Yield oggi: quelle azioni che pagano dividendi ogni mese

Sono soprattutto piccole e medie capitalizzazioni attive in settori di nicchia. Talvolta elevati i rendimenti. Quattro casi fra i tanti. Valutato in oltre 50 il loro numero. 

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Da sempre gli investitori cercano flussi frequenti e regolari di cedole e dividendi. Lo scopo è evidente: costruire una remunerazione del capitale più continuativa possibile. In questo le azioni europee non sono soddisfacenti, poiché se retribuiscono mediamente bene lo fanno una o al massimo due volte l’anno. Meglio il mercato Usa, dove la prassi dei dividendi trimestrali è generalizzata e quindi più opportuna a tale scopo, sebbene, nella maggior parte dei casi, i rendimenti non siano elevati. Oltre Oceano esiste però anche una nicchia di azioni che versano quote di utili ogni mese. Non si tratta certamente di leader dell’economia ma in prevalenza di realtà attive in comparti specialistici. Di nomi noti nella classica dei 56 titoli, che pagano dividendi mensili, infatti non se ne trovano. Sono principalmente aziende inserite in settori particolari, quali l’erogazione di prodotti petroliferi, finanziarie nonché Reits (Real estate investment trusts), gruppi questi ultimi dell’immobiliare favoriti da una normativa che impone la distribuzione del 90% dei redditi imponibili sotto forma di dividendi.

In continua crescita

Negli ultimi anni il loro numero è aumentato progressivamente, poiché la tipologia dei dividendi mensili è apprezzata da parte di non pochi risparmiatori Usa, per esempio per il pagamento delle rate di mutui o di prestiti per l’acquisto di auto come pure per le bollette e altre spese. I facili entusiasmi sono tuttavia frenati da diffuse raccomandazioni di limitare la quota di “monthly dividend shares” a una percentuale ben precisa di qualsiasi portafoglio azionario e soprattutto di non privilegiarle in funzione solo di questa caratteristica ma di valutarle sempre in base alle stesse metodologie con cui si selezionano gli altri titoli. Simili consigli valgono ancor più oggi in piena fase Covid, con business stravolti in alcuni casi da una nuova realtà economica o gonfiati in altri dalla liquidità della Fed. Ciò non esclude che il vantaggio di una specie di effetto composto sia importante: esistono infatti vari modi per aumentare i rendimenti se si reinveste quanto incassato. Ciò può avvenire, per esempio, non rivolgendosi alle stesse azioni ma capitalizzando su “big shares” di Wall Street o su Etf a distribuzione, per fare crescere il patrimonio rafforzandone la solidità al tempo stesso. 

Qualche realtà da valutare

Naturalmente chi legge vuole conoscere dei nomi di società a “monthly dividend”. Eccone quattro, scelte in base alla particolarità dei business.

Una delle più conosciute è Realty Income (ticker O al Nyse), che ha addirittura adottato il marchio “The Monthly Dividend Company”. Da oltre 600 mesi paga infatti ogni 30 giorni, con un rendimento lordo in corso del 4,6%. Si tratta di un Reit specializzato in settori quali sale cinematografiche, palestre e centri commerciali, che hanno certamente risentito della pandemia. Ciò ha riportato le quotazioni del titolo ai livelli del 2016-2017.

Maggiore la redditività di Main Street Capital (ticker MAIN al Nyse), finanziaria attiva nel private equity, con sede a Houston nel Texas. Lo yield in corso al 7,8% dipende in parte da un andamento simile a quello del titolo precedente, con una quotazione scesa sui livelli del 2016, causa Covid. La capitalizzazione non è elevata ma alcuni “ratio” sono buoni. La società ha come obiettivo di massimizzare il rendimento globale delle sue partecipazioni in ottica proprio della generazione di reddito.

Meno colpita dalla pandemia è Stag Industrial (ticker STAG al Nyse), che ha in gestione centri logistici, con il 40% del business incentrato su Amazon, sebbene punti per il futuro a una maggiore diversificazione della clientela. Lo yield in corso è del 4,7% ed è previsto stabile per il prossimo anno, benché il p/e ratio si attesti su un valore di 40,5, ancor più elevato per il tipo di attività.

All’opposto un altro settore penalizzato dal Covid è stato quello degli immobili residenziali per anziani e dei centri medici specialistici, dove la pandemia si è diffusa in maniera elevata. Per questo LTC Properties (ticker LTC Nyse) sta un po' soffrendo in Borsa, muovendosi all’incirca alla metà fra massimi e minimi del 2020. Il monte dividendi (yield in corso 5,2%) dovrebbe essere però confermato nel 2021, poiché il business è strutturalmente forte e in crescita.

Una nicchia e tale deve restare

La lista potrebbe proseguire con una rassegna soprattutto di società finanziarie di cui l’economia Usa avrà ancor più necessità nella fase di ripresa post Covid. L’interesse nei loro confronti, così come in tutte le “monthly dividend shares”, deve essere comunque contenuta in qualsiasi portafoglio. Se la tipologia attrae infatti bisogna tenere conto del fatto che quasi tutte queste realtà hanno capitalizzazioni non elevate e operano talvolta con leve rilevanti. Qualche puntata quindi nei loro confronti può soddisfare le esigenze di reddito ma deve in ogni caso restare ben circoscritta.