Allarme triplendemia: cos’è, sintomi e come proteggersi quest’autunno

Gli esperti mettono in guardia sui rischi della triplendemia che potrebbe portare ad un aumento di ospedalizzazioni. Ma cos'è e quali sono i sintomi?

Quest’autunno potrebbe riservare alcune brutte sorprese per quanto riguarda i virus respiratori, stando alle analisi di diversi scienziati e medici americani. In effetti, se le infezioni da Covid sono finora diminuite, le nuove varianti e l’arrivo dei primi freddi segneranno presto un incremento dei casi

Dato che si tratta di un fenomeno nuovo, gli scienziati non sono ancora in grado di prevedere con certezza che impatto avrà la triplendemia nei prossimi mesi. Meno dubbi ci sono invece sulle strategie da adottare per una prevenzione efficace. 

Ma cos’è la triplendemia e quali sono i sintomi? Vediamo di che si tratta. 

La triplendemia: perché non si è verificata negli scorsi anni e quali sono le cause

Più del Covid in sé con la comparsa delle nuove varianti, è la combinazione con altri due virus respiratori, influenza e Rsv (virus respiratorio sinciziale) a destare maggiori preoccupazioni: in questo si parlerebbe allora di Triplendemia.

La possibilità di contrarre tutti i virus contemporaneamente non è da sottovalutare secondo il direttore del Cnr di Pavia, Giovanni Maga, e potrebbe portare ad un aumento delle ospedalizzazioni nei prossimi mesi.  

Dopo due anni in cui i casi influenzali sono rimasti piuttosto contenuti, i prossimi mesi vedranno invece un netto aumento dei contagi. L’assenza dell’influenza si spiega da un lato con le protezioni respiratorie adottate contro Covid-19, ma anche dalla predominanza del Covid stesso. 

Diversi studi sulle epidemie del passato dimostrano infatti che la grande diffusione di un virus riduce quella di altri, grazie alle risposte immunitarie dell’organismo. Nelle regioni americane oggetto di studio, si è osservato un vero e proprio ciclo dei tre virus: nel momento in cui crescono i casi di Rvs, ad esempio, diminuiscono quelli di influenza, e così via. 

Come i tre virus potrebbero interagire gli uni con gli altri non è del tutto chiaro ai ricercatori, che ipotizzano diversi scenari possibili. Un soggetto infettato da Covid, ad esempio, potrebbe rispondere molto peggio ad una normale influenza, perché le difese immunitarie risulterebbero già compromesse. 

Altri ricercatori non escludono invece che, al contrario, la risposta innata dell’organismo possa proteggere più efficacemente da un secondo o terzo virus. Molto dipende poi dal tipo degli specifici patogeni in gioco e da come le persone interagiranno fra loro, dato che le variabili sono diverse e difficili da prevedere.

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I sintomi della triplendemia, un misto fra covid, Rvs e influenza

I sintomi della triplendemia sono gli stessi dei singoli virus, che possono manifestarsi contemporaneamente. Per cui febbre, tosse, mal di gola, brividi vanno sempre tenuti sotto controllo (nei bambini anche sintomi come mal di stomaco, vomito e diarrea possono essere correlati). Se possibile è consigliato non recarsi al lavoro, e limitare i propri contatti in caso di infezione.  

Ciò che preoccupa di più il settore sanitario è il fatto che tutti e tre i virus colpiscono principalmente soggetti più fragili, in particolare gli anziani. Anche i bambini possono essere contagiati da tutti e tre i virus, sebbene solitamente non presentano sintomi gravi (sebbene le conseguenze del long Covid sui bambini non siano ancora del tutto chiarite). 

I bambini sono poi solo raramente vaccinati contro influenza e Covid, e considerando la sospensione delle misure di prevenzione nelle scuole non è difficile immaginare una stagione più difficile nei reparti pediatrici anche perché Rvs può degenerare in affezioni bronchiali nei soggetti più giovani. Proprio per questo l’Unione Europea ha approvato nei giorni scorsi un nuovo farmaco, Beyfortus, che dovrebbe proprio proteggere i bambini  dalla nascita fino alla prima stagione di Rvs.

Per quanto riguarda la prevenzione, vale quanto adottato per il Covid, quindi lavaggi frequenti delle mani, e mascherine sui mezzi pubblici e luoghi troppo affollati. Queste indicazioni valgono in particolare per i soggetti più anziani, ma restano consigliate anche per il resto della popolazione. Al primo posto fra le strategie preventive rimangono però le vaccinazioni

Infatti, dai dati emersi a inizio pandemia, era evidente una correlazione fra una precedente vaccinazione contro l’influenza e una maggiore resistenza ai sintomi del Covid, per cui, di nuovo, l’OMS ha lanciato l’appello ad effettuare entrambe le vaccinazioni. 

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