L'acqua del rubinetto è collegata al tumore alla prostata? Ecco i risultati della ricerca

Molti bevono acqua del rubinetto, ma questa potrebbe essere dannosa secondo una ricerca. Scopriamo insieme gli effetti che potrebbe avere sulla prostata.

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Per definizione, il tumore (o cancro) è un “insieme di oltre 200 tipi di malattie caratterizzate dalla proliferazione incontrollata di cellule” e purtroppo spesso dipende da fattori al di fuori del nostro controllo, come ad esempio la genetica.

Ci sono però alcuni accorgimenti che si possono prendere per ridurre il rischio di svilupparne uno, ad esempio smettere di fumare, ma secondo una ricerca anche azioni apparentemente innocue, come bere acqua del rubinetto, possono essere collegate a ciò.

Vediamo dunque la relazione tra l’acqua del rubinetto e il tumore alla prostata secondo una ricerca spagnola.

Tumore alla prostata e acqua del rubinetto: ecco la ricerca

Partiamo prima di tutto con il conoscere meglio gli esperti che hanno svolto questa particolare ricerca e diciamo che in primo luogo stiamo parlando di ricercatori spagnoli, infatti la ricerca è stata condotta dal Barcelona Institute for Global Health, centro promosso dalla Fondazione la Caixa.

L’obiettivo principale era quello di studiare la relazione tra l’assunzione di nitrati e trialometani o THM (composti chimici che si formano dopo aver disinfettato l'acqua per il consumo), presenti nell’acqua potabile, e la possibilità di sviluppare un tumore alla prostata, per capire se il rischio fosse maggiore oppure no.

Il nitrato in particolare, il quale proviene da fertilizzanti ed escrementi dell'agricoltura intensiva e dell'allevamento, sembra essere connesso in maniera rilevante a ciò, infatti i risultati mostrano come coloro che assumono generalmente più nitrato durante la loro vita possono causare l'aumento pari a 1,6 volte del rischio di avere un tumore alla prostata.

Come ridurre il rischio di contrarre il tumore alla prostata

La ricercatrice Cristina Vialneuva ha spiegato come “il nitrato è un composto che fa parte della natura, ma ne abbiamo alterato il ciclo naturale”, per questo motivo oggi risulta essere più rischioso, ma per fortuna la ricerca ha anche dimostrato come la dieta potrebbe aiutare a ridurre il rischio di contrarre il tumore alla prostata.

Infatti è stato scoperto che il rischio era maggiore negli uomini che mangiavano meno fibre, frutta e verdura o vitamina C. Quest’ultima in particolare “ha mostrato una notevole attività antitumorale”, come ha commentato Carolina Donat-Vargas, ma anche gli altri elementi citati possiedono caratteristiche molto utili in questi casi.

Infatti frutta e verdura possiedono antiossidanti, vitamine e polifenoli che “potrebbero agire come inibitori della la formazione di nitrosammine nello stomaco”, ovvero composti potenzialmente cancerogeni, mentre la fibra può aumentare l’effetto protettivo dei batteri intestinali contro le tossine derivate dal cibo.

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