Ucraina milioni di profughi in arrivo: il costo per l'Italia

La folle guerra di Putin ha provocato un’ondata di profughi in fuga dall’Ucraina. Si pensi che in sole due settimane di guerra le persone fuggite dal proprio paese natale per cercare rifugio in altri Stati dell’Unione Europea hanno raggiunto quota 2.3 milioni. Come verranno distribuiti gli sfollati?

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La folle guerra di Putin ha provocato un’ondata di profughi in fuga dall’Ucraina. Si pensi che in sole due settimane di conflitto le persone fuggite dal proprio paese natale per cercare rifugio in altri Stati dell’Unione Europea hanno raggiunto quota 2.3 milioni

Un numero esorbitante se confrontato con le altre crisi migratorie:

  • del 1991 – 1995 conseguenti alla Gerre dei Balcani, con 1 milione di profughi; 
  • del 1999 dopo la Guerra del Kosovo, con 750 mila profughi 
  • del 2015 – 2016 a seguito delle guerre in Siria e in Afghanistan, con 932.971 profughi.

In questo video di Tg 2000 viene descritta minuziosamente la situazione dei profughi ucraini: i più fortunati, oltrepassato il confine con la Polonia, riescono a proseguire il loro cammino scortati da cittadini volontari, verso altre zone dell’Unione Europea, come Francia, Germania, Italia, dove ad attenderli ci sono amici o parenti, mentre i meno fortunati sono costretti a tornare indietro

Ucraina, secondo l’UNHCR il numero dei profughi aumenterà e supererà i 4 milioni 

Il numero dei profughi continuerà ad aumentare e da 2 milioni, secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, verrà oltrepassata quota 4 milioni

L’Unione Europea, però, ha assicurato una forte solidarietà tra tutti gli Stati membri, oltre che un piano ad hoc di risorse per garantire delle strutture riservate all’accoglienza adeguate. Per le risorse necessarie, l’UE attingerà dal fondo per gli affari interni previsto per il 2021-2027.

Il Fondo europeo per lo sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo per gli aiuti UE a cittadini indigenti, invece, verranno utilizzati per sostenere l’istruzione, gli alloggi, l’assistenza per l’infanzia, cibo e vestiti, occupazione e servizi sanitari per i profughi.

Nel frattempo, l’Istituto per gli studi di politica internazionale ha fornito una stima sul costo della gestione dei profughi ucraini in Europa: 23 miliardi di euro. Di questi 23 miliardi 2.5 saranno, molto probabilmente, a carico dello Stivale

Gli Stati membri dell’UE, in ogni caso, potranno anche scegliere di prelevare del denaro dai fondi 2022 per l’assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa, React – EU, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR.

Ucraina, i profughi potranno rimanere in UE fino ad un massimo di tre anni

Per la situazione in atto dallo scorso 24 febbraio 2022 in Ucraina, il Consiglio Giustizia e affari interni dell’Unione Europea ha stabilito che, a seguito dell’invasione di Mosca dei territori ucraini, tutti i cittadini sfollati che fino alla medesima data (24 febbraio) risultavano essere “stabilmente residenti in Ucraina”, avranno diritto ad un permesso speciale di protezione valido per 12 mensilità.

Questi 12 mesi di permesso potranno, poi, essere rinnovati ogni sei mesi, fino a raggiungere un periodo di permanenza massimo di tre anni.

È la prima volta, in oltre vent’anni dalla direttiva dell’Unione Europea n. 55 del luglio 2001, che viene applicato un permesso speciale di “protezione temporanea”. Mediante questo documento, i cittadini provenienti dall’Ucraina, tutt’ora terreno di scontri, potranno: muoversi liberamente nei territori UE, oltre che trovare un impiego, studiare, avere assistenza medica e trovare un’abitazione.

Con il permesso di protezione temporanea i profughi ucraini potranno godere di maggiore libertà rispetto ai richiedenti asilo, poiché questo, una volta che verrà identificato dovrà passare dal SAI o dal CAS e per le prime 60 giornate dall’arrivo nel Paese non potrà lavorare. 

