Scabbia, allarme a Roma: ecco i sintomi, come avviene il contagio e la cura

A Roma in aumento i casi di scabbia: ecco come riconoscere i sintomi, come si diffonde e come curarla.

I casi di scabbia nella capitale sono aumentati e non solamente tra i bambini. L’asl di Roma 1 ha spiegato come nonostante la situazione sia sotto controllo, non sono chiari i motivi per cui si sta assistendo ad un aumento dei casi e l’ha definita come una malattia che può colpire tutti.

Ma in cosa consiste esattamente la scabbia e come si manifesta? Proviamo a capirlo.

Cos’è la scabbia e con quali sintomi si manifesta

La scabbia è una malattia della pelle causata da un acaro invisibile ad occhio nudo. Questo penetra il primo stato della pelle deponendo le proprie uova. Dopo pochi giorni le uova si schiudono, e le larve raggiungono nuovamente la superficie della pelle dove poi colonizzano altre aree o contagiano altre persone.

Il sintomo principale è un intenso prurito soprattutto durante la notte o dopo un bagno, accompagnato da rash cutaneo e da ulcerazioni e ferite date dall’impellente necessità di grattarsi.

Inoltre nelle zone affette dal rash è possibile notare brevi linee curve, rossastre o scure, che sono i cunicoli scavati dal parassita. Si concentrano soprattutto attorno ai polsi e alle dita, ma anche in altre zone del corpo come palmi delle mani, piedi, gomiti, nella zona del seno per le donne e in quella genitale per gli uomini. Il rash di solito colpisce tutto il corpo, ma nelle persone con le difese immunitarie più deboli, come bambini o anziani, arriva a colpire anche la testa e il collo.

Come avviene il contagio da scabbia

L’infezione da scabbia è di tipo endemico e negli adulti la trasmissione è causata principalmente dal contatto sessuale. Poi vi è il rischio di contagio attraverso indumenti, biancheria da letto e asciugamani. In questo caso il rischio di contagio è più basso in quanto il parassita si definisce “legato” ossia non sopravvive a lungo lontano dal corpo umano fino ad un massimo di 36 ore.

La causa principale della diffusione è il contatto pelle-pelle, per cui il nucleo familiare, di partner o amici del soggetto contagiato è ovviamente più esposto al rischio.
Affinché ci sia una trasmissione, il contatto dovrebbe durare mediamente 10 minuti, quindi le strette di mano o gli abbracci tendenzialmente non sono causa del contagio.

Questo ad eccezione della forma più grave e infestante, quella norvegese o crostosa, per cui il contatto può essere molto più breve. Ma questa tendenzialmente si osserva nei soggetti immunocompromessi che sia a causa di una malattia o dell’età avanzata.

Cosa fare in caso di contagio da scabbia

Dunque si tratta di un’infezione tanto contagiosa a livello di tempistiche ma che può essere risolta altrettanto rapidamente.  Una cura rapida è fondamentale anche per far si che non si diffonda tra gli affetti del paziente, le cure infatti sono consigliate a chiunque sia venuto in contatto con un affetto.

L’infezione può essere diagnosticata solo da un medico, che riconoscerà “i cunicoli” scavati dal parassita e poi si potrà procedere al trattamento. Questo implica una serie di creme o lozioni, da applicare su tutto il corpo, lasciando agire per un minimo di otto ore fino alle 24 ore, abbinate a creme antistaminiche e lenitive.

Anche dopo l’eliminazione del parassita, la sensazione di prurito potrebbe proseguire e in quel caso si deve ricorrere ad impacchi e soluzioni come creme lenitive.

Inoltre poi occorrerà fare una pulizia profonda di abiti, lenzuola, insomma degli oggetti con cui è entrato in contatto il soggetto.

Leggi anche: Micosi da piscina: tipologie, prevenzione e come curarla per un’estate senza pensieri

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