Con l’arrivo della bella stagione, riparte come ogni anno la ricerca di diete e metodi dimagranti per arrivare “preparati” all’estate e al periodo degli abiti più corti e leggeri.
Una delle diete in cui è possibile imbattersi in queste ricerche è la dieta Montignac, diventata molto popolare alcuni anni fa grazie al fatto che non prevede limiti rigidi nella selezione degli alimenti.
Vediamo allora come funziona questa dieta, se è efficace per dimagrire e quali sono le sue criticità.
Dieta Montignac: cos’è e come funziona la dieta glicemica
La dieta Montignac funziona sulla base dell’indice glicemico degli alimenti, e non sulle calorie come la maggior parte delle diete.
Per indice glicemico, si intente la rapidità con cui un alimento fa aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia). Più aumenta la glicemia, più aumenta anche l’insulina, rilasciata dal pancreas.
L’insulina è un ormone fondamentale per il nostro corpo per varie funzioni, fra cui:
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Il recupero energetico;
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Il ripristino delle riserve di glicogeno;
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Il ripristino delle riserve adipose.
Proprio su quest’ultimo punto si focalizza la dieta Montignac: riducendo gli alimenti con indice glicemico alto, diminuisce la produzione di insulina, e quindi il deposito di grasso, per cui si dimagrirebbe.
In questo modo, dividendo i carboidrati fra “molto buoni”, “buoni” e “cattivi”, Montignac propone delle tabelle con i menu giornalieri da seguire.
Fra i “carboidrati molto buoni” si ricordano:
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carote crude;
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latticini;
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pomodori;
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zucchine;
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cipolle;
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mele;
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pere;
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albicocche;
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lenticchie;
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cioccolato fondente dal 70% in più.
Fra i “buoni“, invece, troviamo:
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cereali completamente integrali;
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succhi di frutta senza zucchero;
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riso basmati;
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patate dolci;
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piselli;
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fagioli;
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spaghetti cotti al dente.
Infine, sono “cattivi“, e quindi da consumare il meno possibile per il loro indice glicemico alto:
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patate;
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riso bianco;
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pane bianco;
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cereali;
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mais;
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zucchero;
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bevande zuccherate;
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cioccolato non fondente;
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marmellata;
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banane.
Come si vede, non ci sono quindi grandi limitazioni per gruppi alimentari, né si pone il problema del calcolo delle calorie. Tuttavia, esistono alcune criticità legate a questa dieta, sia dal punto di vista pratico che scientifico.
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Criticità sulla dieta Montignac
Il primo punto da notare della dieta Montignac è piuttosto laboriosa, per cui non è indicata per quanti abbiano poco tempo. Infatti, nella dieta, carboidrati e grassi vanno accuratamente separati, il che può richiedere molta organizzazione e preparazione.
In secondo luogo, la dieta si basa su un assunto che potrebbe essere ribaltato: non sarebbe l’insulina a causare l’obesità, ma l’obesità a causare un aumento cronico di insulina, perché il corpo perde sensibilità nei confronti di questo ormone.
Certamente, è vero che assumere zuccheri alla fine dei pasti può causare un maggiore accumulo di grassi (per questo chi vuole perdere peso dovrebbe evitare di bere caffè zuccherato alla fine dei pasti), ma è anche vero che l’insulina svolge un ruolo fondamentale nell’autoregolazione del corpo.
Pertanto, in assenza di patologie come il diabete di tipo 2 della sindrome metabolica, per cui questa dieta potrebbe essere indicata, controllare sistematicamente i livelli di insulina non sembra essere particolarmente utile.
In effetti, chi segue la dieta di Montignac perde peso molto lentamente. In ogni caso, prima di seguire o meno questa dieta, come tutte le diete, è consigliato parlarne almeno con il proprio medico di base, o meglio ancora con un nutrizionista o un dietologo.
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