Bonus 1000 euro per il settore dello spettacolo. Da aprile!

Con il Decreto Sostegni, il Governo Draghi prevede una serie di misure per venire incontro alle attività commerciali e ai lavoratori più colpiti dalle chiusure dovute all’epidemia di Covid-19. Come appunto il settore del turismo e dello spettacolo per i quali è previsto un bonus di 1000 euro per 3 mensilità.

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Con il Decreto Sostegni (ex Decreto Ristori) di imminente approvazione, il Governo Draghi prevede una serie di misure per venire incontro alle attività commerciali e ai lavoratori più colpiti dalle chiusure dovute all’epidemia di Covid-19.

Tra i vari aiuti previsti si avrà la proroga fino al 30 giugno del blocco licenziamenti, proroga della cassa integrazione fino alla fine dell’anno, l’erogazione di contributi a fondo perduto per le partite IVA senza la distinzione in Codici ATECO, nuove mensilità per il Reddito di Cittadinanza e sostegno alle famiglie con il bonus baby sitter e congedo parentale.

Verranno stanziati circa 32 milioni di euro che serviranno anche per erogare bonus di 1000 euro per i lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo.

Il Bonus per tre mensilità

Nella bozza del Decreto, il bonus di 1000 euro dovrebbe essere previsto per 3 mesi, dunque 3000 euro totali da suddividere nei primi mesi del 2021

Infatti, soprattutto per quanto riguarda coloro che lavorano nel turismo, i prossimi mesi saranno ancora duri perché non sarà possibile spostarsi tra Regioni per motivi di svago. Bisognerà molto verosimilmente attendere l’estate per vedere riaprire le porte di alberghi e altre strutture ricettive.

Ma vediamo a chi spetterà questo bonus.

I beneficiari dei 1000 euro

A beneficiare di questo bonus dovrebbero essere gli stessi che hanno usufruito, durante il Governo Conte, dei bonus previsti dal Decreto Agosto e cioè:

  • stagionali o lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • stagionali di altri settori diversi da quelli turistici;
  • intermittenti;
  • autonomi occasionali;
  • venditori a domicilio;
  • lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • lavoratori dello spettacolo con almeno 7 contributi giornalieri nel 2019 e con un reddito non superiore ai 35.000 euro;
  • lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri nel 2019 e con un reddito non superiore ai 50.000 euro.

Nella migliore delle ipotesi, il bonus inizierà ad essere erogato a inizio o a metà aprile. Nella lista di coloro che possono accedere al bonus di 1000 euro, potrebbero essere inclusi anche i possessori di partita IVA iscritti alla Gestione Separata con un limite massimo di fatturato di 50mila euro annui.

Lavori in corso: le parole dell’ex Ministro del lavoro

L’idea di preparare una nuova tranche di Bonus per i settori più colpiti e impossibilitati a lavorare era già stata messa in atto durante il Governo Conte, come racconta l’ex Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo in un post di Facebook della prima settimana di marzo:

“Prima della crisi di Governo avevamo elaborato una serie di misure che sarebbero dovuto essere inserite nel Decreto Ristori 5, oggi ribattezzato decreto Sostegno. Insieme alle norme per prorogare la cassa integrazione, la Naspi, l’indennità per gli stagionali, avevo previsto il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, con 1 miliardo di euro per il 2021 e 2022, e la proroga del Reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà”.

Nuovo Dpcm: la speranza di lavorare da fine marzo

Se i lavoratori nel settore del turismo si erano rassegnati a dover aspettare ancora per poter tornare a riprendere le loro attività, i lavoratori dello spettacolo avevano intravisto una luce con il nuovo Dpcm del 2 marzo 2021 (il primo firmato da Mario Draghi) in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021.

Infatti, oltre a confermare la riapertura dei musei nelle zone gialle durante la settimana e dal 27 marzo anche durante i week-end, prevede che a partire dal 27 marzo dovrebbero riaprire anche teatri e cinema (sempre nelle Regioni di colore giallo).

La capienza massima consentita nelle sale e negli spazi aperti sarà del 25% (fino a 400 persone all’aperto e 200 persone al chiuso) e i posti dovranno essere preassegnati, in modo da rispettare la distanza interpersonale di almeno 1 metro. Inoltre sia il pubblico che i lavoratori dovranno indossare le mascherine Ffp2 e bisognerà sanificare gli ambienti ad ogni intervallo. Come affermato nel testo del Dpcm:

“A decorrere dal 27 marzo 2021, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto, sono svolti con posti a sedere pre assegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi”.

Aveva infatti annunciato su twitter lo stesso Ministro della cultura Dario Franceschini:

“Il confronto con il Cts e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei week-end”.

La risalita del contagio 

Ma con la risalita della curva del contagio negli ultimi giorni e la colorazione in rosso sempre più capillare delle regioni italiane, ha fatto intuire che la speranza della riapertura dei teatri e cinema per fine marzo diventa sempre più una bella illusione.

