Ormai dalla fine di marzo 2022 non conviviamo più con lo stato di emergenza da Covid-19. Ciò nonostante, ancora non possiamo permetterci di tirare un sospiro di sollievo, e gli esperti continuano a ricordarcelo. Ma a che punto è la situazione?
Il nuovo governo di Giorgia Meloni ci ha investiti con una ventata di novità, soprattutto in tema Covid-19. Nuove regole sono state introdotte e vecchi obblighi sono stati aboliti. Scopriamo insieme cosa cambierà in futuro e tutti gli aggiornamenti su mascherine e vaccini.
Covid-19: a che punto siamo? Tutte le info sulle nuove regole
Dal 31 marzo 2022 lo stato di emergenza da Covid-19 non fa più parte della nostra realtà; è stato un iter piuttosto faticoso, contraddistinto da numerose proroghe che ci hanno tenuti col fiato sospeso. Tuttavia, tutto è bene quel che finisce bene. Ma è finita davvero?
Ovviamente la risposta è no, infatti il Covid-19 continua a essere un fedelissimo compagno di vita. Nonostante questo, molte cose stanno cambiando, soprattutto da quando Giorgia Meloni è il nuovo premier. In particolare, nuove regole sono state introdotte e vecchie sono state aggiornate. Scopriamo allora insieme cosa cambierà in futuro.
Per quanto concerne le mascherine e i vaccini, tasto dolente per tutti noi, il decreto legge 31 ottobre 2022 ha detto addio all’obbligo di vaccinazione e alla sospensione senza retribuzione prevista per i medici no-vax. Questo provvedimento è stato introdotto per sopperire alla mancanza di personale sanitario registrata su tutto il territorio. Inoltre, ormai tutti sappiamo che possiamo evitare di indossare la mascherina: nonostante questo, il Ministero della Salute ha sottolineando la necessità di indossare le mascherine in ambito sanitario, almeno fino al 31 dicembre 2022. Restano ovviamente esclusi bambini di età inferiore a sei anni e le persone fragili, vittime di patologie o disabilità che rappresentano impedimenti per l’utilizzo della mascherina.
Si prospettava anche l’addio alle multe ai no-vax over 50 fino al 30 giugno 2023. Tuttavia, il provvedimento è caduto nel dimenticatoio, nonostante fosse giunto il via libera del Mef. Probabilmente, verrà riproposto successivamente.
Per quanto riguarda il greenpass (Certificazione verde Covid-19), l’obbligo di presentarlo come ”condizione per l’accesso dei visitatori alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio sanitarie e hospice” viene mantenuto. Inoltre, il greenpass dovrà essere rafforzato.
In caso di positività le regole rimangono invariate: se i soggetti sono stati sempre asintomatici oppure lo sono da almeno due giorni, il periodo di isolamento sarà di cinque giorni, al termine di cui dovrà essere effettuato un test antigienico o molecolare, il cui esito dovrà essere negativo per finire la quarantena. In caso di persistente positività, il soggetto potrà interrompere l’isolamento dopo quattordici giorni, con o senza test negativo.
Immutate restano anche le indicazioni per i contatti stretti, che prevedono il regime di autosorveglianza, ovvero l’obbligo di indossare la mascherina di tipo FFP2 nei luoghi chiusi o nel caso di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.
Dal punto di vista lavorativo, sono state individuate regole specifiche per determinati settori (strutture ricettive, ristorazione, intrattenimento, arte e cultura, eventi congressuali e fieristici), per cui bisogna rispettare ancora la rimodulazione degli spazi e specifichi obblighi di sanificazione. Inoltre, non è stato soggetto ad alcun mutamento il ”Protocollo condiviso di aggiornamenti delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-CoV-2/Covid-19 negli ambienti di lavoro”.
A fronte di tutto questo, possiamo affermare con certezza che la strada per la completa libertà dal Covid-19 è ancora lontana.