Flessibile, ibrido e sempre più “smart”, così si prospetta il futuro del lavoro. Ma da dove partire per costruire la prossima normalità lavorativa?
Lo scoppio della pandemia da Covid-19 e il successivo stato di emergenza hanno rappresentato un momento di shock per le aziende. Per affrontare al meglio la prossima fase di ripartenza sarà necessario fare tesoro di quanto si è appreso dall’esperienza di lockdown, dai sistemi di supporto alle persone ai nuovi stili di leadership necessari a gestire un lavoro che alternerà sempre di più presenza fisica a operatività da remoto. Sarà dunque vitale scegliere con cura su quali attività concentrarsi, al fine di garantire una ripartenza efficace e creare una nuova normalità.
Le esigenze del mercato e dei lavoratori sono infatti cambiate e, proprio in risposta a questi cambiamenti, le aziende hanno dovuto attuare una profonda ristrutturazione dei loro modelli organizzativi, dando vita a modelli ibridi, che vedono nella flessibilità di mansioni, ruoli e gerarchie il loro punto chiave.
In un contesto così mutevole il tema della tutela dei lavoratori è stato posto al centro dell’attenzione. Da un lato si sono mosse le aziende stesse, scegliendo di supportare il well-being dei propri dipendenti, mettendo in campo attività per aiutarli a sentirsi appagati e dare il meglio ogni giorno, al lavoro e nella vita.
Dall’altro si è attivato il Governo, imponendo una sospensione dei licenziamenti. La pandemia, tuttavia, non ha colpito solamente i lavoratori. Le aziende si sono trovate costrette a far fronte a una repentina contrazione della liquidità, che potrebbe comprometterne la sopravvivenza.
Rimane quindi da chiarire quale sarà la sorte di aziende e dipendenti una volta che non sarà più in atto la manovra governativa. I dati UE sembrano indicare che la disoccupazione l’anno prossimo schizzerà all’11,6%. Il dato ci dice che la crisi economica è diventata sistemica e ci fornisce la portata di ciò che accadrà quando cadrà il divieto di licenziamenti.
Siamo sicuri, quindi, che questo stop sia la soluzione per affrontare le conseguenze di medio e lungo termine? O forse non sarebbe più opportuno ripensare il lavoro anche attraverso framework normativi che consentano alle aziende di riorganizzarsi, dando al contempo forme di tutela alternativa ai lavoratori?
Tra i nostri relatori e partner:
- Francesco Amendolito, Founding & Managing Partner, AMENDOLITO & ASSOCIATI
- Marianna Benatti, Well-being & Employer Branding Leader, DELOITTE ITALIA
- Nadia Bertaggia, HR VP Mediterranean Region, SODEXO
- Lara Carrese, Vice Presidente, AIDP LOMBARDIA
- Erika Chiaramonte, Partner, STUDIO LEGALE LOMBARDO
- Gianfranco Chimirri, Global Human Resources Director, UNILEVER FOOD SOLUTIONS
- Barbara Cito, Salary Partner, STUDIO LEGALE LOMBARDO
- Fabio Comba, Human Resources Director, KPMG ITALY
- Fabien Corso, Direttore Risorse Umane, BNL – GRUPPO BNP PARIBAS
- Enrico Martines, Direttore Sviluppo e Innovazione Sociale, HEWLETT PACKARD ENTERPRISE
- Manuel Minati, Amministratore Unico, REBIS
- Gianfranco Minervini, HR Manager, GRUPPO EXPRIVIA
- Marco Monga, Human Resources & Organization Director, IIT – ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA
- Marina Montepilli, Head of HR, ALLEANZA ASSICURAZIONI
- Clemente Perrone, Chief HR, Organization & Communication Officer, GRUPPO SIRTI
- Marianna Poletti, CEO, JUST KNOCK
- Amelia Parente, Human Resources & Communications Director, ROCHE
- Alessandro Rimassa, Esperto di futuro del lavoro e Scrittore
- Fabio Salvi, Head of HR, FLIXBUS
- Luca Solari, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
- Davide Uberti, Client Sales Manager, GYMPASS
- Ludovico Cianchetta Vazquez, Founder, BNB ACADEMY
- Livio Zingarelli, Head of HR, PHILIPS