Centaurus: quali sono i sintomi della nuova variante Covid?

Ci sono tante varianti in circolazione, ma in questo momento sembra essersene diffusa una nuova, chiamata Centaurus. Ecco come distinguerla e quali sono i sintomi.

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La pandemia al momento dovrebbe essere in una fase di transizione verso l'andamento endemico. Considerando quelle che sono state le pandemie del passato, è probabile che avremo, invece di una presenza continua e costante del virus, degli andamenti ondulanti.

Sappiamo, inoltre, che le varianti iniziali davano molta più perdita del gusto e dell'olfatto mentre le ultime varianti, Omicron in particolare, sono caratterizzate da infezioni che rimangono nelle alte vie respiratorie. Ma ora sta circolando una variante con caratteristiche leggermente diverse.

Vediamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi e se sarà necessario il vaccino.

Cos’è Centaurus?

Centaurus (BA.2.75) è una nuova sottovariante di Omicron sequenziata per la prima volta in India, la quale potrebbe diventare la responsabile di una nuova ondata Covid nei mesi autunnali.

Osservando i dati di una ricerca condotta dall’Università dell’Insubria e pubblicata sull'European Journal of Internal Medicine, è stato inoltre scoperto che Centaurus avrebbe un’elevata capacità di aderire alle cellule umane.

Questo la renderebbe più trasmissibile di Omicron, nota per essere più diffusiva delle precedenti varianti e responsabile dell’ultima ondata che ha colpito il mondo.

Centaurus: quali sono i sintomi di questa nuova variante Covid

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano solo con i sintomi sarà pressoché impossibile distinguere Centaurus da Omicron. Infatti, considerato che molte persone hanno solo parziale protezione, tutta la sintomatologia risulta essere molto sfumata. 

Potrebbe diventare pesante solo in chi si è vaccinato circa 8 o 10 mesi fa o in chi si è ammalato durante la prima ondata, mentre chi si è vaccinato più recentemente dovrebbe avere sintomi molto blandi. A tal proposito lo stesso Pregliasco a giugno metteva in guardia sul possibile calo di protezione dei vaccini

Poi c'è anche una variabilità personale, la quale dipende sia da basi genetiche che dal sistema immunitario. 

L'infettivologo Massimo Andreoni osserva invece che Centaurus sembrerebbe tendere ad andare di più nei polmoni, ma i dati non sono ancora definitivi, soprattutto in quanto a gravità.

Servirà un altro vaccino anticovid?

La speranza della comunità scientifica è che i nuovi vaccini attualmente in lavorazione possano limitarne la diffusione. In un’intervista a La Repubblica, infatti, l’infettivologo Massimo Andreoni spiega che il vaccino bivalente in arrivo nei prossimi mesi dovrebbe essere in grado di offrire protezione anche da Centaurus.

In ogni caso la malattia rimarrà, con onde che si dovrebbero indebolire col tempo, a meno che non arrivi una nuova variante. Per questo motivo le persone fragili, quelle più a rischio, per sentirsi sicure dovranno fare la doppia vaccinazione antinfluenzale e anti Covid.

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