Sappiamo che i celiaci devono escludere il glutine dalla loro dieta ma non sempre è così per chi è intollerante. E quindi, qual è la differenza tra celiachia e intolleranza al frumento?
Sostanzialmente, si tratta di origini diverse del disturbo o, nel caso del morbo celiaco (celiachia) della malattia.
Sull’intolleranza al frumento possiamo intervenire, perché è la risposta enzimatica a essere carente ma non assente. Sulla celiachia invece no, perché è l’organismo che mette in atto una vera e propria risposta immunitaria, che non possiamo controllare.
Andiamo maggiormente nel dettaglio.
Che differenza c’è tra intolleranza al glutine e intolleranza al grano
Partiamo da qualche precisazione essenziale per comprendere a pieno le differenze tra i due disturbi.
Innanzitutto, chi scrive convive con la condizione di celiachia da oltre 10 anni e si preoccupa dei controlli periodici delle proprie figlie in tal senso. Dunque ha seguito il percorso previsto per la diagnosi di morbo celiaco e segue scrupolosamente le indicazioni alimentari del caso.
Per quanto riguarda la terminologia, tra grano e frumento non c’è differenza. Quindi sono sinonimi in questo articolo.
Il glutine è invece il complesso proteico che scatena i disturbi e si trova nel grano ma anche in tanti altri cereali.
Sia l’intolleranza che la celiachia causano problemi a livello intestinale.
L’intolleranza al frumento
Nasce dal fatto che l’organismo non ha enzimi sufficienti a digerire il frumento. Se quindi si eccede nel consumo, possono insorgere sintomi quali diarrea, malassorbimento, gonfiore ma anche cefalee, sonnolenza e stanchezza.
Celiachia o morbo celiaco
È una vera e propria malattia (impropriamente definita intolleranza al glutine). Il sistema immunitario di chi ne soffre non funziona come dovrebbe. Ecco che l’organismo allora percepisce il glutine come pericoloso e lo attacca, distruggendo però anche le cellule dell’intestino dove transita.
Il problema è che, perlomeno all’inizio, i sintomi della celiachia sono gli stessi rispetto a quelli dell’intolleranza. Se trascurata o ignorata, la celiachia inizia la sua fase distruttiva nei confronti degli organi interni, non solo per quanto riguarda la mucosa e i villi intestinali.
Per effetto del malassorbimento, l’assenza di iodio va a inficiare il funzionamento della tiroide, quella di ferro genera anemia e via di seguito.
Una malattia silente quanto insidiosa e pericolosa.
Come capire se si è intolleranti al frumento
Il fatto di mangiare prodotti a base di farina di grano può scatenare una reazione allergica nell’organismo, con effetti più o meno immediati. Ci sono sintomi evidenti che devono far scattare un campanello di allarme.
Soprattutto in età pediatrica i disturbi a livello gastro-intestinale sono più rari. Può accadere invece che si manifesti prurito e orticaria sulla pelle, gonfiore delle mucose come bocca e occhi, del viso. Poi man mano aumentano i problemi gastroenterici come diarrea o malassorbimento.
Capire però che si tratta di un’intolleranza o non di vera e propria celiachia è molto difficile e il rischio di restare nel dubbio è elevato.
Per escludere (o purtroppo avere conferma) della diagnosi di celiachia bisogna eseguire degli esami sierologici.
Un semplice esame del sangue infatti è già di grande aiuto in questo senso. Poi, in caso di positività, per confermare che si tratti di morbo celiaco, si effettuano anche la gastroscopia e la biopsia dei villi intestinali.
Nel momento in cui si scopre di avere solo un’intolleranza al frumento, allora si consiglia di eliminare dalla dieta tutti i prodotti a base di farina di grano, per 15 giorni. A questo punto, i sintomi dovrebbero essere scomparsi.
Per capire fino a che punto il corpo metabolizza il frumento, e dopo quale quantità invece inizia a essere intollerante, allora si introduce un po’ alla volta ogni giorno. In pratica, si reintroduce a tappe, fino a a capire qual é il quantitativo di frumento che l'intestino riesce a tollerare senza avere alcun sintomo.
Dieta senza glutine: per chi?
Sicuramente non per chi pensa sia una moda o che mangiare senza glutine fa dimagrire.
Alla luce di quanto riportato fino a questo punto, parlare di intolleranza al glutine non ha molto senso: più correttamente, l’intolleranza può manifestarsi verso il grano e quindi la terapia, come abbiamo già avuto modo di riportare, consiste nell’eliminare questi prodotti dalla dieta per un paio di settimane e poi reintrodurli, in quantità prestabilite dal medico, per capire qual è il proprio livello di tollerabilità.
La dieta senza glutine deve invece essere rigorosa per chi è celiaco. Quindi, bisogna eliminare dalla propria alimentazione non solo il grano ma anche tutti gli altri cereali contenenti glutine ovvero orzo, monococco, farro, segale, kamut, spelta, triticale, malto, seitan, avena.
Oltre a mangiare prodotti senza glutine specificatamente formulati per i celiaci, è ottima abitudine consumare anche carboidrati naturalmente privi di glutine come riso, patate o mais (ad esempio la polenta).
La celiachia è una vera e propria malattia multifattoriale. La componente genetica esiste ma anche quella ambientale gioca un ruolo fondamentale, fin dall’infanzia.
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