Attenzione a questi batteri, sono i più pericolosi al mondo secondo l’OMS

Secondo l'OMS questi sono batteri più pericolosi al mondo. E anche i più difficili da curare a causa della loro farmaco-resistenza.

Da sempre le istituzioni sanitarie provvedono a informare i cittadini sul rischio di contrarre certi batteri, alcuni dei quali mortali anche al primo contatto.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato una lista, completamente aggiornata, sui batteri più pericolosi al mondo.

Parliamo di germi che possono garantire, a chi ne viene infettato, da semplici problematiche intestinali alla morte.

Ecco quali sono i batteri più pericolosi al mondo secondo l’OMS.

Attenzione a questi batteri, sono i più pericolosi al mondo secondo l’OMS

Di seguito la lista dei batteri più pericolosi al mondo, secondo quanto già pubblicato su Corriere Salute:

  • famiglia degli Enterobacteriaceae (Escherichia coli, Citrobacter e Klebsiella pneumoniae),

  • Acinetobacter baumannii,

  • Pseudomonas aeruginosa,

  • Enterococcus faecium,

  • Staphylococcus aureus,

  • Helicobacter pylori,

  • Campylobacter,

  • Salmonella,

  • Neisseria gonorrhoeae,

  • Streptococcus pneumoniae,

  • Haemophilus influenzae,

  • Shigella.

Ognuno di questi batteri può diventare un grosso problema, perché molti si insinuano nel tratto intestinale, e possono creare diversi disturbi, anche gravi.

Un esempio è il primo batterio, o meglio la famiglia degli Enterobacteriaceae, responsabili di infezioni:

  • sistemiche,

  • intestinari,

  • extraintestinali (vie urinarie).

Proprio le vie urinarie sono l’obiettivo dei Citrobacter, che possono anche provocare encefaliti infantili.

O, nel caso dell’Acinetobacter, danni respiratori ulteriori per chi è già a rischio (es. soggetti sottoposti a ventilazione meccanica), quasi alla stregua del ben più insidioso Streptococcus pneumoniae.

Mentre per Pseudomonas e Enterococcus abbiamo davanti due batteri che colpiscono anche la pelle, l’orecchio esterno, e anche peggiorare eventuali ustioni.

Proprio per quanto riguarda la pelle lo Staphylococcus aureus è tra quelli più pericolosi per quanto riguarda le infezioni della pelle.

Tre di questi batteri (Helicobacter pylori, Campylobacter e Salmonella) possono produrre infezioni gastro-intestinali di varia forma, con sintomi “lievi” quali nausea e vomito, fino ad aumentare il rischio di tumore allo stomaco, anche di 6 volte.

Casi particolari sono la Neisseria gonorrhoeae, un batterio a trasmissione sessuale che provoca la gonorrea (o anche la sterilità), e l’Haemophilus influenzae, responsabile di meningiti e celluliti infettive, specie nei bambini e nei neonati.

I batteri più resistenti ai farmaci

Sono i batteri più pericolosi al mondo anche perché resistono notevolmente alle cure antibiotiche.

Riprendendo la famiglia degli Enterobacteriaceae, questi sono resistenti:

  • alle cefalosporine di terza generazione,

  • ai carbapenemi.

Mentre per Acinetobacter baumannii e Pseudomonas aeruginosa la loro farmaco-resistenza è relativa ai carbapenemi.

Diversamente l’Enterococcus faecium è resistente solo alla vancomicina. Così anche l’Helicobacterpylori è solo resistente alla claritromicina.

Il peggiore sembra lo Staphylococcus aureus, che ha già sviluppato diversi ceppi con una forte resistenza agli antibiotici beta-lattamici, tra cui le penicilline, per cui chiamati Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA).

Mentre Campylobacter, Shigella e Salmonella resistono ai fluorochinoloni, come la Neisseria gonorrhoeae, quest’ultima resistente anche alle cefalosporine di terza generazione.

Più fortuna invece nel caso dell’Haemophilus influenzae di tipo B e dello Streptococcus pneumonie. Anche se entrambi resistenti uno all’ampicillina e l’altro alla penicillina, ci si può vaccinare preventivamente.

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Le infezioni più pericolose

Sempre limitandoci a questa lista, la gravità delle infezioni di questi batteri può andare da un decorso “lieve” ad una dalla prognosi totalmente infausta.

Esempi sono con le Enterobacteriaceae, che possono produrre infezioni sistemiche, e con il Citrobacter, capace di sviluppare anche encefaliti infantili.

Così anche nel caso dello Staphylococcus aureus, anch’esso raramente capace di arrivare a prognosi infauste, a meno di non essere soggetti immunodepressi, o essere soggetto ad una prolungata ospedalizzazione.

Proprio quest’ultimo batterio (e anche Acinetobacter baumannii) è problematico soprattutto negli ospedali, in particolar modo nella variante MRSA, perché i pazienti con un sistema immunitario indebolito sono più esposti al rischio di infezione.

Sia lo Pseudomonas aeruginosa sia l’Enterococcus faecium possono andare da semplici diverticoli o otiti a setticemie ed endocarditi.

E questo vale anche per lo Streptococcus pneumoniae: oltre alla polmonite, può scatenare diverse patologie invasive, come sepsi, meningite ed endocardite.

Parliamo comunque di batteri che, ripetiamo, se curati tempestivamente e con i giusti farmaci, si limitano a sintomi lievi, e ad un decorso lieve.

Il problema si pone se non si cura in tempo, e se si è soggetti fragili (neonati, bambini, anziani, pazienti immunodepressi o in post-operazione).

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