Superbonus 110: Draghi proroga fino al 2023 per chi?

Draghi ha recentemente confermato la volontà di prorogare l’impegno alla proroga del 110% del Superbonus fino al 2023. La decisione è stata inserita nella Nadef, approvata mercoledì, e ha trovato le parti politiche unanimemente d’accordo nella scelta del governo di confermare l’impegno preso in Parlamento e ribadito dal premier e dal ministro Franco nella scorsa primavera.

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Draghi ha recentemente confermato la volontà di mantenere l’impegno alla proroga del 110% del Superbonus fino al 2023. La decisione è stata inserita nella Nadef, approvata mercoledì, e ha trovato le parti politiche unanimemente d’accordo nella scelta del governo di confermare l’impegno preso in Parlamento e ribadito dal premier e dal ministro Franco nella scorsa primavera.

In occasione del commento della Nadef, il ministro Franco ha tenuto a ribadire in merito al Superbonus che tra le misure è prevista la prosecuzione dell’efficientamento energetico degli edifici che costituisce uno dei numerosi capisaldi del PnrrLa proroga permetterà a cittadini e imprese di avere più tempo per poter programmare gli interventi.

Questa agevolazione ha visto la sua nascita grazie al decreto Rilancio dell’anno scorso con scadenza 30.6.2022 per le persone fisiche e il 31.12.2022 per i condomini.

Secondo i dati Enea gli investimenti ammessi al beneficio fiscale del 110% salgono a 7,5 miliardi di cui 5,1 già realizzati. Importante trend di crescita nel solo mese di settembre (24%) con i condomini a trainare (+35%). La Lombardia prima regione italiana.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), del resto, prevede relativamente al tema sulla Transizione Ecologica di potenziare l’efficienza energetica degli edifici sia pubblici che privati.

Ma, non è soltanto, come si rileva dai dati dell’Enea, riportati di seguito un tema di natura energetica e di transizione ecologica realizzato con il contributo e il prolungamento dei super sconti, ma anche la necessità di un intervento sul settore edilizio, che rappresenta un pilastro dell’economia del paese che potrà aiutare, non poco, la crescita.

Un concetto ribadito anche da Draghi è rappresentato dalla necessità di dover effettuare una selezione delle misure da mantenere e intraprendere in funzione del contributo che esse potranno apportare alla crescita del prossimo triennio.

Superbonus 110: il boom degli ultimi mesi

Il Superbonus intanto continua il suo trend di crescita così come testimoniato dai dati resi pubblici ieri dall’Enea, relativamente al mese di settembre, che mostrano un’ulteriore crescita (24%) relativamente agli investimenti ammessi a detrazione e del 23,5% riguardo i lavori realizzati rispetto al mese precedente. 

Il totale ammesso a godere del beneficio fiscale ammonta, secondi i dati dell’Enea, a 7,5 miliardi, ossia un miliardo e 800 milioni in più rispetto a quanto registrato a fine agosto. 

Un dato, quello riscontrato a livello di spesa mensile, che rappresenta un record assoluto dal momento in cui è stata attuata la misura. L’ammontare complessivo dei lavori realizzati tocca, invece, i 5,1 miliardi, che risultano essere un miliardo e 200 milioni più di quanto rilevato nel mese di agosto. Il numero delle asseverazioni mostra anch’esso un importante crescita (19,6%) poiché in un mese sono passate da 37.128 a 46.195. 

Superbonus 110: le motivazioni del successo

Come si spiega tutto questo successo del Superbonus 110? Gli operatori, le imprese e i professionisti, unanimemente spiegano questo fenomeno, partito a giugno e successivamente intensificatosi nel corso degli ultimi mesi, con la semplificazione delle procedure voluta e attuata dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, all’interno del decreto Pnrr, approvato alla fine del mese di maggio e successivamente convertito dal Parlamento a luglio.

La conferma di queste opinioni viene fornita dal dato relativo ai condomini che, in questi ultimi mesi, stanno rappresentando la vera locomotiva del Superbonus, dopo una partenza difficile e abbastanza rallentata. Infatti, dalle 4.844 domande si è arrivati a 6.406, un dato di crescita molto importante (32%).

Anche il dato relativo agli investimenti che sono stati ammessi al beneficio fiscale vede un importante incremento: da 2.650 milioni a 3.572 con una crescita del 34,7%. Relativamente ai lavori già realizzati sono anch’essi cresciuti passando da 1.585 milioni a 2.154 (aumento del 35,9 per cento). Tutti livelli di crescita di gran lunga più alti rispetto ai mesi precedenti. 

Superbonus 110: i soggetti che stanno favorendo la crescita

Come detto sono i condomini, dunque, a guidare questa importante crescita del fenomeno, poiché nel passato, ossia prima dei provvedimenti inseriti nel Pnrr, presentavano lavori più complessi inizialmente frenati dalla doppia conformità edilizia e urbanistica.

I condomini oggi rappresentano il 47,7% degli interventi totali, con una percentuale di lavori realizzati rispetto al totale pari al 60,3%, che risulta più bassa della media del 68,2%, a causa del fatto che i lavori condominiali sono partiti in ritardo e risultano anche più complessi.

