Il West Niles virus arriva in Italia, nuovi focolai e morti tra cavalli e gatti

Emergenza in Sicilia per il virus West Nile. Ecco tutti i sintomi della malattia e il relativo tempo di incubazione.

In Sicilia è scattato l’allarme per il virus West Niles. Già ad agosto un anziano di 73 anni era stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, arrivato in gravi condizioni, l’uomo presentava gravi difficoltà respiratorie (che hanno richiesto una tracheotomia), oltre che la paralisi di braccia e gambe

L’anziano al momento è ancora ricoverato in gravi condizioni e risulta essere l’unico contagiato sull’isola siciliana.

A seguito di questo caso sono scattati i controlli delle autorità e dell’Istituto zooprofilattico, che ha individuato immediatamente un primo focolaio in Contrada Cutusio, dove sono risultati posotovo alle analisi di laboratorio due cavalli, un cane domestico e un avicolo rurale (una specie di uccello, tipico della zona).

Sono iniziate dunque anche le analisi sulle zanzare, vettori del contagio di questo virus, analisi di cui per ora si attendono i risultati.

É invece di qualche ora fa, la notizia di un nuovo focolaio ad Alcamo, in provincia di Trapani, dove sembra che a risultare positivi al virus del West Nile sarebbero un cavallo e un gatto domestico.

“Si conferma che i corrispondenti servizi di prevenzione umana e veterinaria sono già attivi e stanno procedendo alle previste indagini epidemiologiche e sierologiche con il coordinamento dell’Istituto zooprofilattico”,

ha dichiarato l’Asp di Trapani.

Si attendono dunque notizie sugli esami svolti dall’Istituto zooprofilattico, che saranno in grado di dare informazioni più precise sullo stato di diffusione del virus in quelle zone.

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Come riconoscere il virus West Nile: i principali sintomi 

Il virus West Nile è stato isolato per la prima volta in un distretto in Uganda a ovest del Nilo (da qui il nome che oggi lo identifica); la malattia che ne deriva viene definita West Nile Fever (febbre dell’Ovest del Nilo). Ad oggi il virus si è diffuso in Europa, America, Australia, Africa e Asia occidentale. 

L’incubazione di questo virus al momento risulta essere tra i due e i quattordici giorni, in alcuni casi arrivando fino a ventuno.

Nel 90% dei casi il virus si presenta senza sintomi, ma in alcune situazioni si possono riscontrare sintomi lievi, mentre in una percentuale ristretta di persone, i sintomi possono risultare importanti e di difficile gestione.

L’analisi avviene attraverso test di laboratorio che sono in grado di identificare la positività al virus in tempi relativamente brevi. 

I sintomi, che colpiscono solo una fascia ridotta dei positivi al virus, si manifestano con febbre alta, tremori, disturbi alla vista, disorientamento, mal di testa importante. TRa i sintomi più gravi si segnalano paresi e convulsioni che possono portare fino al coma.

Nei casi più gravi (circa un paziente su mille), il virus può portare anche a un’encefalite letale.

In questo momento in Italia si segnalano circa 517 casi, concentrati prevalentemente nel Nord-Italia e 28 vittime.

É di ieri la notizia di una donna ricoverata in Sardegna e a quanto risulta le sue condizioni non sembrano essere preoccupanti.

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