Tredicesima: 43 miliardi in arrivo. Sarà boom di consumi?

Tredicesima: nel mese di dicembre arriveranno circa 43 miliardi nelle tasche degli italiani. Circa la metà di questi soldi verranno destinati a spese per la casa e la famiglia. Fatti gli acquisti di Natale, gli italiani risparmieranno in previsione futura. A chi spetta la tredicesima? Come si calcola? Quando arriverà? Vediamo di capirlo insieme.

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Recitava la canzone di Betty Curtis:

"Chi ha tanti soldi vive come un pascia. E a piedi caldi se ne sta. Prendi, spandi e spendi. Non domandare da dove provengono. Dindi, tanti dindi. Che nelle tasche ti fanno din-din-din."

Ovviamente le tredicesime si sa benissimo da dove arrivano, visto che sono il frutto del sudore e della fatica dei lavoratori italiani (presenti e passati). Nei periodi economici più floridi, il momento della tredicesima era quello dello spendi e spandi. Si abbandonava momentaneamente la parsimonia e ci si dedicava a qualche piccola o grande follia.

Ora, i tempi sono cambiati e, in ultimo, la pandemia ci ha messo lo zampino per rendere sempre più grigi i nostri giorni (come le nostre menti). 

Se invece vogliamo metterla sul ridere, e regalarci qualche istante di spensieratezza, possiamo utilizzare le parole Checco Zalone nel film "Quo vado?"

"Allora mettiamo caso che tu ogni mese prendi un cinghiale: a gennaio una freccia, un cinghiale; febbraio, una freccia, un cinghiale… poi arriva dicembre, tiri la tua freccina… e trovi due cinghiali! Ti è mai successo? Si chiama tredicesima… se il tuo cuore non conosce questa gioia, allora taci, perché i tuoi dèi ti hanno condannato alla partita IVA."

In effetti, la gioia della tredicesima non è conosciuta ai possessori di partita Iva.

Battute a parte vediamo di fare chiarezza e di capire esattamente cosa è la tredicesima, chi ne ha diritto, quando verrà pagata e come presumibilmente verrà spesa.

Tredicesima: cos'è e come si calcola

Innanzitutto: cos'è la tredicesima?

Dal dizionario di economia e finanza Treccani, la tredicesima è:

"Retribuzione supplementare che il datore di lavoro, per legge, aggiunge allo stipendio dell’ultimo mese dell’anno ai propri dipendenti. Detta anche gratifica natalizia, era in origine un’elargizione ai lavoratori, riconosciuta senza alcun vincolo di obbligatorietà, pagata in occasione delle festività."

Interessante notare come, in origine, fosse una forma di elargizione volontaria, ovvero dipendesse dalla generosità del datore di lavoro. 

Si tratta di una mensilità aggiuntiva che va ad aggiungersi alle dodici ordinarie. La sua introduzione obbligatoria risale al 1937 e, nello specifico, all'articolo 13 del contratto collettivo nazionale di lavoro del 5 agosto del 1937.

A quanto ammonta la tredicesima?

Dal sito skytg24.it, una risposta breve, concisa ed esaustiva:

"Il valore della tredicesima di solito è un dodicesimo del totale percepito in un anno, perché ogni mese viene accantonata una rata di importo pari a un dodicesimo dello stipendio mensile."

E chi ha lavorato solo alcuni mesi, ne ha diritto ugualmente?

La risposta è affermativa. Ovviamente, in quel caso, la tredicesima verrà calcolata in riferimento ai mesi di lavoro effettivamente lavorati. Quindi, sarà pagata in quota d'anno.

Al fine del conteggio della gratifica natalizia, poi, si prende solitamente come riferimento lo stipendio fisso, ovvero non vengono considerate le ore di straordinario o bonus occasionali, quali ad esempio, bonus di produzione o simili.

Tredicesima: a chi spetta

La tredicesima spetta, oltrechè ai pensionati, anche a tutti i lavoratori dipendenti sia che operino nel settore pubblico che in quello privato. Non si fa distinzione tra contratto a tempo determinato o indeterminato: la gratifica viene riconosciuta a tutti.

Di conseguenza, per esclusione, possiamo affermare che sono esclusi da questo momento di gratifica pre natalizia tutti coloro che svolgono attività in proprio, ovvero i cosiddetti lavoratori autonomi, coloro che hanno un contratto di lavoro a progetto e i lavoratori parasubordinati.

E i giorni nei quali si è assenti dal lavoro? Maturo la tredicesima?

La risposta è affermativa nel caso di assenze giustificate ovvero malattie, congedi parentali, infortuni, etc, mentre è negativa in qualunque altro caso.

Va poi ricordato che anche colf e badanti hanno diritto alla tredicesima; il diritto matura presso ogni persona presso la quale svolgano servizio. Ergo, se ad esempio una badante presta la propria opera nel corso dell'anno presso più di una famiglia, avrà diritto alla tredicima da ciascuna famiglia stessa.

E chi è finito in cassa integrazione?

In questo caso, occorre differenziare tra chi è rimasto a casa parzialmente oppure totalmente. Nel secondo caso la tredicesima non viene maturata dal lavoratore cui, però spetta una integrazione di stipendio pari all'80% dello stesso che viene erogata direttamente dall'Inps.

Tredicesima: quando arriva

Di norma, la tredicesima, viene pagata in un'unica soluzione verso la fine dell'anno, ovvero a dicembre. Proprio per questo, assume anche la denominazione di gratifica natalizia. Il momento del pagamento infatti, coincide quasi sempre con i giorni antecedenti il Natale.

