La ragazza di neve, ecco la spiegazione del finale della serie Netflix

La ragazza di neve, serie thriller tratta dal romanzo di Javier Castillo, è arrivata su Neflix: ecco la spiegazione del misterioso finale.

È arrivata su Netflix una nuova serie adrenalinica che mette in scena un mistero complicato che tiene incollati allo schermo. Tra salti temporali che ci fanno immergere in una vicenda complessa e che tiene con il fiato sospeso, e una protagonista dal passato tragico che si butta a capofitto nel caso che deve risolvere, La ragazza di neve, serie tratta dal romanzo di Javier Castillo, si è conclusa con un finale di cui vi spiegheremo ogni significato.

Di cosa parla La ragazza di neve, la Netflix

La ragazza di neve è una serie thriller che coinvolge da subito per via del caso estremamente emotivo di cui parla. Amaya, una bambina, è insieme ai suoi genitori al tradizionale festival dell’epifania che si tiene ogni anno a Malaga. Quando suo padre si distrae per breve tempo, Amaya si allontana dai genitori e si ritrova portata via da uno sconosciuto che, approfittando della confusione causata dai festeggiamenti, riesce a sparire nel nulla insieme alla bambina, senza lasciare nessuna traccia. Il caso diventa presto di rilevanza nazionale, tanto da suscitare l’interesse di Miren Rojo, una giovane e tormentata reporter.

Ecco spiegato il finale della serie Netflix La ragazza di neve

A rendere avvincente e coinvolgente la storia de La ragazza di neve non è solo il caso decisamente emotivo che tratta, ovvero il rapimento e la sparizione della piccola Amaya, ma anche la struttura delle puntate, che getta lo spettatore in un vortice fatto di salti temporali che, dal momento della scomparsa della piccola, portano ai sei e ai nove anni successivi. Per chi ha seguito tutta la serie la puntata finale è stata quella più aspettata: che cosa è successo davvero alla bambina e cosa succederà dopo il suo ritrovamento? Ecco tutta la spiegazione di quello che è accaduto nelle ultime puntate.

Amaya è stata rapita da Iris e Santiago, marito e moglie oltre che pazienti di Ana, la mamma della bambina, alla clinica della fertilità: è stato proprio il desiderio di Iris di maternità a convincerla ad allontanare la bambina dai genitori e a crescerla come se fosse stata sua figlia. Amaya vive così dieci anni in compagnia dei suoi rapitori, arrivando a convincersi che siano davvero loro i suoi genitori e sviluppando una notevole paura del mondo al di là delle mura domestiche a causa dei racconti terribili di Iris e Santiago. Nonostante il loro gesto i due non sono privi di sentimenti: il senso di colpa che provano per aver rapito Amaya li spinge a mandare ai suoi veri genitori una cassetta con un filmato della piccola, spedendola in modo anonimo a Miren Rojo, reporter emotivamente coinvolta nel caso.

Grazie a quella cassetta e a un’altra, recapitata di nuovo a lei, Miren riesce a scoprire dove Iris tiene nascosta Amaya. Mentre tenta di fuggire insieme alla bambina, la donna prende la drastica decisione di gettarsi da una scarpata con l’auto, e mentre lei muore sul colpo Amaya sopravvive. La piccola viene poi trasportata in un ospedale specializzato dove può elaborare il trauma: qui incontra di nuovo i suoi genitori, ma non riesce a riconoscerli. Solo quando la chiameranno Julia, il nome che le ha dato Iris, la piccola inizia a uscire dall’apatia in cui è entrata. Inizia per i tre un percorso per creare di nuovo un rapporto familiare.

Per Miren i misteri però non sono risolti: durante una presentazione del suo libro, infatti, riceve un pacchetto anonimo che sembra collegato a un complicato caso di traffico di donne e bambini che la reporter aveva portato a galla durante le sue indagini. Ci sono tutti i presupposti perché la serie possa tornare con una nuova, adrenalinica stagione.

Leggi anche: Su Netflix c’è una serie thriller che vi terrà incollati allo schermo fino alla fine

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