Tumore al pancreas: una speranza dalla ricerca sul vaccino a mRna

Il tumore al pancreas, con diagnosi in aumento anche in Italia, forse vede una svolta nella ricerca: i vaccini ad mRna potrebbero essere la soluzione.

Arrivano i primi risultati, preliminari ma incoraggianti, su un vaccino per prevenire il tumore al pancreas dallo studio che attualmente sta conducendo un team di scienziati del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York guidato da Vinod Balachandran.

I risultati del vaccino mRna per il tumore al pancreas

Il nuovo vaccino a Rna messaggero alimenta le speranze contro la forma più aggressiva e diffusa di cancro al pancreas, nota come adenocarcinoma duttale pancreatico.

Il tumore al pancreas è molto difficile da debellare con un altissimo tasso di ricadute in seguito a chirurgia e una sopravvivenza a cinque anni solo del 12%.

La ricerca è stata condotta su un campione ridotto di pazienti, 16 per la precisione, su cui è stato utilizzato questo vaccino che prende il nome di adiuvante autogene cevumeran. I risultati della sperimentazione clinica nella sua fase 1, ci dicono che i vaccini a mRna riescono ad indurre una risposta immunitaria contro il tumore in una metà dei pazienti e ha ritardato i tempi di ricaduta nell’altra metà quando utilizzato in combinazione con altre terapie. E anche in questi pazienti che non mostravano risposte al vaccino si è avuta una progressione ad una media di 13,4 mesi dopo la prima valutazione.

Nonostante il campione sia limitato, la potenzialità dei vaccini ad Rna messaggero è evidente. Questo vaccino segue la scia della terapia contro il melanoma, sviluppata dall’azienda farmaceutica Moderna e attualmente in uno stato avanzato della sperimentazione, basata sulla stessa tecnologia del vaccino anti-Covid.

La svolta dei vaccini a mRna nella cura dei tumori

Quando parliamo di vaccini ad mRna, parliamo di vaccini terapeutici, sviluppati per aiutare il sistema immunitario a combattere con più forza le cellule tumorali. E soprattutto di vaccini personalizzati, confezionati a partire dagli antigeni delle cellule tumorali del paziente.

Infatti, questa tipologia di cancro presenta elevati livelli di antigeni nuovi, ossia quelli che emergono sui tumori in seguito a mutazioni del DNA, che si prestano ampiamente a terapie personalizzate.

In particolare, tutto questo è stato reso possibile dai progressi nella tecnologia dell’Rna messaggero compiuti dall’inizio della pandemia di Covid ad oggi che hanno inaugurato una nuova fase nel campo dei vaccini, non solo contro varie forme di cancro, ma anche per le malattie cardiache, infettive e autoimmuni.

Leggi anche: Alzheimer e demenza senile, differenze e sintomi: come distinguere le due condizioni

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