Fin troppo acclamate ed osannate, ecco la classifica delle serie tv più sopravvalutate

Alcune serie acclamate da tutti possono rivelarsi deludenti: ecco cinque serie sopravvalutate, decisamente non belle quanto ci si aspetterebbe.

Vi è mai capitato di iniziare una serie tv, attratti dalle opinioni positive lette qua e là, oppure dagli alti numeri di visualizzazioni, per poi ritrovarvi estremamente delusi?

Ci sono alcuni telefilm che vengono esaltati, diventando per alcuni periodi anche il centro di numerosi articoli e discussioni online, ma spesso non si rivelano all’altezza della propria fama.

Ecco cinque serie tv che sono state esaltate, ma che effettivamente non sono poi così eccezionali, rivelandosi ampiamente sopravvalutate.

The Big Bang Theory

Con ben dodici stagioni, oltre che uno spin-off dedicato a uno dei suoi protagonisti, The Big Bang Theory è stata una delle sit-com più longeve degli ultimi anni. Interrotta nel 2019 a causa della scelta di Jim Parsons di dire addio al ruolo di Sheldon Cooper, la serie tv conta moltissimi fan in tutto il mondo, ma sono in molti a sostenere che forse sia più acclamata di quanto meriterebbe.

Negli USA le critiche alla sitcom con protagonisti nerd sono arrivate ben prima che nel resto del mondo, ma ora la serie sembra far storcere in naso a molti: se poteva risultare simpatico nelle prime stagioni, l’iper-stereotipizzazione alla lunga perde il suo appeal, e invece di farci conoscere meglio una sottocultura spesso bistrattata, continua a portare avanti una raffigurazione parodistica e per niente realistica.

Nonostante le risate registrate che hanno cercato di convincerci che questa serie sia il pinnacolo della comicità, non possiamo che ammettere che alla lunga continuare a proporre gag nate mescolando le stesse identiche premesse risulta decisamente noioso e fa aprire gli occhi su quanto questa serie sia sopravvalutata.

La Casa di Carta

L’arrivo su Netflix de La Casa di Carta ha portato al servizio di streaming degli ascolti inaspettati, diventando in fretta la prima serie non anglofona a raggiungere tali risultati. A conquistare il pubblico, e anche la critica visti i numerosi premi vinti dal telefilm spagnolo, sono stati di certo la trama serratissima e i colpi di scena avvincenti, caratteristiche che sono state in grado di tenere incollati allo schermo i fan per ben tre stagioni e che hanno fatto crescere subito l’hype per l’arrivo dello spin-off dedicato a Berlino.

La trama, tipica del filone heist, riguarda una super-rapina che coinvolge la zecca, ma ad affievolire l’adrenalina che dovrebbe darci questa missione apparentemente impossibile, c’è la petulante voce di Tokyo, protagonista stereotipata nel suo ruolo di donna dura e ostile, troppo invadente in una serie in cui l’azione dovrebbe farla da padrone.

La Casa di Carta non è una serie brutta, sia chiaro, ma non possiamo nemmeno dire che meriti il modo in cui è stata acclamata a livello internazionale, basti pensare che anche il finale fa un po’ acqua da tutte le parti, mettendoci davanti a un buco di trama che poteva essere evitato con un minimo di attenzione in più.

Mercoledì

La serie prodotta da Tim Burton dedicata alla serissima primogenita della famiglia Addams è stata senza dubbio un successo, viste le numerose visualizzazioni e alcune scene diventate immediatamente virali, tanto che è già stata annunciata una seconda stagione. Anche se Mercoledì è stata una serie di cui si è parlato tantissimo fin dal momento dell’annuncio della sua produzione, viene da chiedersi se quello che doveva essere una dark comedy e tristemente trasformatasi in un teen drama dalle atmosfere gotiche non sia stato però sopravvalutato.

Nonostante la protagonista sia un personaggio amatissimo dai fan de La Famiglia Addams fin dalla sua prima apparizione, in questa serie risulta spesso monotona e piatta, ben lontana dalla ragazzina cinica ma brillante a cui eravamo abituati. Con il finale del mistero su cui ruota la serie già intuibile dalle prime puntate, una caratterizzazione non proprio perfetta, la mancanza del tocco distintivo di Tim Burton che in molti si sarebbero aspettati in una serie da lui prodotta, Mercoledì, nonostante sia una visione leggera e piacevole, resta una serie un po’ deludente e decisamente sopravvalutata.

Glee

Tra le serie che sono invecchiate decisamente male c’è Glee, ma forse la realtà è che questo telefilm non è mai stato veramente “bello” e ce ne siamo accorti tutti troppo tardi. Il dramedy musicale parte già con un fallimento nell’esplorare e rendere valida la parte “darma” del genere, portando sul piccolo schermo un gruppo di emarginati sociali all’interno della William McKinley High School a Lima, Ohio, ma andando a pescare dritto dritto negli stereotipi che la serie si diceva desiderosa di combattere quando si è trattato di costruire i personaggi, rendendoli a tratti poco credibili e spesso odiosi.

Se la prima stagione poteva dire di aver portato una ventata di freschezza in tv, anche se chiaramente mirata a una fetta demografica che, con il passare degli anni, ha di certo aperto gli occhi scoprendo l’effettiva mediocrità della serie, man mano che la produzione delle puntate è andata avanti la trama ha iniziato significativamente a perdere ciò che aveva destato l’interesse iniziale dei fan, mettendo in chiaro come Glee sia stata fin da subito sopravvalutata e nemmeno portare sullo schermo le canzoni più amate dal pubblico è stato in grado di salvare una serie in declino.

Lucifer

Crediamo che Tom Ellis nel ruolo del sovrano degli inferi sia stato estremamente affascinante e carismatico? Sì. Crediamo che forse sarebbe stato meglio chiudere la produzione di Lucifer ben prima della sesta stagione? Ancora una volta, sì. In questa serie che vanta numerosi fan, molti dei quali in Italia, l’angelo caduto e re degli Inferi si prende una pausa dal suo ruolo “istituzionale” per spostarsi sulla Terra dove si ritrova, per una serie di casi, a collaborare assiduamente con la polizia per risolvere i casi più complicati.

Lucifer nasce come adattamento televisivo di un personaggio di The Sandman, quindi si tratta effettivamente della trasposizione di un fumetto abbastanza apprezzato, ma non lascia il segno come ci si potrebbe aspettare. Il concept è anche interessante e le prime stagioni piacevoli anche se non eccelse, ma il continuo focus sulle stesse tematiche rende la serie eccessivamente ripetitiva e, alla lunga, noiosa. Decisamente sopravvalutata.

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