Che il cantante Michele Salvemini, in arte Caparezza, soffrisse di acufene e ipoacusia è una cosa già nota al pubblico da anni.
La notizia che però è arrivata da poco è che a quanto pare non c’è nessuna cura possibile per tenere sotto controllo i sintomi e continuare una carriera che avrebbe avuto ancora tanto da offrire.
È così Caparezza rinuncia alla ricerca di una cura possibile e preferisce abbandonare il palcoscenico.
A rivelarlo è stato lo stesso cantante che ha anche confermato che porterà a termine altri 20 concerti prima di fermarsi.
Scopriamo di più su questo disturbo che almeno il 20% della popolazione ha provato almeno una volta nella vita, stando alle ricerche.
Come capire se si soffre di acufene
L’acufene, questa strana malattia che ha fermato la carriera di Caparezza, consiste in un rumore che si percepisce nell’orecchio senza che però vi sia alcuno stimolo esterno a provocarlo.
Può essere unilaterale o bilaterale, cioè affliggere entrambe le orecchie o una sola. I rumori percepiti variano da individuo ad individuo, chi sente qualcosa di simile allo scorrere dell’acqua, chi un tintinnio, chi un fischio.
Anche frequenza ed intensità del disturbo possono variare e in alcuni casi, soprattutto se si svolgono determinate professioni come quella del cantante, i sintomi possono diventare davvero invalidanti.
Si può passare insomma dal classico disturbo del ronzio nell’orecchio ad una malattia cronica e limitante per le azioni quotidiane.
Cosa può provocare questo disturbo
Cosa scatena l’acufene non è una cosa semplice da dire anche perché questo può insorgere all’improvviso e anche essere solo un sintomo di qualcosa di diversa natura.
Il disturbo può arrivare senza un motivo plausibile o una causa specifica; si tratta di una di quelle malattie di cui non si conosce la reale origine. Anche traumi, cure farmacologiche e altre patologie possono provocarla. Allo stesso modo di come può essere un disturbo transitorio o permanente.
Esiste una cura farmacologica possibile
E quel che è peggio è che le cure per adesso sono palliative, nei casi più gravi al paziente si somministrano antidepressivi per ridurre i sintomi.
Ovviamente qualora esso sia solo un sintomo di un’altra malattia curando la stessa si riduce anche il fastidio all’orecchio.
La difficoltà nel curare gli acufeni quando diventano una malattia cronica è dimostrata proprio dal caso di Caparezza che combatte da sette anni con questo disturbo.
La cronicità del disturbo ha comunque un’incidenza bassa pari al 2%, mentre il 20% della popolazione ha provato questo tipo di fastidio almeno una volta nella vita.
Una delle cose sconsigliate a chi soffre del disturbo è l’utilizzo di cuffie e auricolari.
Cosa non mangiare con gli acufeni
Come tutte le malattie e i disturbi, un sano stile di vita aiuta sia a prevenire che ad alleviare seppur in parte i sintomi.
Secondo i medici chi soffre di acufeni dovrebbe evitare i cibi ricchi di sale, formaggi stagionati, carne rossa, alcolici, insaccati, cioccolato, caffè.
Neanche le verdure si salvano nella dieta perché sarebbe meglio evitare qualsiasi cosa aumenti la produzione di istamina aumentando l’infiammazione dell’orecchio interno e la trattenuta di liquidi. Delle verdure da evitare fanno parte: peperoni, pomodori, melanzane, zucchine.
Inutile dire che anche il fumo è da escludere in via categorica in queste circostanze.
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Cibi, cure e rimedi naturali
Se quelli sopra elencati sono i cibi sconsigliati a chi soffre di acufeni veniamo a quelli consigliati, chiarendo che in ogni caso non basterà cambiare dieta per eliminare il fastidio.
Secondo i ricercatori i cibi da cui si può trarre beneficio sono soprattutto le carni bianche e le verdure con l’esclusione di quelle che abbiano indicato prima.
Come sempre il consiglio basilare è quello di rimanere idratati è bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, utili in questa situazione sono l’estratto di Gingko (Ginkgo biloba) che ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e neuroprotettive.
Il marrubio nero (Ballota foetida) che combatte l’ansia e ha effetti sedativi e rilassanti sul corpo.
Infine, limitatamente, l’Actea racemosa (Cimicifuga racemosa), che attenua anche i sintomi menopausa.
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I limiti della ricerca medica odierna
A studiare la correlazione tra dieta e insorgenza del disturbo dell’acufene è stato tra gli altri un articolo apparso su Ear and Hearing che è la rivista della Società Audiologica Americana .
Il quale sottolinea come tutti gli studi abbiano messo in luce l’incidenza o meno di un determinato nutriente o tipo di cibo in relazione all’insorgere o il cambiamento dei sintomi.
Manca ancora invece una ricerca ben impostata che comprenda in che modo non un singolo alimento, ma un’intera dieta bilanciata in un determinato modo possa avere una correlazione con questo tipo di disturbo uditivo.
Secondo i risultati contenuti nell’articolo un fattore scatenante potrebbe essere una dieta ricca di grassi, ferro e calcio, dove invece avrebbe effetti benefici una dieta proteica e ricca di vitamina B12.