A confermare il ruolo che stanno avendo i condomini c’è da rilevare anche che l’importo medio dei lavori autorizzati è pari a 557.730 euro per i condomini (con una crescita di circa 10mila euro), mentre per quanto riguarda gli edifici unifamiliari l’importo medio dei lavori si ferma a 101.992 euro e per le unità immobiliari indipendenti a 93.590 euro.

Riguardo alle regioni che hanno usufruito maggiormente del Superbonus, la Lombardia è saldamente al primo posto con 1.127 milioni di investimenti autorizzati (erano 858 solo un mese fa) e 806,8 realizzati (616,4 fino ad agosto). Seguono il Lazio con 746,5 milioni autorizzati (560,1 ad agosto) e 480,2 realizzati (362,3 nel mese scorso) e il Veneto con 731,5 milioni autorizzati (558,8 nel mese scorso) e 536,8 realizzati (413 ad agosto). 

Come sarà prorogato il Superbonus 110?

Sul fronte politico, i dati positivi presentati ieri avranno particolare rilievo nel dibattito relativo alle modalità della proroga del 110% fino al 2023.

L’esecutivo ha infatti anticipato che la proroga sarà presente all’interno della legge di bilancio ma non ha spiegato in che modo: sarà integrale o parziale? 

Sul fronte politico, visto il successo che sta avendo la misura, non è mancata la rivendicazione della paternità della stessa da parte del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che diede vita al Superbonus nel decreto Rilancio di maggio 2020.

Altri bonus funzionali al rilancio

Non c’è solo il superbonus ad interessare il mondo dell’edilizia, ci sono infatti anche altri bonus che prevedono agevolazioni per i proprietari di immobili.

L’elenco di incentivi fiscali è cresciuto negli anni e oggi prevede: le detrazioni per le ristrutturazioni, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, l’ecobonus del 50 o del 65% e, il più bonus per le facciate con un credito di imposta sul 90% dell’importo lavori.

Ma adesso il governo, dovrà decidere se e  in quale misura prevederne il prolungamento.

E infatti, si stanno intensificando gli appelli rivolti all’esecutivo da parte di politica e delle realtà rappresentative dei vari settori dell’edilizia riguardo al proseguimento anche degli altri bonus edilizi funzionali al risparmio energetico e al recupero edilizio.

Si attende che il governo non ha ancora definito se sarà una proroga piena o parziale, così come non ha specificato nulla riguardo la volontà di prorogare gli altri bonus sull’edilizia.

Non è immaginabile, infatti, pensare di interrompere un trend che sta assicurando, più di altri progetti, una importante ripresa (a due cifre) del settore edilizio, permettendo al settore di recuperare e superare i livelli del 2019.

La spesa attuale è che si attesta a 5,1 miliardi si stima dovrebbe arrivare a fine anno arriverà almeno a 7 miliardi, supponendo che non ci siano fenomeni imprevisti che interrompano la progressione in atto. Un dato ben superiore alla previsione del governo (6 miliardi).

E a dare ulteriore conferma a questi dati ci sono i lavori progettati che supereranno i 10 miliardi. Una misura pensata per essere funzionale alla ripresa e alla crescita che però sta contribuendo al processo di trasformazione ecologica di un’industria meglio di quanto si potesse pensare.

Il Superbonus e i progetti annessi sull’edilizia stanno garantendo punti di Pil nell’ottica di ricercare la crescita più volte ribadita dal premier. Sarebbe sbagliato fermare il treno prima di sapere se i nuovi motori funzionano.

Senza dimenticare che questi bonus edilizi contribuiscono in modo importante, forse più di altri strumenti di politica economica e fiscale, a far emergere il lavoro nero che risultava particolarmente presente nel settore edilizio.

Quali sono gli altri bonus dell’edilizia

Superbonus a parteci non una serie di incentivi dell’edilizia che potrebbero non vedere la luce l’anno prossimo. Vediamo in dettaglio quali sono i bonus non prorogati nel 2022.

Ecobonus - A beneficio dei contribuenti che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti è prevista la detrazione di una parte delle spese dall'Irpef o Ires. L’importo da portare in detrazione può variare dal 50% al 85% della spesa in funzione delle caratteristiche dell’intervento.

Recupero patrimonio edilizio - Questa agevolazione prevede la detrazione Irpef pari al cinquanta per cento delle spese sostenute fino al 31.12.2021 (limite di spesa novantaseimila euro per unità immobiliare). Qualora non ci fosse una proroga, dal 2022 il bonus tornerà al trentasei per cento (limite di spesa pari a quaratottomila euro).

Bonus mobili ed elettrodomestici -  La detrazione Irpef è dovuta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici nuovi di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), a condizione che arredino un immobile oggetto di ristrutturazione.  La detrazione è pari al 50% e va calcolata su un importo massimo di 10mila euro nel 2020 e 16mila nel 2021.

Bonus verde - Prevede una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute nel 2020 - 2021 per la sistemazione a verde di edifici esistenti, unità immobiliari e per la realizzazione di coperture a verde. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo (importo massimo di 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo).