Taglio delle accise confermato fino a maggio! Ok Draghi!

Il Governo Draghi ha confermato il taglio delle accise sui prezzi di benzina e diesel fino a maggio: occhio a questa data! Quanto costa fare il pieno?

Il Governo ha confermato e prorogato il taglio delle accise sui carburanti previsto dal Decreto Energia del 22 marzo scorso: 10 giorni in più per godere dello sconto di circa 30 centesimi sui prezzi di benzina e diesel. 

Ad annunciare la firma del nuovo provvedimento – decreto del Ministero dell’economia e del Ministero della Transizione Ecologica – è stato il Ministro dell’Economia Daniele Franco, in conferenza stampa subito dopo il termine del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al DPCM sui nuovi bonus auto 2022, con incentivi fino a 5.000 euro. Queste le parole del Ministro:

abbiamo esteso di 10 giorni l’abbattimento di 25 centesimi sulle accise della benzina e del gasolio, utilizzando il sovra gettito Iva come consentito dalla normativa.

Fino a inizio maggio, quindi, gli automobilisti potranno godere di prezzi più vantaggiosi per fare rifornimento ai distributori. Ma qual è il risparmio reale che deriva dal taglio delle accise e qual è il momento giusto per fare il pieno al distributore? Quali sono i prezzi di benzina e diesel ad oggi e come si può risparmiare?

Taglio delle accise confermato fino a maggio! Ultime!

Un’apertura alla possibile proroga del taglio delle accise era già stata ipotizzata dal premier Mario Draghi, e finalmente è arrivata anche la conferma ufficiale. Nonostante il calo dei prezzi di benzina e diesel registrato negli ultimi giorni, i listini sono ancora piuttosto elevati: urge mantenere un margine di risparmio.

Non appena introdotto dal Decreto Energia, il 22 marzo scorso, il taglio delle accise era stato accolto con entusiasmo dagli automobilisti. Era stato ipotizzato un margine di validità fino a 30 giorni, ovvero fino al 20 aprile 2022, con valutazione di una possibile proroga della misura sulla base dell’andamento dei prezzi. E così è stato.

Il premier e la squadra di Governo hanno deciso di estendere di 10 giorni la validità del taglio delle accise, in modo da garantire sconti fino a 30 centesimi sui prezzi di benzina e diesel, e di 10,5 centesimi sul prezzo del Gpl fino al 2 maggio 2022.

Il nuovo decreto conferma le disposizioni del provvedimento precedente, estendendo soltanto l’orizzonte temporale per la sua applicazione. Ma che cosa significa e cosa comporta davvero il taglio delle accise? 

Scopriamolo guardando queste breve video di HD Motori – disponibile anche su Youtube –, dove vengono svelati alcuni trucchi per risparmiare sulla benzina e sul diesel. Come trovare il distributore con prezzi più convenienti?

Taglio delle accise: come cambiano i prezzi di benzina e diesel?

Come cambiano i prezzi di benzina e diesel con il taglio delle accise e quali sono i costi per gli automobilisti?

I listini sono fortunatamente in calo rispetto a qualche settimana fa, e non solo per effetto del taglio delle accise. Questa misura contribuisce a ridurre di circa 25 centesimi il costo al litro dei carburanti, ma considerando il rimbalzo dell’Iva si possono risparmiare fino a 30,5 centesimi.

I prezzi di benzina e diesel nel momento in cui scriviamo l’articolo (giovedì 7 aprile 2022) sono in calo. Stando alle rilevazioni dell’Osservatorio prezzi carburante del Ministero per lo Sviluppo Economico, il prezzo medio della benzina a livello nazionale si attesta a 1,792 euro al litro in modalità self, mentre il prezzo del diesel è sceso a 1,788 euro al litro sempre al self.

Il prezzo del Gpl in modalità servito si attesta a 0,854 euro al litro, mente per il metano in modalità servito costa 2,229 euro al kg.

Taglio delle accise: quando conviene fare benzina?

Una volta chiariti i prezzi di benzina e diesel dopo la proroga del taglio delle accise, molti automobilisti si staranno chiedendo: quando conviene fare benzina per godere del prezzo più basso?

Per chi utilizza quotidianamente un mezzo privato, come un’auto o una moto, oppure per lavoro deve spostarsi con mezzi pesanti, la domanda fondamentale è se fare benzina subito – visto che i prezzi sono in discesa rispetto alle scorse settimane – oppure attendere qualche giorno per tentare di ottenere qualche lito in più nel serbatoio.

Una scelta sicura non esiste: gli andamenti del prezzo del petrolio e le oscillazioni dei prezzi dei carburanti sono imprevedibili. Oggi potrebbero essere in calo e magari domani tornare ad aumentare: non è possibile stabilire quando ci sarà un risparmio più alto, ma sicuramente ad oggi – rispetto a settimane prima – è conveniente fare rifornimento ai propri mezzi.

Con la conferma e la proroga del taglio delle accise è stato esteso il periodo di convenienza del fare rifornimento: fino al 2 maggio si possono ottenere gli sconti governativi, nella speranza che i prezzi dei listini continuino la loro discesa.

Taglio delle accise fino al 2 maggio: cosa succede dopo?

Il taglio delle accise è garantito fino al 2 maggio 2022, ma che cosa accadrà ai prezzi di benzina e diesel dopo tale scadenza?

