Energia Nucleare: l'Europa ormai è totalmente divisa!

La Commissione Europea ha intenzione di inserire l'energia nucleare tra l'energia green; Secondo la Commissione Europea l'energia nucleare sarebbe una fonte energetica pulita e adatta nell'ambito di un piano di transizione energetica dal combustibile all'ecologico. Tra paesi totalmente contrari, paesi a favore e paesi neutrali, l'Europa su questo punto si ritrova totalmente spaccata e divisa.

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Secondo la Commissione Europea l'energia nucleare sarebbe una fonte energetica pulita e adatta nell'ambito di un piano di transizione energetica dal combustibile all'ecologico. Ma com'è possibile una cosa del genere? Come può la Commissione Europea dichiarare l'energia nucleare un'energia pulita ed ecologica? Su quali basi fare un'affermazione del genere?

Proprio perché in totale disaccordo con questo metro di giudizio europeo, la situazione nel Vecchio Continente si sta completamente spaccando, perché paesi come Germania, Austria, Lussemburgo non ci stanno assolutamente e si sono espressi chiaramente contro questa decisione della Commissione. 

L'energia nucleare non è una fonte pulita e non può assolutamente ricevere finanziamenti europei nell'ambito di progetti di transizione energetica ecologica. 

Il Governo di Berlino, al momento, ha fatto queste dichiarazioni forti contro l'energia nucleare, ora bisognerà vedere se oltre alle parole, la Germania passerà ai fatti. Berlino ha confermato che secondo la Germania l'energia nucleare è assolutamente pericolosa, crea enormi problemi e può funzionare solo grazie ad un sistema di sussidi pubblici. 

Al momento, però, la Germania ha escluso azioni legali contro la proposta della Commissione. Lussemburgo e Austria, invece, avrebbero tutte le intenzioni di andare avanti con questa seconda soluzione. 

La Germania pone definitivamente fine alla sua esperienza con l'energia nucleare

La Germania ha deciso: dirà stop all'energia nucleare e dismetterà tutte le centrali. Delle sei centrali, tre sono state già stoppate la scorsa settimana. Sulle altre tre, al momento non ci sono ancora date, anche se si pensa di dismetterle entro il 2025.

Il nuovo cancelliere tedesco non ha rassicurato, però, di riuscire a limitare le emissioni di Co2  secondo i canoni fissati per il 2022 e il 2023, ma ha ammesso di essere compatto sulla decisione di eliminare il nucleare, ma gradirebbe un'azione più energica dal punto di vista europeo

La Germania non nasconde di aver puntato molto sul gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia alla Germania, al momento ancora immobile per questioni geo-politiche. 

Le intenzioni della Francia sull'energia nucleare sono contrarie a quelle della Germania

La Francia non vuole rinunciare al nucleare ed è uno dei paesi europei che utilizza maggiormente l'energia nucleare per il proprio sostentamento; addirittura il 70% di tutta l'energia che il paese consuma deriva dal nucleare.

I reattori francesi, però, hanno necessità di essere ammodernati e per farlo ci vogliono almeno 50 miliardi di euro e se l'Unione Europea dovesse decidere di contribuire, sarebbe un enorme aiuto per la Francia. 

La partita decisiva si giocherà a breve in sede di Consiglio europeo, il vero organo decisionale dell'Europa. La Francia è convinta di avere una maggioranza favorevole in Consiglio, soprattutto di altri otto paesi dell’Est Europa, favorevoli a loro volta all'energia nucleare.

E l'Italia? Dall'Italia al momento non si alza alcuna voce. Anche se in Consiglio Europeo è altamente improbabile che Draghi si metta contro Macron. Soprattutto perché ministri come Giorgetti e Cingolani da tempo strizzano l'occhio al nucleare. I paesi Ue dovranno presentare le loro considerazioni in un documento finale per la commissione entro gennaio.

Germania, Spagna, Belgio, Austria, Lussemburgo, assolutamente contrari all'energia nucleare

La Germania ha chiuso tre reattori nello scorso anno e ha deciso di chiudere gli altri tre entro questo anno. 

Il Belgio si è dato tempo fino al 2025 per chiudere i suoi sette reattori nucleari. La Spagna, che ha ancora qualche centrale nucleare in funzione, ha intenzione di chiuderle perché non le considera affatto energia green. 

