L’auto del futuro è elettrica: 5 buoni motivi per comprarla!

Tutti i vantaggi per l'acquisto di auto elettriche. L'auto elettrica è infatti considerata il futuro, per motivi d'ambiente ma anche d'economicità.

Risale agli ultimi giorni del 2021 la pubblicazione di uno studio presentato dal EY Electric Vehicle Country Readiness Index relativo alla diffusione delle auto elettriche nel mondo.

Nella classifica, sono state presentate le prime 10 nazioni con il più grande mercato automobilistico mondiale.

Il risultato? 3 nazioni sono leader nella transizioni energetica delle macchine elettriche: stiamo parlando di Cina, Svezia e Germania. E l’Italia, da sempre Paese importantissimo quando si parla di automobili, è in realtà soltanto al nono posto, seguita dall’India.

Un’occasione davvero mancata, se ci si pensa, secondo quanto riporta il Sole24Ore:

Secondo le stime previsionali, le vendite di veicoli elettrici in Cina, Europa e Stati Uniti entro il 2033 dovrebbero superare le vendite di tutti gli altri propulsori.

Per l’Italia si tratta di un mercato che non è ancora pronto, essendo la nostra nazione deficitaria di energia elettrica per un 6,9%, e dunque costretta all’importazione.

Ad ogni buon conto, l’obiettivo che ci si è prefissati è l’eliminazione graduale di macchine con motore a combustione interna entro il 2040.

Se si pensa che il motivo sia soltanto l’onnipresente questione ambientale che ormai domina le bocche di tutti, brand compresi, ci si dovrà ricredere. I vantaggi infatti sono molteplici e se tutto ciò può contemporaneamente essere d’aiuto all’ambiente, allora perché no?

In questo articolo proponiamo 5 motivi che invoglieranno all’acquisto di auto elettriche, a cominciare da quello che fa più gola di tutti.

Il pieno con le auto elettriche è certamente il più economico

Quando si acquista un’auto, che sia elettrica o meno, i costi da tenere in considerazione non sono soltanto quelli di acquisto ma anche quelli di mantenimento, e dunque ora vediamo uno dei principali fattori di costo: la ricarica.

Da un lato, circa l’80% dei possessori di auto elettriche ricarica il proprio mezzo nella comodità del proprio garage, mentre dall’altro, sono in aumento gli utenti che si avvalgono delle colonnine sparse per il Paese. Attualmente in Italia sono presenti circa 8 mila colonnine dedicate alla ricarica delle macchine elettriche. Si tratta certamente di un numero stimato e destinato senz’altro a crescere (si pensi alla moltitudine di nuovi supermercati e negozi che ora rendono disponibili nei loro parcheggi 3/4 colonnine ciascuno).

Quanto costa però ricaricare un’auto elettrica? La risposta è tutt’altro che facile, in quanto i prezzi dell’energia elettrica sono variabili e, soprattutto in quest’ultimo periodo, destinati ad un significativo aumento.

Ulteriori fattori che influenzano il costo del pieno sono senz’altro la potenza dell’auto e anche la possibilità di decidere tra i vari tipi di abbonamento.

Per dare comunque un’idea del costo, uno tra i più grandi operatori, ad esempio, è EnelX.

0,40 euro al kWh fino a 22 kW di potenza, 0,50 euro per quelle fino a 50 kW e 0,79 euro per le stazioni ultrafast fino a 350 kW. Ci sono poi gli abbonamenti Flat Small (25 euro al mese per 70 kWh dunque 0,36 euro/kWh) e Flat Large (45 euro al mese per 145 kWh dunque 0,31 euro/kWh), come riporta il Sole24Ore.

Altri operatori interessanti sono A2A e BeCharge.

La cosa interessante, oltre al costo irrisorio rispetto ad un pieno di benzina o diesel, è che l’energia elettrica, nella maggior parte dei casi, proviene da fonti rinnovabili.

Un altro motivo per il quale potrebbe essere conveniente scegliere un’auto elettrica è sicuramente il seguente, ovvero la loro facilità di circolazione.

La facilità di circolazione delle auto elettriche

Fattore interessante e che fa leva su molte persone, è sicuramente l’enorme facilità di circolazione delle auto elettriche. Esse infatti possono accedere senza problemi nelle onnipresenti aree ZTL d’Italia.

Si riporta ad esempio dal sito di RomaMobilità: i veicoli a trazione esclusivamente elettrica possono liberamente e gratuitamente circolare all’interno di tutte le ZTL di Roma, senza che venga rilasciato un contrassegno cartaceo.

Sarà infatti sufficiente registrare la propria targa nell’apposita piattaforma, in modo da permettere agili controlli alle autorità locali. Trattasi di una convenienza non indifferente, specialmente per chi, magari per motivi di lavoro, è costretto quotidianamente ad accedere ai centri storici cittadini.

Anche Milano consente diversi vantaggi ai possessori di auto elettriche, alcuni di questi si vedranno negli anni.

La zona A e la C, ma oramai anche la B, sono zone accessibili a chi abbia un’automobile elettrica. Senza contare che chi possiede mezzi di tale tipo può richiedere un pass speciale (10 euro) per parcheggiare nelle strisce blu (a pagamento) e nelle strisce gialle (riservate ai residenti).

Comune per comune è opportuno verificare sempre le condizioni d’accesso, stando pur certi che si troverà una qualche forma di vantaggio.

Il prossimo motivo di cui parleremo è di nuovo legato al risparmio.

