L'insalata in busta è un prodotto immancabile nella spesa degli italiani, infatti la consumano circa 19 milioni di famiglie, e sempre più se ne trovano al supermercato, con svariati condimenti, ma ci sono sempre dei dubbi e delle perplessità ma sono davvero così sicure? Ecco 5 cose da saper per evitare brutte soprese.
Insalata in busta, le 5 cose da sapere per evitare rischi alla salute, lo dice la scienza
Le insalate in busta facilitano la vita, sono già lavate, pronte all'uso, evitano di sprecare cibo e sembrano essere salutari, ma lo sono davvero?
Se pur le varie diciture sulla confezione ci tranquillizzino sulla filiera e sulla produzione ,uno studio condotto dall’Università di Torino, ha dimostrato come spesso la tanto pratica (quanto cara) insalata imbustata sia piena zeppa di agenti patogeni.
La ricerca ha svelato che l’insalata in busta è frequentemente contaminata da virus, batteri e microrganismi. Il problema maggiore riguarda la modalità di lavaggio con l’acqua, che da solo non permette di eliminare del tutto gli agenti patogeni.
Inoltre sembra che di giorno in giorno, la carica microbica presente aumenta in maniera esponenziale. Questo fa sì che i consumatori abbiano un maggior rischio di sviluppare tossinfezioni alimentari, tenendo la confezione aperta in frigorifero. Inoltre, la forte carica microbica fa sì che il prodotto marcisca troppo velocemente, assai prima della data di scadenza che viene indicata sulla confezione (di solito è di 5-7 giorni).
Ma è anche vero che negli ultimi anni i controlli e le filiere sono sempre più controllate, l'Unione Europea ha vietato pesticidi e ha imposto regole più stringenti sulla produzione.
Ecco 5 semplici accorgimenti per vitare rischi:
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Lavare sempre molto bene il prodotto, anche se non indicato sulla confezione, sempre più spesso ci capita di vedere al supermercato lotti ritirati proprio di insalate confezionate, il lavaggio sotto acqua corrente è la prima difesa dagli agenti patogeni.
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Non acquistare un prodotto che presenta foglie annerite o che ci sembra non fresco, essere più attenti mentre facciamo la spesa è l'arma migliore per evitare rischi, leggere le etichette e vedere il prodotto ci possono aiutare per evitare rischi alla salute.
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Se il sacchetto è gonfio non acquistarlo, quando il sacchetto si mostra gonfio e con la presenza di condensa al suo interno potrebbe essere potenzialmente dannoso alla salute, e avere un sapore sgradevole.
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Non lasciarsi ingannare dalle etichette, controllare sempre il prodotto nel frigo, e consumarlo entro e non oltre la data di scadenza, infatti sarebbe meglio consumarla fino a 2 giorni prima della scadenza per essere sicuri della qualità del prodotto.
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Acquista insalata fresca, è vero che quella confezionata sembra essere la scelta più facile e veloce, ma l'insalata fresca rappresenta la migliore scelta, specialmente se acquistata nell'ambito del commercio solidale, dal produttore al consumatore.
Allarme dall'Europa potrebbe vietarle per sempre in futuro
L'allarme lanciato da Coldiretti, in realtà, fa riferimento alla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio pubblicata il 30 novembre 2022 dalla Commissione europea. La proposta di regolamento, se dovesse essere approvata così com’è, interverrà su alcune normative europee , con l’obiettivo di ridurre il packaging eccessivo e rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili o riciclabili entro il 2030. Tra gli imballaggi da ridurre sono stati individuati anche quelli della frutta e della verdura fresca.
Un futuro incerto per l'insalata in busta che sembra essere sempre più insostenibile.