo dei Bonus Casa promossi sia dal Governo Conte II sia dal Governo Draghi.

E se non è bastata la questione degli accertamenti fiscali tra novembre 2021 e febbraio 2022, ora spunta di nuovo il dilemma SAL, cioè l’obbligo di provvedere alla presentazione di uno Stato Avanzamento Lavori entro e non oltre il 30 giugno 2022, anche se solo al 30%.

Questa scadenza non piace alla stragrande maggioranza dei proprietari o coaffittuari di unifamiliari, così come alle aziende edili che hanno in cessione lavori, interventi e crediti fiscali, se non già ceduti a sua volta ad altri soggetti giuridici e bancari.

La questione è spinosa, anche perché la maggioranza di Governo sta spingendo per far approvare una nuova scadenza per le unifamiliari, almeno per fine anno, senza dover provvedere alla presentazione del SAL.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video del Geometra Danilo Torresi, disponibile su Youtube e sul suo canale.

Senza contare anche le nuove disposizioni proprio per la cessione del credito, che entreranno in vigore a breve, una volta resa definitiva la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo tutte le ultime novità in merito al Superbonus 110% e alla nuova ipotetica scadenza.

Superbonus 110%: Draghi vuole puntare ad una nuova proroga!

Per Draghi e il Governo il Superbonus 110% ha solo portato discussioni e bagarre all’interno della maggioranza parlamentare, e anche diverse criticità da un punto di vista fiscale.

Anche se la sola parte relativa al bonus 110% è stata accertata ad un semplice 3%, tutti i bonus Casa più importanti hanno comportato ad oltre 4,5 miliardi di euro di lavori irregolari, di cui ben il 46% proviene dai crediti richiesti per il bonus facciate 2022.

E questa emorragia per le casse erariali, anche se a fronte di oltre 30 miliardi di euro già stanziati, è già stato sufficiente a mettere in allerta l’Agenzia delle Entrate, la quale a inizi maggio renderà obbligatori i nuovi provvedimenti in merito alla cessione del credito, limitando l’opzione multipla a soli tre stadi e bandendo ufficialmente la frammentazione del credito.

E questo sul piano squisitamente fiscale, mentre sul piano burocratico la situazione non è migliorata affatto. Con la conferma tra ottobre e novembre 2021 del requisito SAL per poter superare indenne la scadenza di giugno 2022, in molti pensavano di riuscirci, anche per via della relativa facilità a raggiungere la quota di spesa del 30% sul totale denunciato.

E invece la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Tra aumenti, inflazione e scarsità di materie prime, le aziende edili hanno subìto rallentamenti o peggio veri e propri blocchi, che hanno portato al momento solo alla modifica del prezzario DEI del MITE (acronimo per Ministero della Transizione Ecologica), e ad un aumento del tetto di spesa di un generico 20%.

E poi nient’altro, solo proposte in merito a quello che è il vero nocciolo della questione: la scadenza.

Quando scade la proroga del superbonus 110 per le case unifamiliari?

Il Superbonus 110% potrebbe diventare estenuante per tutti i proprietari o coaffittuari di case unifamiliari, visto che al momento non è nemmeno certa la scadenza ufficiale tanto propagandata negli ultimi mesi, cioè quella del 30 giugno 2022 se non si provvede a raggiungere il 30% di SAL.

In molti nella maggioranza di Governo hanno puntato a far decadere questo obbligo, all’inizio sottovalutato per la relativa facilità a raggiungere solo un terzo delle spese in quasi sei mesi da quando è stato ufficializzato.

Ma le alternative non sono state accolte dal Governo stesso, specie in sede fiscale. Una delle più quotate era quella di sospendere il requisito SAL per tutte le unifamiliari e passare direttamente alla scadenza ordinaria del 31 dicembre 2022.

