Superbonus, Draghi cambia (ancora) tutto: nuovi beneficiari!

L’accesa discussione sul Superbonus 110%, ossia uno dei bonus più richiesti dagli italiani, sembra essere ancora nel vivo. Ci sono infatti nuovi cambiamenti in vista, che modificheranno sensibilmente la platea dei beneficiari. Scopriamo insieme tutte le novità.

Image

L’accesa discussione sul Superbonus 110%, ossia uno dei bonus più richiesti dagli italiani, sembra essere ancora nel vivo.

Anche se le novità 2022, quali l’imposizione di un tetto ISEE per i lavori nelle abitazioni unifamiliari e il cambiamento delle modalità di concessione, sembrassero ormai definitivamente confermate, la discussione del 7 dicembre 2021 in Senato sembra aver stravolto nuovamente tutto.

Il Governo Draghi, complici anche le insistenze da parte di alcune delle forze politiche in campo, sembra aver infatti ceduto: in particolare, sembra destinato all’abolizione il tetto ISEE previsto per lavori alle villette unifamiliari.

Ma questa è solo una delle novità previste, che metteranno ordine nella situazione relativa al Superbonus 110%.

Nel 2022, infatti, con certezza assoluta, assisteremo all’ampliamento della platea dei beneficiari.

Cerchiamo di mettere ordine tra le notizie ufficiali che sono trapelate dal Governo e dalla discussione in Senato, in modo da capire con esattezza cosa dovremo aspettarci dal Superbonus 110% nel 2022 ormai alle porte.

Ai lettori interessati consigliamo anche il video realizzato dall'Ing. Marcello Contu in cui vengono analizzate le principali novità in merito al Superbonus 110%.

Superbonus 110%: addio al tetto ISEE per le unifamiliari!

Il primo aspetto di cui ci occuperemo è il tanto temuto tetto ISEE, che era stato previsto, per il 2022, per tutti i lavori relativi alle abitazioni unifamiliari.

Infatti, dalla tanto discussa bozza della Legge di Bilancio 2022 si evince ancora che, a partire da gennaio 2022, coloro che hanno intenzione di accedere al Superbonus 110% per rimettere a nuovo abitazioni e villette per una sola famiglia dovranno presentare ISEE in corso di validità.

In particolare, l’ISEE massimo è stato fissato a 25.000 euro per singolo nucleo familiare.

Ma la novità relativa all’ISEE non è stata l’unica a far discutere: il Superbonus 110% per villette, infatti, viene concesso solamente se la villa in questione è registrata come abitazione principale del richiedente.

Queste modifiche al Superbonus 110% non hanno però convinto alcune forze politiche, Lega e Movimento 5 Stelle in particolare.

Soprattutto il M5S si è battuto e sta continuando a battersi per rimuovere il tetto ISEE, ma anche per apportare altri emendamenti alla Manovra.

E, secondo le prime indiscrezioni, dal confronto avvenuto in Senato in data 7 dicembre 2021, sembrerebbe confermato un ritorno alla vecchia normativa, che non prevedeva dunque alcun limite ISEE per le unifamiliari.

Insomma, almeno per il 2022 potremo per fortuna stare tranquilli: se gli emendamenti verranno confermati, nessun limite ISEE verrà applicato, neppure alle abitazioni unifamiliari.

Superbonus 110%: arrivano nuovi beneficiari! Ecco chi sono

In ogni caso, le modifiche previste per il 2022 in merito al Superbonus 110% non sono tutte negative.

Anche se è vero che, come vedremo nei prossimi paragrafi, saranno previsti dei graduali (ma netti) tagli all’agevolazione, a partire dal prossimo anno la platea dei beneficiari subirà un enorme ampliamento.

Infatti, l’agevolazione verrà finalmente resa disponibile anche ad una categoria fino ad ora esclusa dalla possibilità di richiedere il Superbonus 110%: quella delle strutture turistiche, alberghiere e ricettive.

Tuttavia, alberghi e strutture turistiche non potranno purtroppo richiedere il Superbonus alle stesse regole previste per i privati: l’aliquota per gli alberghi è infatti fissata all’80% delle spese sostenute per ammodernare la struttura.

Inoltre, non sono ammesse altre modalità di fruizione che siano diverse dal credito d’imposta.

In altre parole, i proprietari di hotel e alberghi potranno ottenere il Superbonus 110% solo in forma di detrazione fiscale.

In ogni caso, se consideriamo che, fino al 2021, queste strutture non avevano accesso al bonus, si tratta comunque di un’opportunità da cogliere al volo.

Ma le agevolazioni 2022 per le strutture alberghiere non si esauriscono al Superbonus 110%.

Il Governo ha infatti previsto ulteriori contributi, quali:

  • un fondo perduto da 40.000 euro per tutte le imprese alberghiere;
  • un ulteriore bonus da 30.000 euro per tutte le strutture che avvieranno interventi di digitalizzazione;
  • un bonus da 20.000 euro per imprese turistiche gestite da giovani e da imprese al femminile;
  • un contributo aggiuntivo per imprese del Mezzogiorno, pari a 10.000 euro.

Superbonus 110%: resta confermato il taglio alle aliquote

Purtroppo, gli emendamenti che riguarderanno le modifiche previste al Superbonus 110% non riguarderanno tutti gli aspetti dibattuti nelle ultime settimane.

Ad esempio, per quanto riguarda il taglio delle aliquote, al momento tutto tace.

Se nessuna modifica dovesse essere apportata, purtroppo, dovremo continuare a rifarci alla bozza della Legge di Bilancio 2022, che prevede un meccanismo definito come décalage.