Il Lussemburgo definisce l'ipotesi di indicare l'energia nucleare come energia green, come una semplice “provocazione” da parte della Commissione Europea.

E l'Austria non ha proprio intenzione di sentir parlare di energia nucleare, già solo per il fatto che ha raggiunto l′82% di energia prodotta da fonti rinnovabili già dal 2019.

Insomma a pochi giorni dalla bozza della decisione della Commissione Europea, i paesi europei sono più divisi che mai sul nucleare.

Se la Commissione Europa dovesse considerare green l'energia nucleare, cosa accadrebbe?

La definizione di ciò che è green e di ciò che non lo è, è fondamentale per un paese, soprattutto per un continente. Se un'energia ha il bollino green, ogni progetto potrebbe risultare più attraente anche per i capitali privati.

Ma integrare l'energia verde con il nucleare e il gas naturale, porterebbe l'Europa a farsi carico di critiche già aspre da parte del resto del mondo. 

E così la commissione Europea sta pensando di rendere l'energia nucleare e il gas naturale, green solo per un limitato tasso di tempo in modo da essere neutrali e non danneggiare in modo significativo l'ambiente. La Commissione spera che questo possa trasferire investimenti privati verso fonti energetiche a basse emissioni. 

In quali casi l'energia nucleare sarà considerata green?

L'energia nucleare sarà considerata green solo se ci saranno dei piani per costruire l'impianto e smaltire i rifiuti radioattivi in totale sicurezza. Inoltre l'Europa ha deciso che emanerà permessi di costruzione per centrali nucleari solo fino all'anno 2045. 

Si parla ancora di energia nucleare di terza generazione. Quella di quarta (senza scorie) secondo gli esperti non vedrà la luce prima della metà del secolo prossimo.

Il Gas naturale, invece, sarà considerato green solo le emissioni saranno inferiori a 270 grammi di CO2 per khw e solo se sostituiscono fonti di combustibile più inquinante. La costruzione di gasdotti è permessa solo fino al 2030.

Il Gas Naturale è un combustibile non fossile a cui l'Italia guarda con tantissimo interesse, avendo giacimenti di metano non utilizzato, soprattutto nel mar Adriatico.

Ma a livello europeo, è sulla questione nucleare che le cose potrebbero inasprirsi oltremodo.

L'energia nucleare e il problema di come dismettere le scorie radioattive

Riteniamo che la tecnologia nucleare sia pericolosa”, ha detto ai giornalisti il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit. Questo perché la questione delle scorie era, è e resterà sempre irrisolta. Il portavoce ha affermato convintamente che la Germania  “respinge espressamente” la valutazione dell'energia nucleare come green. 

La vicina Francia non punta a dismettere i reattori, dai quali prende oltre il 70% dell'energia, ma mira a modernizzarli, ristrutturarli e  costruirne di nuovi. Berlino invece preferisce utilizzare il gas naturale solo come “tecnologia ponte” e sostituirlo con alternative non inquinanti come l’idrogeno entro il 2045, piuttosto che l'energia nucleare. 

Entro il 2030 la Germania conta di soddisfare l′80% di domanda di energia con le energie rinnovabili. La Francia, invece, che produce più del 70% della sua energia dal nucleare, dovrà trasferire all'energia rinnovabile solo più o meno il 20% del totale dell'energia consumata. 

Secondo la Germania e il Lussemburgo questa dell'energia nucleare non è altro che una provocazione da parte della Commissione Europea. Anche l'Austra la pensa come la Germania e il Lussemburgo, avendo zero reattori nucleari e producendo la quasi la totalità della sua energia da fonti rinnovabili. 

Anche la Spagna ha respinto con decisione la proposta della Commissione, accusandola di inviare un messaggio sbagliato ai mercati.

Secondo la Spagna, includere nucleare e gas naturale nella tassonomia verde “sarebbe un passo indietro” e manderebbe segnali sbagliati. Gli Stati membri hanno tempo fino al 12 gennaio per dare la loro risposta definitiva alla Commissione. E dopo dovrà superare il parere del Consiglio Europeo e del Parlamento.

Nel 2019, l'energia in Europa è stata distribuita tra varie fonti. Quelle rinnovabili per oltre un terzo (36,5%) del totale. Secondo posto per il nucleare, con il 32,0% della produzione totale, con la Francia in testa, poi Belgio e Germania. Il tasso invece di importazione energetica dell'Europa ha superato comunque il 50%.