Quindi altri sei mesi per poter provvedere a tutti i lavori, senza dover sobbarcarsi in documenti e moduli vari. E senza rischiare di perdere altro tempo con la cessione del credito, la quale, causa cambiamenti normativi e incertezze varie, è diventata motivo di ritardo per molte aziende.

Per quanto allettante, la proposta non è stata supportata per incompatibilità con la nuova direzione governativa, sempre più rigida a livello di controlli fiscali e di accessi ai bonus Casa.

Quindi non solo rimarrà, con molta probabilità, l’attuale scadenza al 30 giugno 2022 senza SAL al 30% (o proroga a dicembre 2022 se si presenta il SAL e si provvede a concludere i lavori), ma verrà ulteriormente confermata col nuovo DEF, cioè Documento di economia e finanza, prossimo alla pubblicazione.

Tanto per sancire la fine di ogni speranza per le unifamiliari di avere una nuova proroga. Almeno per loro, mentre per i condomini la situazione è un po’ più benigna.

Quando scade il superbonus 110 per tutti?

Attualmente il Superbonus 110% prevede per condomini e complessi residenziali ex IACP (acronimo per Istituti Autonomi di Case Popolari) una scadenza molto più lontana rispetto alle unifamiliari.

Per entrambi è stabilità a fine 2023, se superano il primo step SAL del 30 giugno 2023, mentre i cosiddetti condomini minimi (aventi da due a massimo otto unità abitative) hanno la scadenza al 31 dicembre 2022.

Hanno lo svantaggio di richiedere un SAL al 60%, ma almeno hanno ancora quasi un anno davanti. Sebbene, stando ad una recente ricerca del Sole24Ore, le richieste dai condomini equivalgono al 59% delle domande complessive, rispetto al 28% delle unifamiliari, le spese che devono affrontare sono decisamente più esose, specie per condomini con più di otto unità abitative.

Queste scadenze riguarderanno solo le domande che verranno presentate entro e non oltre il 2023. Dopo questa data, la percentuale di detrazione comincerà a ridursi progressivamente.

Per tutti i lavori e le richieste dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 si potrà richiedere il bonus non più al 110% ma solo al 75%, mentre dal 1 gennaio 2025 la percentuale scenderà fino al 60%, diventando quindi una specie di bonus facciate 2022, che, ricordiamo, attualmente prevede il 60% per quasi tutti i lavori, e il 90% per questi.

Quali sono i lavori che rientrano nel superbonus 110 in proroga? E cos’è la Cilas?

I lavori che si potranno richiedere col superbonus 110% non sono pochi. Attualmente i lavori che puoi richiedere sono:

  • isolamento termico (coibentazione),
  • sostituzione centrale termica,
  • installazione impianto fotovoltaico o sistema di accumulo,
  • interventi antisismici.

E’ al tempo stesso fortuna e sfortuna di questo bonus, perché da un lato permette di avere una lista di lavori garantiti dalla detrazione fiscale, e non pochi come nel caso del precedente bonus facciate.

Mentre dall’altro, se sei sotto obbligo di SAL o di CILAS, dovrai essere sicuro al 110% della validità di tutti i lavori e di tutte le spese che denuncerai nello Stato Avanzamento Lavori.

O nel fatto di aver già confermato all’Agenzia delle Entrate l’avvio dei lavori di cantiere, come sarebbe possibile con la consegna della CILAS, acronimo per Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata per Superbonus.

E’ un documento che è stato disposto obbligatoriamente per tutti gli interventi coperti non solo da questa detrazione fiscale, ma da tutti gli altri bonus Casa.

Oltre a ciò, anche il visto di conformità e l’asseverazione tecnica sono necessari per poter avere l’autorizzazione dall’Agenzia delle Entrate alla riscossione del credito fiscale, così come disposto già dal decreto anti-frode di novembre 2021.

E’ certo però che, anche se hai tutti i documenti in regola, se vai fuori tempo non potrai avere diritto a niente.

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