Purtroppo potrebbero tornare a salire i prezzi, in quanto lo sconto di circa 30 centesimi tornerà ad essere applicato sui costi dei carburanti, ma tutto questo non prima di maggio. Non si esclude nemmeno un aumento prima della scadenza, ma sempre limitato dallo sconto governaivo. La speranza è che si possa registrare un nuovo calo delle quotazioni e di conseguenza anche un calo dei listini, per non arrivare di nuovo a un prezzo superiore ai 2 euro al litro.

Al tempo stesso, il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha anche spiegato – in conferenza stampa – che grazie al taglio delle accise previsto dal Decreto Energia, gli italiani, privati cittadini, e le imprese hanno potuto godere di un risparmio sulle spese, considerando anche gli aumenti sulle bollette e sul gas.

La misura del taglio delle accise, come ah spiegato Franco, è ulteriormente prorogabile fino al 31 dicembre 2022 senza l’approvazione di ulteriori decreti: basta semplicemente firmare un provvedimento ministeriale, come avvenuto per la prima proroga del taglio delle accise fino al 2 maggio 2022.

Non è esclusa nemmeno la possibilità di prorogare ulteriormente questa misura, ma eventuali analisi e decisioni saranno prese successivamente, valutando di giorno in giorno l’andamento dei prezzi dei carburanti.

Taglio delle accise: che cosa significa?

Il taglio delle accise è stata una misura introdotta dal Governo per contenere i prezzi dei carburanti, in particolare benzina e diesel, nel momento in cui avevano superato la soglia dei 2 euro al litro. Non solo le tensioni in Ucraina, ma anche molti altri fattori hanno fatto balzare in alto le quotazioni del petrolio, con ricadute appunto sui prezzi della benzina e del diesel.

In realtà, però, il prezzo dei carburanti si compone di diverse voci: tra queste le accise contribuiscono solo in parte ad innalzare i listini. 

Le accise, come da definizione enciclopedica, sono un

Tributo indiretto a riscossione mediata che si applica a determinati beni (per es., carburanti, elettricità, alcolici, sigarette, fiammiferi) al momento della produzione o della vendita.

In parole più semplici, le accise sono delle tasse applicate sul prezzo della benzina: in totale possiamo annoverare 18 accise che, secondo quanto rilevato dall’Unione Energie per la Mobilità (Unem) a marzo 2022, pesano circa per 0,728 euro sulla benzina e per circa 0,617 sul diesel. 

Il prezzo di benzina e diesel totalmente svuotato dalle accise arriverebbe a poco meno di 1 euro al litro.

Taglio delle accise, Iva e non solo: come determinare il prezzo dei carburanti?

Il taglio delle accise a livello governativo, quindi, non è che una misura che va a incidere ben poco sul prezzo dei carburanti. Quali sono le altre componenti che vanno a incidere sul prezzo dei carburanti? Vediamole insieme.

Tra tutte, il maggior peso è da attribuire all’Iva, Imposta sul valore aggiunto, che vale il 22% (come per molti altri beni). Sempre secondo le stime dell’Unem, questa seconda componente pesa almeno 0,352 centesimi al litro per la benzina e 0,330 centesimi al litro per il diesel. Non si può eliminare definitivamente, ma si può agire per ridurre l’aliquota.

Molti esponenti politici hanno proposto al Governo di ridurre l’Iva sul carburante al 5%, garantendo un ulteriore risparmio per gli automobilisti. Ma ad oggi l’aliquota è rimasta invariata.

Un’altra componente importante per determinare il prezzo della benzina è sicuramente il prezzo della materia prima, ovvero i costi sostenuti per gli approvvigionamenti. Per determinare questi ultimi non bisogna tenere conto solo delle quotazioni del petrolio, ma anche di altri elementi.

Secondo l’Unem, il peso del prezzo industriale nella determinazione dei listini è pari allo 0,828 euro per la benzina e allo 0,996 per il diesel.

Infine, l’ultima componente che va a incidere sul prezzo della benzina è il margine lordo, ovvero quello che costituisce il vero e proprio ricavo che finisce nelle tasche dei proprietari dei distributori e non solo. Purtroppo questa è la voce più bassa tra tutte quelle appena descritte: si tratta di 0,045 euro per la benzina, e (purtroppo) -0,114 euro per il diesel.

Taglio delle accise e bonus carburante: come ottenerlo

Nello stesso provvedimento che aveva introdotto il taglio delle accise – il Decreto Energia del 22 marzo scorso – era stata inserita anche un’altra norma: il bonus benzina aziendale.

A partire dal 1° aprile, infatti, le aziende e i datori di lavoro possono decidere di corrispondere ai lavoratori dei bonus carburante fino a 450 euro, o meglio: i benefit aziendali previsti dal TUIR spettano fino a un massimo di 258,23 euro, mentre i buoni benzina spettano fino a 200 euro. In totale, quindi, si possono ottenere più di 450 euro di buoni da spendere per il rifornimento e per altre tipologie di spese.

Il bonus benzina non viene tassato ai fini Irpef, viene erogato direttamente nella busta paga dei lavoratori dipendenti di aziende private, è nominale e non concorre alla determinazione del reddito complessivo. Non tutte le aziende sono obbligate ad aderirvi: saranno i datori di lavoro a decidere se erogare i buoni carburante oppure no.

Anche il bonus benzina ha una scadenza: i buoni si possono erogare fino al 31 dicembre 2022 ai lavoratori, mentre non è stata fissata alcuna data di scadenza per poterli utilizzare.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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