Per spiegarlo in maniera molto semplice, a partire dal 2024 il Superbonus 110% inizierà a subire graduali tagli, fino alla sua probabile cancellazione.

Nel dettaglio, a partire dal 2024 il Superbonus passerà dal 110% al 70%.

L’anno successivo, nel 2025, scenderà ancora, dal 70% al 65%.

Questo però vuol dire solo una cosa: è pur vero che il Superbonus subirà dei tagli consistenti, ma il meccanismo del décalage conferma che il bonus sarà attivo almeno fino al 2025.

Il che è comunque una buonissima notizia per coloro che hanno intenzione di avviare dei lavori di rifacimento degli stabili, ma vorrebbero avviarli dopo il 2022.

Superbonus 110%: categorie escluse dalla proroga

Dunque, è confermato: potremo contare sul Superbonus 110% fino al 2025, anche se il bonus sarà soggetto a dei tagli.

Tuttavia, questa lunga proroga non sarà purtroppo accessibile a tutti.

Una delle categorie escluse dalla proroga del Superbonus 110% al 2025 è quella degli IACP, ossia gli Istituti Autonomi Case Popolari.

Tali Istituti avranno accesso al Superbonus 110% solo fino al 2023. Tra l’altro, per poter richiedere il bonus nel 2023, gli Istituti dovranno rispettare un requisito: aver cioè completato almeno il 60% dei lavori di rimessa a nuovo entro il 30 giugno dell’anno.

La misura resta comunque accessibile per gli Istituti Autonomi Case Popolari fino al 31 dicembre 2023. 

Questo significa che, se entro il 30 giugno 2023, gli IACP avranno completato almeno il 60% dei lavori previsti, potranno comunque inviare la propria richiesta per l’ottenimento del Superbonus 110% entro la fine dello stesso anno.

Passiamo adesso alla situazione relativa ai condomini.

Il Superbonus 110% è infatti accessibile anche per eventuali lavori condominiali, nel rispetto delle regole previste.

Tuttavia, viene spontaneo chiedersi se ci saranno cambiamenti per quanto riguarda l’accesso dei condomini al Superbonus 110%.

In realtà, la possibilità di richiedere il bonus per i lavori in condominio è stata confermata non solo per il 2022, ma anche per il 2024 ed il 2025.

Bisogna però fare una considerazione in merito: a partire dal 2024, come abbiamo già ampiamente discusso, le percentuali relative al Superbonus subiranno delle decurtazioni.

Dunque, se si vuol ottenere il Superbonus al 110% per i lavori condominiali, si avrà tempo solo fino al 2023.

Per gli anni successivi, l’accesso al Superbonus sarà ancora garantito ai condomini (ovviamente salvo imprevisti dell’ultima ora), ma tenendo conto dei tagli previsti.

Tuttavia, attendiamo ancora delle conferme ufficiali in merito: si parla infatti della possibile esclusione, a partire dal 2023, dei lavori trainati. Se l’esclusione dovesse essere oggetto di conferma, a partire dai prossimi anni gli interventi condominiali potranno fruire del Superbonus solamente in caso di lavori trainanti.

Superbonus 110%: salvi cessione del credito e sconto in fattura

Resta ancora aperta anche la questione relativa alle modalità di erogazione, a partire dal 2022, delle cifre spettanti.

Il Superbonus 110% può attualmente essere fruito in tre differenti modalità:

  • detrazione fiscale: il soggetto avente diritto ottiene, in questo caso, un credito d’imposta, da sfruttare alle successive dichiarazioni dei redditi;
  • cessione del credito: in questo caso, l’avente diritto decide di cedere il proprio credito ad altri enti che lo accettano (in primis, le banche);
  • sconto in fattura: si tratta di una modalità molto utilizzata, in quanto consente al beneficiario del Superbonus 110% di ottenere uno sconto immediato sui lavori da parte della ditta incaricata.

In questo terzo caso, sarà la ditta a dover richiedere il Superbonus 110% del cliente all’Agenzia delle Entrate; la ditta potrà ottenere l’agevolazione che ha anticipato per il cliente solamente in forma di detrazione fiscale, e non a mezzo di accredito.

Ad oggi, ci si interroga ancora su quali saranno le modalità di concessione del Superbonus 110% agli aventi diritto.

Se qualche settimana fa si parlava dell’abolizione di cessione del credito e di sconto in fattura, tale abolizione sembra comunque essere stata scongiurata.

Attendiamo comunque formale conferma con la pubblicazione della Manovra 2022 in Gazzetta Ufficiale.

Superbonus 110% e Decreto Anti-Frode: cosa cambia ora

Prima di concludere questo articolo in cui abbiamo esaminato cambiamenti e conferme in merito al Superbonus 110% a partire da gennaio 2022, vogliamo occuparci delle modifiche già confermate dal cosiddetto Decreto Anti-Frode.

Si tratta di modifiche che sono state rese operative già dallo scorso 11 novembre 2021, con la pubblicazione del decreto-legge n. 157.

La misura di cui ci siamo occupati, infatti, è stata oggetto di numerosi abusi da quanto è stata resa operativa.

Per contrastarli, il Governo ha deciso di rendere obbligatoria la presentazione del visto di conformità, non solo per ottenere lo sconto in fattura, ma anche per gli altri due metodi di erogazione del Superbonus 110%.

Il visto di conformità, a partire dallo scorso novembre, sarà dunque richiesto a tutti i potenziali beneficiari del Superbonus 110%, qualunque sia la modalità di erogazione scelta.

Ovviamente, anche per il 2022, il visto di conformità sarà richiesto in ogni caso: questo al fine di evitare i costosi abusi legati alla fruizione anomala del Superbonus 110%, abusi che pesano enormemente sulle casse del nostro Stato.