La poca manutenzione delle auto elettriche

Le auto elettriche, sebbene anch’esse sottoposte all’usura del tempo, generalmente richiedono meno manutenzione rispetto alle restanti tipologie di automobili.

Le auto elettriche hanno meno componenti usurabili in movimento rispetto alle auto tradizionali, difatti questo vantaggio porta un risparmio fino al 75% sulla manutenzione ordinaria dei primi 6 anni, riporta AutoNews.

Tutto ciò, però, va messo alla luce di un altro importante fattore.

Se nel tempo la manutenzione delle auto elettriche è più economica, anzi, decisamente più economica stando a questi ultimi dati, nel breve periodo la situazione è ben diversa. Questo rende la rivendita di un’auto elettrica di 1 o 2 anni poco conveniente dal punto di vista economico.

Nei primi 3 mesi, infatti, si è stimato che i costi di riparazione e manutenzione sono più alti del 2,36% rispetto ad auto di altra tipologia. Questa enorme differenza è prevista ridursi solo nel tempo.

Qual è però il problema principale che rende questa differenza davvero evidente?

Si tratta soprattutto di un fattore di abitudine. Chi è preposto alla manutenzione ed alla riparazione dei veicoli elettrici, infatti, non è ancora abituato a farlo. Pertanto, si prevede che, negli anni, questa differenza vada via via assottigliandosi.

Dai dati presentati da SicurAuto, infatti, emerge che:

Dal rapporto però risulta che i tecnici dell’assistenza impiegano il doppio del tempo per diagnosticare i problemi alle auto elettriche rispetto ai veicoli a benzina. In media impiegano 1,5 volte più tempo per una riparazione e la tariffa media di manodopera è 1,3 volte più alta, secondo l’analisi.

Ecco dunque come avere un’auto elettrica sia conveniente, ma solo se si prevede di tenerla per un lungo periodo di tempo (che è pur sempre una scelta conveniente anche dal punto di vista ambientale).

Ecobonus e niente bollo auto

E ora veniamo ad alcuni dei motivi principali per i quali le auto elettriche vengono (e verranno) sempre più scelte. Parliamo infatti di tutti quegli incentivi all’acquisto e della possibilità di annullare il gravoso bollo auto.

Una nota dolente, però, è doveroso segnalare qui.

Infatti, se fino al 2021 le auto elettriche erano le indiscusse beneficiarie del bonus per la mobilità sostenibile promosso dal Ministero per lo Sviluppo Economico, quest’anno, 2022, tale incentivo non è stato prorogato.

Notizia di queste ore infatti è che il bonus sia stato riproposto per quest’anno ma soltanto per l’acquisto di ciclomotori e motocicli, elettrici o ibridi.

Per il 2022, dunque, non si tratterà di automobili elettriche, ma solo di mezzi più piccoli.

L’Italia, dunque, si ritrova tra i pochi Paesi in Europa ad avere interrotto il bonus auto (come molti altri, in verità…), a dispetto della volontà di una transizione ecologica efficiente e rapida.

Ad ogni buon conto, i virtuosi dell’automotive continueranno ad avere di che consolarsi.

Anche qui gli aggiornamenti sono molto recenti.

Se fino all’anno scorso la platea di persone che potevano considerarsi esenti dal bollo auto era ben più estesa, quest’anno la situazione sarà ben diversa.

Sono infatti esentati dal pagamento del bollo auto i possessori di auto adibite al trasporto dei disabili, delle auto ultratrentennali (auto d’epoca) e, finalmente, i possessori di auto elettrica.

Senza dubbio un motivo interessante da aggiungere ai motivi sopra descritti per risolversi all’acquisto di un’auto elettrica.

Veniamo però ai contro? Uno, in particolare, regna su tutti.

I contro: il prezzo delle auto elettriche

Ciò che frena la maggior parte dei consumatori, a dispetto di tutti i vantaggi che abbiamo già elencato (e che non sarebbero nemmeno i soli), è però il costo, per molti inaccessibile delle auto elettriche.

Questa situazione non riguarda soltanto il nostro Paese, ma il mondo intero. Nonostante gli incentivi (che in Italia non sono più garantiti), il costo medio di un’auto elettrica si riconferma più alto di un’auto a benzina.

Listini alla mano, infatti, la differenza di prezzi tra una vettura alimentata a batterie e una vettura “analoga” alimentata a benzina o diesel supera di gran lunga gli sgravi fiscali garantiti dal Governo federale statunitense, riporta VirgilioMotori.

Qual è il motivo di questo divario di costi?

Per molti, si sostiene, si tratta di un costo di produzione. Per il momento, con la tecnologia ad oggi disponibile, produrre un’auto elettrica è di gran lunga più dispendioso di un’auto tradizionale (e anche qui sarebbe da aprire una parentesi sulla questione ambientale e vedere se ad oggi è effettivamente più conveniente un’auto elettrica anche dal punto di vista delle emissioni prodotte durante la produzione).

Oltre a ciò, per molti Paesi la situazione è ancora più complessa perché, nella realtà dei fatti, vi è ancora un numero insufficiente di colonnine di ricarica, e che non possono soddisfare la domanda di tutti.

Per questo, molti automobilisti preferiscono rivolgere i loro risparmi nell’acquisto di un’auto con motore endotermico, nonostante siano coscienti che nel giro di un tempo non troppo lungo non potranno più accedere con i loro veicoli all’interno delle grandi città.

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