Inoltre, per lo status di “rifugiato” occorre attendere la bellezza di due anni e non si potrà effettuare alcuno spostamento dall’Italia. Qualora, poi, fosse negato questo stato, il cittadino diventa in automatico “irregolare”.

Il permesso approvato all’unanimità dal Consiglio Giustizia e affari interni dell’UE, invece, permetterà ai cittadini ucraini in fuga dai bombardamenti dell’esercito russo di muoversi con totale libertà all’interno dell’Unione Europea. 

Ucraina in guerra, dove sono ora i profughi e in quali Paesi andranno?

Ad oggi sappiamo che la maggior parte dei profughi è arrivata in Polonia, circa il 63 per cento, mentre altri cittadini in fuga hanno oltrepassato i confini di Slovacchia 7 %, Ungheria 10 %, Moldavia 4 % e Romania 12 %. 

È molto probabile che i profughi non rimarranno in questi Paesi al confine, ma si muoveranno ulteriormente per raggiungere altri connazionali emigrati negli scorsi anni. Sappiamo che la più grande comunità UE di ucraini si trova in Polonia, con 1.5 milioni di cittadini. 

Il nostro paese segue la polonia con 230.639 cittadini ucraini emigrati, distribuiti nelle principali città di Milano 10 %, Napoli 9.3 % e nella Capitale con 8.9 %.

Seguono, poi, i 160.000 cittadini in Repubblica Ceca, i 140.000 in Germania e i 110.000 in Spagna. Ungheria, Lituania e Portogallo, invece, ne ospitano circa 30.000.

Ucraina, come verranno redistribuiti i profughi in fuga dalla guerra?

L’Italia ha già accolto più di 28.000 profughi e sarà, quasi certamente, uno tra gli Stati dell’Unione Europea più ambiti. Ancora nulla è stato deciso sulle ripartizioni dei fondi per i Paesi che aiuteranno e accoglieranno maggiormente i cittadini ucraini in fuga, ma verrà concordato il tutto nelle settimane a venire. 

In ogni caso, però, l’Istituto per gli studi di politica internazionale ha già effettuato una stima dei costi con cui il nostro paese dovrà confrontarsi. Ad oggi, la stima è stata fatta sul numero attuale di profughi accolti, che tutti sanno essere in continuo aumento, e sulla base della precedente crisi umanitaria del biennio 2015-16 e della redistribuzione dei cittadini richiedenti asilo. 

Tale distribuzione viene effettuata secondo la capacità degli Stati appartenenti all’Unione Europea a ricevere e far integrare i cittadini in fuga. I dati che sono stati considerati sono:

  • la popolazione
  • il Prodotto Interno Lordo
  • il tasso di disoccupazione nel paese
  • le domande di asilo che sono state spontaneamente presentate
  • il numero totale di profughi

Si legge nell’articolo di Milena Gabanelli del Corriere della Sera:

“Con i profughi ucraini, ovviamente, non si tratta di stabilire quanti ne deve ospitare ciascun Paese, perché possono andare dove desiderano, ma con quanti soldi ciascun membro dell’Ue può essere chiamato a contribuire sulla spesa totale.”

Secondo le stime effettuate, per ciascun cittadino sfollato dovranno essere spesi in media diecimila euro all’anno. Questa spesa peserà sulle casse dell’Unione Europea per un totale di 23 miliardi di euro, come abbiamo asserito poc’anzi, nel nostro Paese è probabile che venga oltrepassata la soglia dei 2.5 miliardi di euro. nel frattempo, l’UE ha dichiarato che per far fronte a tali spese si attingerò da fondi Extra UE. 

In Italia, per adesso, sono stati messi a disposizione dei profughi 8.000 posti e sono stati stanziati 54 milioni, oltre che un fondo di 500 mila euro per finanziare studenti, ricercatori, insegnanti provenienti dall’Ucraina per continuare a svolgere le proprie attività.

L’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri Josep Borrell, ha tranquillizzato gli Stati membri, affermando che l’Unione “mobiliterà anche tutti i suoi strumenti” per dare una mano a coloro che ospitano gli sfollati.