C'è però un'altra possibilità, previo accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro, ovvero quella di spalmare la tredicesima mese per mese e di riceverla quindi, pro quota, sommata allo stipendio. 

Come già evidenziato precedentemente, essendo anche definita gratifica natalizia, la tredicesima, di norma arriva prima di Natale.

Nell'immaginario collettivo è quel momento atteso per buona parte dell'anno che da il via al periodo natalizio e fa scattare la corsa ai regali.

Per quanto riguarda i lavoratori pubblici, vi è un calendario specifico per il pagamento della gratifica. In particolare, è proprio una norma a stabilire quando debba essere pagata. L’allegato al decreto legge 350 del 25 settembre 2001 prevede infatti che il pagamento debba essere effettuato in contemporanea allo stipendio di dicembre.

Diversa, invece, è la situazione dei lavoratori privati per i quali, a meno che non ci siano specifiche nel contratto collettivo di categoria, non vi è una vera e propria data di riferimento.

Solitamente, però, la data varia tra la metà del mese di dicembre e il giorno 20 dello stesso mese.

Tredicesima: e chi percepisce il RdC?

Chi percepisce il reddito di cittadinanza non ha diritto alla tredicesima.

Per quale motivo?

La risposta è molto semplice. Come detto in precedenza, la tredicesima è una mensilità aggiuntiva che viene erogata a chi ha lavorato (pensionati) o a chi lavora.

Il Reddito di Cittadinanza non è una retribuzione, bensì una forma di sostegno per coloro che il lavoro non lo hanno e quindi si trovano in uno stato di difficoltà, che siano singole persone o nuclei familiari. Trattandosi di una prestazione assistenziale e non lavorativa, ecco che quindi, logicamente, non da diritto al calcolo e alla erogazione della tredicesima mensilità.

Lo stesso discorso, ovviamente, è valido per chi percepisce la pensione di cittadinanza. Non solo. Allo stesso modo per cui non è prevista la tredicesima, per i percettori di reddito e pensione di cittadinanza, non è prevista nemmeno la quattordicesima mensilità.

L'unica forma di sostegno aggiuntivo di cui potranno beneficiare i percettori del RdC nel mese di dicembre, sarà quindi l'assegno temporaneo ai figli, a patto che, ovviamente, abbiano i requisiti per ottenerlo. 

Tredicesima: boom di consumi?

Secondo le stime fatte da Confesercenti-Swg, degli oltre 43 miliardi di tredicesime in arrivo, almeno la metà dovrebbe essere destinata ai consumi. In particolare, saranno le spese per la casa e la famiglia le voci che saranno maggiormente coinvolte.

Nello specifico, saranno circa 35 milioni gli italiani pensionati o lavoratori dipendenti che riceveranno la gratifica natalizia sul proprio conto corrente. In media, si parla di circa 1.200 euro netti a testa. Che, soprattutto di questi tempi, fanno davvero comodo.

Si prevede invece una diminuzione della quota di tredicesima destinata ai regali di Natale. In un clima che è ancora dominato da incertezza e instabilità, gli italiani cercano di eliminare il superfluo, concentrandosi sulle spese essenziali e risparmiando per far fronte a necessità future. Ecco che quindi, anche per i doni natalizi, torna in auge la vecchia arte del sapersi arrangiare con poco. Del resto, come si suol dire, è il pensiero che conta.

In definitiva quindi, l'incremento delle gratifiche natalizie rispetto ad un anno fa, dovrebbe tradursi in maggiori risorse da destinare agli acquisti, contribuendo al rilancio dei consumi e dell'economia in generale. Anche se, come evidenziato in precedenza, gli italiani vanno un po' con i piedi di piombo. Giustamente, visto il clima che ancora si respira. 

Tredicesima: gli italiani risparmiano

Se da un parte dovrebbero aumentare i consumi, dall'altra, buona parte delle tredicesime saranno destinate al risparmio. Del resto, si sa che gli italiani sono un popolo di formichine.

Magari, il consiglio che si può dare, è quello di evitare l'ennesimo accumulo di fondi sui conti correnti. Va bene cautelarsi per il futuro, ma occorre anche e soprattutto effettuare una corretta pianificazione delle proprie risorse ed investimenti.

Accumulare fondi sui conti proponendosi di agire poi in un secondo tempo, non è una scelta particolarmente azzeccata. Anzi. Anche perchè si finisce col rimandare delle scelte per paura di prendere delle decisioni. L'immobilismo, però, difficilmente paga.

Ecco che quindi, approfittando magari delle festività natalizie, sarebbe opportuno iniziare ad agire, facendo una attenta analisi delle proprie esigenze e necessità familiari.

Ricordiamo che, per la copertura dei rischi, ci sono formule assicurative per tutti i gusti. Importante è informarsi bene, valutare e confrontare. Affidarsi a professionisti del settore, poi, è sicuramente consigliato e consigliabile.

Se da una parte ci sono gli strumenti assicurativi per tutelarsi per ogni evenienza futura, dall'altro, è quanto mai indispensabile una pianificazione finanziaria di medio e lungo periodo. Attraverso una corretta gestione delle proprie risorse, infatti, si possono ottenere risultati soddisfacenti dalle proprie finanze. Certo, l'allocazione delle stesse, secondo necessità e orizzonte temporale, è l'aspetto essenziale. Senza una adeguata pianificazione finanziaria è difficile raggiungere dei risultati.

Il cosiddetto "fai da te" è sempre un'arma a doppio taglio.