Ma in realtà, la possibilità della riapertura, anche se possibile, sarebbe stata impossibile per molti esercenti. Mettere in moto un cinema solo per pochi spettatori, attrezzarsi per sanificare ad ogni intervallo, accendere luci e impianti per pochi incassi, sarebbe stata una spesa troppo grande per molti cinema e anche teatri.

Inoltre c’è da mettere in conto anche la paura delle persone che, probabilmente, avrebbero disertato le sale anche perché, la maggior parte dei film più attesi, sono stati ormai programmati per uscire su piattaforme online.

Il mercato cinematografico infatti, in quest’ultimo anno ma in realtà anche prima del Coronavirus, si è iniziato ad orientare verso le produzioni da fruire non più in sala ma sui propri dispositivi digitali. Le persone ormai si sono abituate a vedere comodamente da casa le produzioni audiovisive da quelle delle Major americane a quelle delle piccole case di produzione indipendenti ed europee.

Per i cinema dunque si prospetta un futuro difficoltoso, non solo per la crisi economica generata dal Covid-19 ma anche per il nuovo modo di essere spettatori.

Gli aiuti ricevuti dal Governo Conte

Sia i lavoratori dello spettacolo che quelli stagionali del turismo è da marzo 2020, dunque ormai un anno, che contano su bonus per andare avanti.

Prima con i bonus da 600 euro erogati per marzo, aprile e maggio 2020 (ma i requisiti per accedere al bonus di maggio erano più selettivi) grazie al Decreto Cura Italia e il Decreto Rilancio.

Erano indennità previste sia per i lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali sia per i lavoratori dello spettacolo ma anche per i liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi e i lavoratori agricoli.

I lavoratori dello spettacolo che potevano avere il contributo di marzo dovevano avere i seguenti requisiti:

  • essere iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo;
  • avere lavorato almeno 30 giornate contributive nel 2019 con un reddito non superiore ai 50mila euro.
  • Mentre per ricevere il bonus di aprile dovevano avere lavorato almeno 7 giornate contributive nel 2019 e avere un reddito non superiore ai 35.000 euro.

Bonus di 1000 euro a maggio

Per i lavoratori dipendenti del settore turistico e termale a maggio è stato riconosciuto un bonus di 1000 euro per chi rispettava questi requisiti:

  • aver cessato involontariamente di lavorare nel periodo compreso tra il gennaio 2019 e il 17 marzo 2020;
  • non essere titolare di pensione;
  • non avere in essere un altro rapporto di lavoro dipendente;
  • non essere titolare di indennità NASpI.

Il bonus arriva automaticamente, se il lavoratore in questione aveva già usufruito dei bonus precedenti.

Il bonus di 1000 euro una tantum

Con il Decreto Agosto e poi con il Decreto Ristori Quater veniva data la possibilità, a coloro che avevano già i requisiti per accedere ai bonus precedenti, di poter fare domanda per un’indennità onnicomprensiva di 1000 euro erogata una tantum.

La clausola che si andava ad aggiungere è che i lavoratori dello spettacolo richiedenti questo bonus non dovevano avere un contratto in essere alla data del 15 agosto 2020. Mentre i lavoratori del turismo dovevano avere i seguenti requisiti:

  • aver cessato involontariamente un rapporto di lavoro tra il 1 gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020 con un datore di lavoro rientrante nel settore turistico e degli stabilimenti termali;
  • aver cessato alla data del 29 ottobre 2020 un rapporto di lavoro subordinato;
  • aver lavorato almeno 30 giorni tra il 1 gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020;
  • non essere titolari di trattamento pensionistico diretto né di indennità di disoccupazione NASpI.

Proroga del Bonus Vacanze come aiuto al turismo

Se inizialmente il Bonus vacanze doveva essere utilizzato entro il 30 giugno 2021, con il decreto Milleproroghe (convertito nella legge n.21 del 26 febbraio 2021) il bonus è stato prorogato fino a tutto il 2021 dunque con scadenza il 31 dicembre 2021.

Ma cos’è il Bonus Vacanze? E’ un voucher il cui importo può arrivare fino a 500 euro da spendere presso strutture ricettive italiane come alberghi, agriturismi, bed & breakfast, campeggi e villaggi turistici. Di questo importo di massimo 500 euro, l’80% consiste nello sconto immediato per il pagamento del servizio turistico, il restante 20% invece verrà usato come detrazione di imposta nella dichiarazione dei redditi.

E’ un bonus che poteva essere richiesto a partire dal 1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2020 da famiglie il cui ISEE non superava i 40mila euro annui. Gli importi erano di 500 euro per famiglie di almeno 3 persone, 300 euro per famiglie di 2 persone e di 150 euro per i single.

Dato l’insorgere in autunno di nuove misure restrittive si è deciso di prorogare l’utilizzo in modo da dare agli italiani il tempo per sfruttarlo. Da ricordare è che va speso tutto in un’unica soluzione.

Se da una parte è stata un’iniziativa che è venuta incontro alla voglia di vacanza e svago delle famiglie dopo un anno parecchio difficile, è stato anche un modo per incentivare il turismo interno e aiutare i lavoratori del settore.